Sentii i freni del pic-up stridere sinistri e gli pneumatici strisciare contro il terriccio del vialetto del casolare.
Voltai lo sguardo, dirigendo i miei occhi dal finestrino ad Anthony.
Li sentivo pesanti. Bruciavano per le lacrime che avevo versato per tutto il tragitto e che ancora non mi davano tregua.Deglutii e tirai su dal naso.
«Tieni...» Sussurrò lui, passandomi un fazzoletto di carta.
Lo presi e serrai le labbra, cacciando giù il groppo. Mi asciugai gli occhi e mi soffiai il naso.
Strinsi quindi il fazzoletto tra le dita e cercai di prendere un profondo respiro, ma questo si incastrò a tratti nel mio petto e l'aria entrò a sobbalzi.«Ti ringrazio del passaggio e...» Sussurrai, asciugandomi una lacrima che mi era rimasta incastrata tra le ciglia. «...scusa il disturbo, Anthony.»
Lo vidi scuotere il capo e osservarmi con un'espressione preoccupata in volto.
Percepivo chiaramente che era in pena per me.«Non devi scusarti di niente.» Rispose, spegnendo il motore. «Sfogati un po'. Piangi, parla, fa' quello che vuoi. Ma sfogati.»
A sentire quelle parole, il senso di soffocamento aumentò e le lacrime tornarono a distorcermi la vista, bruciandomi negli occhi.
Sentii le spalle muoversi convulsamente, di nuovo.«È che...» Singhiozzai, mordendomi le labbra. «...mi sono resa conto troppo tardi delle conseguenze.»
Torsi con le dita l'orlo dell'abito di Josie e scossi il capo. «Sapevo a cosa andavo incontro, ma come una stupida l'ho fatto lo stesso.»
Non sapevo nemmeno perché stessi dicendo quelle cose a Anthony, ma non riuscivo a smettere di parlare.
«...se prima potevo pensare di... staccarmi, ora... »
Mi si incastrò il respiro in gola e mi sentii soffocare quando improvvisamente, dal nulla, affiorò nella mia mente la consapevolezza che prima o poi me ne sarei dovuta andare via da Howling's Lake.
Sarei dovuta tornare alla mia vita, ai miei genitori adottivi e tutto quello che avevo vissuto qui, le amicizie che erano nate negli ultimi due mesi, il ranch, Jonathan, la villa, Harry, tutto sarebbe rimasto qui.Io me ne sarei andata.
E tutto quello che per me stava diventando importante sarebbe rimasto qui.
Sentii la mano di Anthony afferrarmi la spalla per tirarmi a sé e subito dopo mi strinse il capo al suo petto, mentre singhiozzavo silenziosa contro il suo giubbotto.
«Ssh, sfogati... brava, piangi, butta fuori tutto...» Sussurrò lui, carezzandomi i capelli.
Non riuscivo a smettere di singhiozzare convulsamente, mentre i miei pensieri, dapprima concentrati su Harry, scivolavano verso Diana, Josie, Stephen, Zack, Eddie, Jordan e Jonathan.Mi domandai da quanto tempo mi portavo dentro quella consapevolezza, senza riuscire ad affrontarla.
E da quanto tempo quelle lacrime avevano intenzione di liberarsi, di uscire e scorrere senza fermarsi mai.Harry, la villa, quel letto.
La mia prima volta.
La nostra prima volta, che probabilmente sarebbe stata anche l'ultima.
Era riuscito a farmi scoppiare.
Mi sentivo comprimere da tutto quel dolore e mi serrai la mano al petto, sentendo una fitta tremenda trapassarmi il costato.«Non voglio lasciare tutto questo...»
Singhiozzai ancora per dei lunghi secondi, che si trasformarono in minuti, durante i quali Anthony rimase paziente al mio fianco, passandomi di tanto in tanto la mano fra le spalle.
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Howling's Lake
Romans«Qui non si tratta di aver paura della verità. Credo solamente che certi segreti siano fatti per rimanere tali.» Tutti i diritti sono riservati by ©MirianaTartari I personaggi, per quanto ispirati a persone reali, sono frutto della mia immaginazione...