f o u r t y - t w o

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«Grazie...» Sussurrai, leccandomi le labbra secche.

Improvvisamente sentii il bisogno di andare al bagno e mi alzai, trascinandomi debolmente verso la porta.

«Ce la fai?» Domandò lui, alle mie spalle e lo sentii sbuffare in una risata divertita.

«Non sono un'invalida. Ho solo la febbre.» Risi, richiudendo la porta alle spalle.

Mi lavai quindi le mani e i denti e tornai a letto.

Era davvero bello avere Harry di nuovo al mio fianco, in quel letto.
Lui mi sorrise nel buio e si sistemò i capelli dietro l'orecchio, girandosi verso di me mentre mi sistemavo sotto le coperte.

«Li farai crescere ancora?» Domandai.

Lui annuì. «Probabilmente.» Rispose. «Non ti piacciono?»

Serrai le labbra in un sorriso e scivolai la mano dal cuscino al suo viso, prendendo un riccio fra le dita.
Lui seguì con gli occhi la mia mano e poi mi guardò incuriosito, mentre scivolavo con i polpastrelli lungo la ciocca.

Se avesse avuto i capelli lisci, gli sarebbero arrivati  molto oltre la spalla.

Esitando intrecciai le dita fra le altre ciocche e le carezzai, sentendole morbide e fresche sotto la mia mano.
Era la prima volta che gli toccavo i capelli mentre non ci stavamo baciando e fui felice di gustarmi quel contatto a fondo, secondo per secondo.

«Mmm... io non continuerei se fossi in te.» Sussurrò, chiudendo gli occhi e affondando il viso nel cuscino.
Si incrociò le braccia al petto e si mosse sul fianco.

Alzai la mano e la lasciai sospesa sui suoi capelli. «Ti... da fastidio?»

Scosse il capo, ridacchiando. «Al contrario.»

«Oh.» Compresi poco dopo e ritirai il braccio, chiudendo la mano sotto al petto.
«A me rilassa molto, invece.» Commentai, mordendomi le labbra. «Adoro quando mi toccano i capelli...»

Il silenzio ci avvolse per qualche istante, durante il quale potei udire solo i nostri respiri e il fruscio dei vestiti di Harry quando si muoveva sotto le coperte.

«Helena...» Disse lui, poco dopo.

«Mm?»

«Io... volevo chiederti scusa.» Rispose dopo qualche secondo di esitazione.
Schiusi le labbra e trattenni il respiro.

«Mi dispiace se ti ho fatto soffrire, in qualche modo.»

In qualsiasi altro momento, in una qualsiasi altra circostanza, di fronte alle scuse di una persona avrei risposto "non fa niente",  "non preoccuparti" oppure con un "è tutto apposto".
Ma quella volta sentii che le sue scuse erano decisamente troppo importanti per me perché potessi permettermi di sminuirle con una di quelle frasi di circostanza.

Perciò rimasi in silenzio e mi gustai fino in fondo quelle parole, sentendole sincere e sentite.
Era la prima volta che Harry si scusava esplicitamente per un suo comportamento.

«Se potessi tornare indietro a quella notte...» Dissi io, rompendo ancora il silenzio. «Lo faresti ancora... con me?»

Lo sentii trattenere il respiro.
Dopo qualche secondo si voltò sulla schiena e lo buttò fuori, portandosi una mano fra i capelli.

Sospirò. «Non lo so...»

Annuii, immaginando una risposta del genere.

«Tu... hai detto di provare qualcosa e io...» Continuò poco dopo, voltando il viso verso di me.

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