Sentii la fronte scivolare sul vetro umido e appannato del finestrino e il capo chinarsi in avanti per via dell'inerzia della frenata.
Il pullman si era fermato.Aprii gli occhi, sentendoli pesanti e assonnati e presi a guardarmi attorno con ansia.
Fantastico: mi ero addormentata a poche fermate dalla mia destinazione.
Deglutii, agitandomi sul sedile, quando mi resi conto di essere l'ultima passeggera rimasta su quell'autobus vecchio e diroccato.Passai il dorso della mano sul vetro appannato per migliorare la vista fuori, ma il buio era assoluto in quelle strade di montagna e il rumore battente della pioggia era tutto fuorché rincuorante.
Tratto un profondo respiro, mi alzai il cappuccio sul capo e afferrai la borsa a tracolla. Il dolore alla spalla stava diventando insopportabile, ma in quel momento era solo uno nella lista infinita dei disagi e dei fastidi che avevo provato negli ultimi quattro giorni di viaggio.Mi alzai dal mio posto e, reggendomi saldamente agli altri sedili, percorsi il corridoio fino a raggiungere la cabina del conducente.
«M-mi scusi..» Balbettai, osservando il cartello minaccioso appeso alla cabina, riportante il divieto tassativo di disturbare il conducente durante la guida.
Mi schiarii la voce e strinsi la tracolla che pesava dolorosamente sulla spalla.
Ritentai e stavolta quanto meno ottenni uno sguardo contrito dal mio interlocutore.«Sa dirmi se abbiamo già passato Howling's Lake?» Domandai, cercando di mettere a fuoco qualche dettaglio dietro l'enorme parabrezza carezzato ritmicamente dai tergicristalli.
Non ottenni risposta.
Dopo qualche secondo, un lieve cenno del capo confermò la fondatezza del mio timore.Perfetto.
Mi accorsi che dovevo aver pensato ad alta voce, perché il conducente si voltò col viso, senza staccare gli occhi dalla strada.
«Non si preoccupi.» Esordì finalmente, rallentando l'enorme veicolo fino a fermarsi completamente.
Un rumore simile ad uno sbuffo provenne dalla porta automatica alla mia destra e questa si aprì, scivolando di lato all'esterno.La pioggia scrosciante raggiunse l'interno dell'autobus, cadendo in obliquo e imbrattandomi le scarpe. Istintivamente mi appiattii contro la cabina, pensando a quanto fosse stupido, considerati i chilometri a ritroso che avrei dovuto fare a piedi, sotto al diluvio, fino alla mia fermata.
«Non deve far altro che percorrere al contrario questa strada principale, tenendo il bosco sulla destra e il versante della montagna sulla sinistra.»
Annuii, seppure fossi ben poco convinta e mi strinsi nella felpa.
Desideravo ardentemente che il conducente si offrisse come buon samaritano, perché il pensiero di camminare sotto quella pioggia mi faceva venire i brividi.
Ma scossi subito il capo, consapevole che certe cose capitassero esclusivamente nei film.«Quanto impiegherò, a grandi linee?» Chiesi di nuovo, trattenendo una risata nervosa. «Sa, piove.»
«Sì, ho notato.» Rispose lui, voltandosi per osservare il finestrino laterale. Si concentrò e infine sbuffò. «Penso che in capo ad un quarto d'ora raggiungerà la fermata. Abbiamo passato Howling's Lake da pochi minuti.»
Finalmente una buona notizia, se potevo davvero considerarla tale.
Sospirando, salutai il conducente e, trattenendo il respiro per l'impatto con la pioggia fredda e sferzante, scesi dal pullman.
Camminai per un arco di tempo che mi parve subito dilatarsi all'inverosimile.
Quel quarto d'ora previsto dal conducente sembrava non volesse passare.

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Howling's Lake
Romance«Qui non si tratta di aver paura della verità. Credo solamente che certi segreti siano fatti per rimanere tali.» Tutti i diritti sono riservati by ©MirianaTartari I personaggi, per quanto ispirati a persone reali, sono frutto della mia immaginazione...