Quell'immagine era rimasta così nitida nei miei occhi, che mi bastava chiuderli per rivedere la scena esattamente come se mi trovassi ancora lì, sulla veranda della villa sul lago.
Ma un paio di giorni dopo mi sentii già meglio.
Dedicarmi al lavoro, quel lunedì mattina, fu una vera e propria terapia.
Mi tenne la mente occupata e a pranzo, ripensando a quanto era accaduto due notti prima, mi resi conto che non era nulla che dovesse veramente toccarmi nel vivo.
Non ero ad Howling's Lake per crucciarmi dietro a dei problemi di natura sentimentale.Decisi di approfittare della bella giornata per andare a correre nel primo pomeriggio.
Raggiunsi il parco dopo una buona mezz'ora di corsa e mi sedetti su una panchina per riprendere fiato.
Ero decisamente fuori allenamento, ma sapevo bene che mi sarebbero bastate poche settimane di allenamento costante per aumentare la mia resistenza.Correre mi era sempre piaciuto.
La mente si svuota, il sudore affiora sulla pelle, il battito accelera lentamente per poi prendere il ritmo costante della corsa, i piedi calpestano l'asfalto, portandoti lontano e il vento fresco ti sfiora il corpo, facendoti sentire libera e leggera.Dopo aver bevuto ad una fontanella ai margini del parco, ripercorsi la strada del bosco al contrario e raggiunsi il ranch quando il sole stava già percorrendo il suo tragitto verso l'orizzonte.
Decisi di andare subito nel mio alloggio a farmi una doccia, perché l'aria si era fatta insistente e fresca e io ero decisamente troppo sudata.
Mi infilai quindi sotto l'acqua bollente, mi lavai e uscii pochi minuti dopo, asciugandomi velocemente.
Infilai l'intimo e mi pettinai distrattamente i capelli, quando mi resi conto di aver lasciato i vestiti sul letto.
Uscii quindi dal bagno e sbuffai, passandomi svogliatamente la salvietta sui capelli per asciugarli.«Ciao.»
Alzai lo sguardo con uno scatto fulmineo e vidi Harry, seduto sul letto con le braccia incrociate sul petto.
Un sorrisino furbo dipinto sulle labbra gli aveva scavato la solita fossetta sulla guancia, mentre mi osservava rimanere impalata sulla porta del bagno.«Harry, c-che cosa...» Esclamai, ricordandomi di essere praticamente nuda, con addosso solo il reggiseno e le mutande.
Tornai in bagno e richiusi la porta, cercando di respirare. Mi portai le mani al viso, imbarazzata per essere rimasta in intimo davanti a lui per cosi tanti secondi, prima di nascondermi in bagno.
Quel ragazzo aveva la capacità di comparire dal nulla in tempo zero.Sospirai e mi morsi un labbro, riaffacciandomi solo col viso dalla porta.
«Puoi passarmi i vestiti?»
«No.»
Alzai gli occhi al soffitto, esasperata dal fatto che Harry avesse scelto proprio quel momento per prendersi gioco di me.
Si voltò verso di me e si allungò per prendere gli indumenti che avevo lasciato sul materasso, prima di entrare in doccia.
Quindi mi sorrise e tirò lievemente indietro il capo.«Vieni a prenderli.»
«Harry...» Sospirai, aggrappandomi alla porta. «Davvero, non mi sembra il caso.»
Lui mi lanciò un'occhiata torva e serrò le labbra. «Allora puoi rimanere lì.»
Faceva sul serio? Non potevo davvero credere che stesse barattando i miei vestiti per farsi una risata, magari commentando il mio intimo.
Espirai rumorosamente dal naso e serrai i denti.«D'accordo, ma chiudi gli occhi e non sbirciare. Hai già visto più di quanto avresti dovuto.» Lo intimai.
Harry sbuffò e si voltò verso la parete.
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Howling's Lake
Romance«Qui non si tratta di aver paura della verità. Credo solamente che certi segreti siano fatti per rimanere tali.» Tutti i diritti sono riservati by ©MirianaTartari I personaggi, per quanto ispirati a persone reali, sono frutto della mia immaginazione...