e i g h t e e n

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Suo padre.
Ora sì che la mia testa minacciava di scoppiare.

«Aspetta, ma tu hai detto che non è mai stata abitata.» Constatai, sentendomi sempre più confusa.

«È quello che sanno tutti.» Annuì lui, portandosi una mano fra i capelli.

«I tuoi non te ne hanno mai parlato?» Gli domandai, stringendomi il fascicolo al petto.

«No, Helena. Ti sembra che me ne abbiano parlato?» Rispose, fulminandomi con lo sguardo.
In effetti la sua reazione era stata eloquente.
Si trattava di una scoperta anche per lui.

«D'accordo, ora è meglio...andare.» Disse infine.
Sospirai, evitando di insistere. Mi sembrava davvero stranito e preso in contropiede per quella scoperta. Perciò posai il fascicolo sul bancone e ringraziai il ragazzo per la sua disponibilità.
Infine raggiunsi Harry all'entrata dell'edificio e mi incamminai con lui verso il ranch.

Non parlava. E io non sapevo davvero che dirgli.
Camminava con le mani infilate nelle tasche. La fronte increspata e le sopracciglia aggrottate mi suggerivano che stesse cercando di spiegarsi quella scoperta, senza troppo successo.
Arrivammo al ranch che ancora il silenzio gravava denso sulle nostre teste.

«Harry, qualsiasi cosa voglia dire per te questa scoperta, sappi che con me puoi parlarne.» Dissi, posando la mia mano sul suo braccio, mentre si infilava il casco.

Lui la osservò brevemente e poco dopo mise in moto, sollevando una enorme nube di polvere.
Mi strinsi fra le spalle e sospirai. Ero in un certo senso preoccupata per lui.
Nel tentativo di scoprire qualcosa sulla villa e come essa fosse collegata ai miei genitori biologici, quello che aveva fatto una scoperta sul passato della sua famiglia, era stato lui.
Sperai solo che potesse scoprire qualcosa di più per chiarirsi le idee al più presto.

Io, intanto, brancolavo sempre di più nel buio.

Rachel e Leonard Sanders, i miei genitori biologici, erano morti a distanza di poche ore l'uno dall'altra ad Howling's Lake.
A testimonianza di ciò, avevo solo un documento e una foto che mi aveva condotto ad un vicolo cieco.
Quella villa apparteneva al padre di Harry, il signor Key-Chester e questo rendeva impossibile l'idea di indagare ulteriormente al riguardo.
La sua reazione a quella scoperta comprovò che non ero l'unica cui erano state nascoste alcune verità sul proprio passato e sul passato della propria famiglia.
Che esse fossero gravi o meno, non potevo di certo saperlo e in ogni caso non spettava a me cercare delle risposte.

Una delle due piste, ad ogni modo, si risolse impossibile da seguire.
Avrei dovuto trovare il modo di fare luce sulla morte dei miei genitori, perché qualsiasi altra sfaccettatura rimaneva per me un'incognita irrisolvibile. Troppi pezzi del puzzle mancavano e cominciavo a temere che molti altri sarebbero venuti presto a mancare.

Mi lasciai andare sul letto, sospirando e cercai di mettere a tacere i miei pensieri, tutti rivolti a Harry.
In qualche modo mi sentivo responsabile nei suoi confronti. Se non gli avessi chiesto di accompagnarmi in biblioteca, lui non avrebbe mai scoperto che la villa sul lago era di proprietà di suo padre, prima che venisse confiscata.
Quali segreti potevano nascondersi dietro ad una scoperta del genere? Qual era il motivo della sua reazione?
Stavo scavando in un terreno minato, ogni mio passo verso la verità poteva coinvolgere la vita di altre persone e non ero più certa fosse una buona idea continuare con le ricerche.

Decisi perciò di mettere temporaneamente in pausa lo scopo del viaggio e di aspettare che le acque fossero tornate calme, prima di riprendere da zero.

Immaginai subito che Harry sarebbe sparito, dopo quel pomeriggio e il pensiero di non poter fare nulla per evitare che ciò accadesse, mi faceva sentire triste e impotente.
Il nostro rapporto non riusciva a decollare, anzi, sembrava subisse continue battute d'arresto ed enormi passi indietro.

Howling's LakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora