t h i r t e e n

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Ci furono altre tre lunghe e noiose giornate di pioggia, prima che il sole tornasse a splendere su Howling's Lake.

«Oh, cavoli!» Esclamò Diana, strattonando la maniglia della porta in vetro. Si voltò e sul suo volto si dipinse un'espressione dispiaciuta. «Mi dispiace, Helena! Mi ero completamente dimenticata che di sabato pomeriggio la biblioteca è chiusa.»

Sospirai, salendo i gradini fin sotto la piccola tettoia e scrutai l'interno, alzando poi le spalle.

«Cercavi un libro in particolare? Perché altrimenti posso prestartene uno io.»

«Non fa nulla, tranquilla.» Risposi, sorridendo e la seguii giù per i gradini, tornando in strada.

Camminammo per le vie del paese per qualche ora, approfittando della bella giornata e Diana mi confidò le sue impressioni sui ragazzi, alludendo anche ad una ipotetica storia pronta a nascere tra Stephen e Josie.

«Ovviamente lei non si accorge di nulla, ma quella sera a casa di Jordan, lui non le scollava gli occhi di dosso un secondo.» Disse, guardando verso l'altro lato della strada.

«So che la tua idea era di andare in biblioteca, ma...» Cominciò, mordendosi il labbro con fare esitante. «...se ti va potremmo entrare in quel negozietto. Ha dei vestiti davvero carinissimi e io devo comprare qualcosa di nuovo da mettermi per la prossima volta che vedrò Zack.» Concluse e i suoi enormi occhi scuri mi fissarono supplicanti.

Scossi il capo, incapace come sempre a dirle di no e attraversammo la strada per entrare nel negozio.

«Okey, questa non mi convince granché.» Borbottò, levandosi l'ennesima maglietta e passandomela dalla porta semichiusa del camerino.

«Tu sei sicura che compri soltanto quel paio di leggins? Guardati bene in giro, o Harry non cadrà mai ai tuoi piedi!»

Scossi il capo, reprimendo una risata nervosa.
Era da parecchio tempo che non andavo a correre di mattina presto e se il tempo avesse retto, non mi sarebbe dispiaciuto riprendere.
C'era una stradina sterrata che si inoltrava nei boschi, di fianco al paese, e che mi era parsa perfetta per quel genere di attività. Finiva in un parchetto fornito di panchine, alberi d'alto fusto e con un'enorme fontana non più funzionante al centro.

«Questa sì!» Esclamò Diana, interrompendo i miei pensieri. Uscì dal camerino e piroettò davanti a me, alzando poi le braccia come una modella pronta ad ammiccare agli obiettivi di centinaia di fotocamere invisibili.

«Sono d'accordo, questa è decisamente perfetta!» Risi, alzandomi finalmente dal divanetto.

Diana era ancora alla cassa, quando io mi bloccai sulla porta, sbarrando gli occhi per la spiacevole scoperta.

«Oh, no.»

Sentii il respiro bloccarsi quando vidi Zack in mezzo al marciapiede, dall'altra parte della strada.
Stava baciando una ragazza.

Sentii Diana ringraziare la commessa e raggiungermi alle spalle e subito le sbarrai la strada.
«Aspetta, non è una buona idea...»

Diana mi osservò con uno sguardo confuso in viso e sorrise, alzando un sopracciglio.

Le sbarrai di nuovo la strada e mi morsi il labbro, cercando disperatamente un modo per trattenerla nel negozio.

«Avanti, Helena, che ti prende?» Rise lei, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«A-avevi ragione...» Improvvisai, sbattendo le palpebre. «...sarà meglio che anche io mi compri qualcosa di carino.»

Diana si illuminò e sorrise euforica, saltellando e battendo le mani come una bambina. «Lo sapevo! Io vedo tutto, vedo tutto! Tu...» Esclamò. «...sei cotta di Harry dalla testa ai piedi!»

Howling's LakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora