Harry's pov
«Per forza non si becca mai un pelo di figa, ragazzi, siamo sempre al Rock, ormai ci si conosce tutti.»
Fissai Tyler con aria dubbiosa. Non sapevo se fosse il caso di metterlo al corrente del fatto che anche cambiando bar, paese, nazione o galassia, la sua faccia da cazzo lo avrebbe comunque seguito a ruota.
Sospirai, portandomi l'indice fra le labbra e presi a morderlo per stare zitto, lasciandomi andare sulla sedia.
Volsi poi lo sguardo a Stephen e lo colsi guardare Tyler con la mia stessa espressione.
Con un solo sguardo capimmo entrambi di aver avuto lo stesso pensiero.
Scoppiò a ridere e io, a ruota, mi piegai di lato passandomi una mano fra i capelli.«Cos'hai da ridere, Key-C?»
Sentii la voce di Tyler alle mie spalle e mi voltai, serrando le mascelle.
Con quale cazzo di coraggio mi aveva chiamato così?«Ti devo spaccare per forza la faccia?!» Sbottai, alzandomi in piedi con uno scatto che quasi fece ribaltare la sedia.
Tyler mi fissava ancora con la sua solita faccia da sberle e dal suo sorrisino mi fu chiaro che sì, aveva voglia di tornare a casa con qualche livido.
Serrai i pugni, cercando di respirare per calmarmi.
«Sparisci.» Sibilai fra i denti.
Ma Tyler era comunemente riconosciuto da tutti a Howling's Lake come un perfetto idiota e quella sera aveva deciso di rompere i coglioni a noi.
«Oh! Hai perso la furia? Eh? Non meni più come ai tempi? Ah, i bei vecchi tempi.»
Che qualcuno gli tappasse quella fottuta fogna.
«Smettila, Tyler.» Disse Stephen.
«Gira al largo, dai.» Zack.
Chiusi gli occhi, sperando che se ne fosse andato e quando mi voltai, fortunatamente si era già dileguato.
Presi un profondo respiro e bevvi un sorso di birra. E un altro.
«Oh, apposto?» Mi chiese Eddie.
Annuii.
Bella serata del cazzo. Era una vita che nessuno più mi chiamava con quella merda di soprannome. Come cazzo gli era venuto in mente?
Mi alzai e stavolta la sedia si rovesciò davvero.
Potevo quasi sentirli addosso gli occhi allarmati degli altri, mentre passavo di fianco a Tyler per raggiungere l'esterno.Sfilai una sigaretta dal pacchetto e mi allontanai verso l'angolo del bar.
Sul retro le persone erano poche e quelle che c'erano o erano troppo fatte o erano troppo occupate a limonare, per badare alla mia presenza.
Arrivato alla panchina sotto al lampione, mi sedetti e cercai di pensare solo al fumo della sigaretta, finché non mi fosse passata.Mi ci volle un po' per tenere a bada pensieri e quant'altro, ma quando rientrai, Tyler sembrava fosse sparito e questo bastò per calmarmi ulteriormente.
Mi risedetti.
Gli altri stavano già parlando di altro, per fortuna, ma io non avevo più voglia di stare lì dentro, in ogni caso.
Con un paio di sorsi vuotai la bottiglia e mi guardai in giro, cercando un valido motivo per andarmene.
Per quanto mi stesse sul cazzo ammetterlo, Tyler aveva ragione: tutte quelle facce conosciute mi davano il voltastomaco.
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Howling's Lake
Romance«Qui non si tratta di aver paura della verità. Credo solamente che certi segreti siano fatti per rimanere tali.» Tutti i diritti sono riservati by ©MirianaTartari I personaggi, per quanto ispirati a persone reali, sono frutto della mia immaginazione...