f i f t y - s i x

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I giorni che trascorsero da quella tragica notte fino al giorno del funerale di Terence, Howling's Lake apparve ai miei occhi come un piccolo angolo del mondo in cui il tempo si era volutamente fermato.
La maxi retata della polizia di Lakewood si era risolta con otto morti, quindici feriti e più di venti arresti, tra i quali figuravano anche Shaw e Branko.

Era scontato che un avvenimento del genere, per un paesino sperduto ai piedi delle Montagne Rocciose, avrebbe avuto una risonanza di gran lunga maggiore rispetto a quella che avrebbe riscosso se avesse avuto luogo in una qualsiasi metropoli del continente.
Dalle mie parti, notizie come quella erano all'ordine del giorno, ma qui ad Howling's Lake sembrava che i telegiornali e le stesse conversazioni al bar non trovassero argomenti più interessanti di quella notte.

La gente ne parlava di continuo per esorcizzare il tutto e andare avanti, ma era ancora presto.
Ci trovavamo tutti in quella tipica calma che segue ogni tempesta, quando il cielo si schiarisce e tutto sembra farsi più docile, più tenue e delicato.
Il pomeriggio che seguì la notte in cui avvenne il tutto, Howling's Lake fu carezzata dai primi - e tardivi - fiocchi di neve.
Enormi, timidi e candidi come una carezza dopo le percosse, scendevano da un cielo coperto di nuvole bianche, attecchendo subito al suolo.

In poche ore l'intera vallata si era ritrovata ricoperta da un soffice manto bianco, cristallizzata nel suo dolore morbido e silenzioso da quella neve che sembrava volesse lenire lo sgomento e alleggerire gli animi col suo candore che fa sognare.

Persino negli occhi di Harry avevo visto accendersi un'emozione calma e pacifica, quando il suo sguardo si era posato sul paesaggio innevato al di fuori della finestra.
Si era svegliato da poco, dopo aver dormito al mio fianco per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio e ora sedeva in mezzo al letto con le labbra schiuse e gli occhi che danzavano incantati, volteggiando tra i fiocchi.

Mi sedetti al suo fianco, occupando di nuovo la porzione di materasso ancora calda del mio corpo e continuai ad osservare rapita il suo viso, rivolto alla finestra.
Infine gli passai una mano fra i capelli e sospirai, ché per quanto il suo volto fosse rilassato e pacifico, il suo sguardo era anche vuoto e profondamente triste.
Le sue spalle si alzarono sotto un profondo respiro e richiuse le labbra, volgendo il viso a me.
Non disse nulla. Si limitò a guardarmi per qualche istante negli occhi, per poi alzarsi e andare in bagno.

Trascorremmo tutto il resto del pomeriggio nel mio alloggio, sdraiati in quel letto che fu testimone di qualche altra lacrima di Harry, scivolata silenziosa e timida sul suo viso, mentre stava sdraiato col capo posato sul mio petto.
Sapevo che non voleva fare nulla, almeno quel giorno. Non voleva alzarsi, non voleva mangiare né parlare e io non me la sentii di spronarlo prima del tempo.
Rimasi semplicemente con lui, in silenzio, trasmettendogli la mia presenza e il mio volergli stare vicina attraverso il mio corpo. Lo stringevo solo quando lui mi avvolgeva tra le braccia, lo carezzavo solo quando scorgevo la sua mano intrappolare una lacrima impudente.
Lo baciavo quando cercava le mie labbra, ma nella maniera più pudica e innocente possibile.

Da quando lo avevo conosciuto, mai mi era capitato di vederlo così fragile, così delicato da aver timore di romperlo in mille pezzi se avessi anche solo forzato la mia presenza al suo fianco.
I suoi gesti erano lenti.
Persino le sue palpebre si aprivano e si chiudevano lentamente, mentre respirava piano dal naso.
Lo stesso Harry che ad un primo impatto mi era sembrato rude, freddo e diffidente, scoprii che possedeva un lato molto più profondo, mite e incredibilmente sensibile. La sua emotività scorreva sotto la spessa corazza che col tempo si era ritrovato a dover indossare, per sopravvivere ad una vita che con lui non si era affatto risparmiata in quanto a dolore e sofferenza.
Ma ero contenta che esistesse ancora, anche se nascosta e per certi versi quasi impossibile da scorgere. Era lì e pulsava con una forza incantevole, oro puro che scorreva nelle profondità inaccessibili di Harry.
Quei luoghi nascosti del suo animo non mi era stato ancora concesso di osservarli a pieno, ma avevo appena avuto la conferma che esistevano e che quando venivano sfiorati, sapevano irradiare l'intero corpo di Harry di una luce nuova.
A prescindere che fosse negativo o positivo, quando il suo cuore veniva toccato da un sentimento nuovo, la sua intera persona risplendeva di esso con una forza accecante.

Howling's LakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora