f o u r t y - t h r e e

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Sbuffò, serrando le labbra.
Aveva un taglio profondo su quello inferiore. Si allargava a forma di luna verso il basso, fuoriuscendo di poco sulla pelle bianca.

Sbattei gli occhi, cercando un punto del suo viso che non fosse arrossato o tagliato.

«Cosa ti è successo?» Ansimai, osservando il suo occhio destro, sotto al quale si allargava una macchia rossa, tendente al viola.

Più lo guardavo, più quei segni diventavano nitidi. Più i miei occhi li osservavano e più mi sembrava assurdo che non mi fossi accorta di nulla fino a quell'istante.
Quando ero entrata al bar, era stato lui il primo che avevo visto, seppur da lontano.
Avevo tenuto lo sguardo basso finché non mi aveva superata per uscire, ma quando era tornato al tavolo lo avevo guardato di sfuggita.
Eppure non avevo visto come fosse conciato il suo viso.

«Vattene, Helena

Due parole.
Due semplici parole.
Non volevo credere che le avesse dette davvero.

Sentivo il cuore battere furioso nel petto, mentre rimanevo paralizzata di fronte a lui, incapace di muovermi.

Schiusi le labbra, ma lui si alzò in uno scatto e mi squadrò ancora più duramente in volto.
Fu allora che notai il profondo taglio al sopracciglio sinistro.

Cosa diamine gli era successo?!

«Harry... io...»

«Ti ho detto di andartene!» Esclamò, alzando la voce. «VATTENE! SPARISCI!!» Urlò ancora, alzando un braccio per sottolineare le sue parole.

Mi sentii tremare le ginocchia e smisi di respirare mentre qualcuno mi stava già prendendo dalle spalle per portarmi via.

«Oh, datti una calmata eh!» Esclamò Diana dal mio fianco, mentre cercava di farmi girare per tornare al tavolo.
Vidi Zack poco più indietro. Guardava Harry alle mie spalle con un'espressione indecifrabile in volto.
Non sembrava affatto sorpreso della reazione dell'amico.
Serrò semplicemente le labbra e scosse il capo, abbassando gli occhi.

«Basta che te la porti via, con lei ho chiuso!»

Sbarrai gli occhi.
Sentii il petto squarciarsi e mi voltai a guardarlo, mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime.
Lui mi guardò brevemente e infine tornò a sedersi, dandomi le spalle e scuotendo il capo.

Diana mi trascinò di nuovo al tavolo e io mi sedetti, cercando di sfuggire agli sguardi imbarazzati degli altri.
Mi passai le dita sugli occhi per asciugare le lacrime e mi imposi di respirare.

«Tieni...» Sussurrò Zack, passandomi un bicchiere d'acqua.

Lo ringraziai con un filo di voce e ne bevvi un sorso, respirando a singhiozzo.

Mi sentivo come se fossi in balia di uno dei miei peggiori incubi.

«D'accordo, qualcuno può spiegarci cosa gli ha preso a quello psicopatico?!» Esclamò Diana con voce alterata e nervosa.

Vidi Jordan voltare il viso e Eddie abbassarlo sulla sua birra.

«Diana, sono cose loro.» Rispose Zack, sedendosi sulla sua sedia.

«Ti sembra che ne sappia qualcosa, lei?» Ribatté, alzando la voce.

«Mi dispiace ma sono d'accordo con Zack. Non sta a noi dirglielo.» Sospirò Stephen.

Quindi era per qualcosa che avevo fatto.

«Quando si sarà calmato, ne parleranno. Adesso è troppo incazzato...» Continuò Zack.

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