t h i r t y - o n e

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Harry's pov

«Bella figura del cazzo.» Scosse il capo Stephen, riappoggiando la birra sul tavolo davanti al divano.
Continuai a guardarlo dal basso, pensando a mille cose contemporaneamente.

«Non ti era mai successo, prima?» Domandò Zack, tenendo gli occhi fissi sul televisore al plasma di Jordan.

Guardai Stephen scuotere il capo e mi accigliai. Nemmeno io avevo mai avuto problemi del genere e pensandoci bene, se mi fossi ritrovato in una situazione così fottutamente imbarazzante, probabilmente non mi sarei più fatto vedere dalla ragazza in questione nemmeno col binocolo.

«È normale, secondo me.» Commentò Jordan e io mi voltai verso di lui, reprimendo una risata.

«Sì, lo sappiamo che hai di questi problemi...» Sghignazzai, mentre Jordan scuoteva la testa, ridendo sommessamente.

«Coglione...» Sbuffò, dandomi uno spintone sulla spalla.

Sperai che il discorso venisse chiuso lì e mi voltai sulla pancia, stando sdraiato sul materasso del divano letto. Puntai i gomiti e presi un sorso di birra dalla mia bottiglia.
La guardai, senza pensare a nulla per qualche istante, tranne al fatto che fosse penosamente calda, poi continuai a guardare Zack e Eddie giocare con l'Xbox di Jordan.

Call of Duty, birra e musica. Un classico da ragazzi annoiati in un lunedì sera qualsiasi ad Howling's Lake.

«Quante volte ci avete provato?» Domandò Zack, seduto sul bracciolo del divano, di fianco a me.

«Tre.» Rispose Stephen e io mi voltai di nuovo a guardarlo, sbarrando gli occhi.
Tre cazzo di volte e nemmeno in una era riuscito a tenerlo duro?
Sbattei le palpebre, incredulo.
Io, piuttosto, dovevo sempre concentrarmi per non venire dopo qualche spinta, durante il primo round.

«Boh, non ti saprei dire, sinceramente. Io mi sono ritrovato nella tua situazione solo con la mia ex, ma ero fradicio.» Commentò Zack, piegando il joystick fra le mani, mentre dalle casse continuavano ad arrivare i rumori degli spari dei mitragliatori e le esplosioni dei carri armati.

«A me è successo con Nadia.» Disse Eddie . «Ma avevo tipo quindici anni... Zack, a destra! Quello lì, sì...» Aggiunse e subito dopo vidi un convoglio esplodere. Sentii Zack esultare fra i denti e scossi il capo, riprendendo a bere.

«E a me con Stephanie.» Affermò Jordan, lasciandosi andare sul materasso, che rimbalzò sotto al suo peso facendomi quasi rovesciare la birra addosso. Strinsi le dita al vetro della bottiglia e lo fulminai.
Per quanto facesse altamente schifo, quella sera avevamo l'alcool razionato ed io ero ancora troppo sobrio.

Guardai Stephen di sottecchi, ricordandomi improvvisamente del discorso fatto la sera della festa al vecchio mulino.
Masticai lentamente la cicca e provai a dire la mia al riguardo.

«Ricordo male o mi avevi detto che...?» Domandai, aggrottando le sopracciglia. Lui capì subito e annuì.

«Che?» Domandò Eddie, girando di poco la testa verso di noi, senza staccare gli occhi dal gioco.
Guardai brevemente Stephen, ricordandomi che mi avesse detto della verginità di Josie in confidenza, dopo che io gli avevo detto di quella di Helena.

Sospirò. «È vergine.» Disse infine. «O lo era, non saprei davvero dirvi che cazzo è successo.»

«No, scusa...» Sbottai io, trattenendo una risata stranamente nervosa, mentre Zack mi prendeva la bottiglia dalla mano per berne un sorso e riprendere subito a giocare. «...sei entrato? Cioè...» Aprii le mani, allontanandole. «Lo capisci se sei dentro o no, di solito...»

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