Capitolo 15

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Lo squillo insistente della sveglia fu interrotto sul nascere da Zoe che si voltò verso la sua destra, mordendosi il labbro inferiore per timore di avere svegliato Jack: sospirò sollevata quando notò che il corpo mezzo nudo dell'uomo non si era mosso neanche di un centimetro. Cercando di non fare il minimo rumore, si mise a sedere sul letto e recuperò i vestiti che aveva indosso la sera prima.

"Dove hai intenzione di andare?"

Zoe sussultò al suono della voce assonnata del suo fidanzato, che aveva sollevato la testa dal suo posto sotto il cuscino e ora la guardava con aria smarrita, facendola sentire colpevole.

"A casa"

Jack buttò un occhio sulla radiosveglia sul comodino accanto al letto, mentre lei si rivestiva in silenzio "Sono le sei e mezza, Zoe!"

"Non voglio correre il rischio che Logan non mi trovi a colazione e cominci a chiedermi dove fossi la notte scorsa" Saltellò sul posto, nel tentativo di infilarsi i pantaloni, per poi sedersi di nuovo sul letto e indossare in tutta fretta le scarpe. Fece per rialzarsi, quando il braccio di Jack le circondò la vita, intrappolandola e strappandole un sorriso.

"Tu non vai da nessuna parte"

"Sono seria, Jack!"

Lui sorrise, facendola sdraiare di nuovo accanto a sé "Anch'io"

Nonostante l'urgenza di andarsene, Zoe non poté trattenersi dal ricambiare il bacio che seguì: all'inizio della loro conoscenza, mille timori si erano impadroniti di lei, ma, con il passare dei giorni, la paura era scomparsa, sostituita dalla gioia e dalla sicurezza che Jack le trasmetteva.

Si staccò da lui con un po' di riluttanza "Devo proprio andare"

Lui le scostò delicatamente una ciocca di capelli dal viso "Lascia almeno che ti prepari la colazione, non mi piace vederti andare via così"

Zoe scosse la testa, sfiorandogli una spalla e quasi perdendo del tutto la concentrazione di fronte ai suoi muscoli "Non posso, sono già in ritardo. Se solo tu abitassi a Bluebell..." Aggiunse con un sorriso divertito, riallacciando il suo sguardo.

"E' forse un suggerimento?"

Lei scrollò le spalle, rubandogli un altro bacio veloce "Può darsi. Ti chiamo più tardi, ok?"

"Va bene" Jack la guardò recuperare la borsa e fiondarsi come un uragano fuori dalla stanza e sorrise: quella donna era una forza della natura, e gli piaceva ogni giorno di più.

Zoe sospirò, precipitandosi giù per le scale della villetta di Jack: con lo sguardo basso, non si accorse che un'altra persona stava raggiungendo la porta di ingresso e ci sbatté contro.

"Maledizione!" Si massaggiò la testa con aria dolorante, per poi realizzare che di fronte a lei c'era Rose, che spalancò la bocca come lei per lo stupore.

"Zoe! Che ci fai qui?"

"Che ci fai tu qui, vorrai dire, signorina!" Zoe incrociò le braccia davanti al petto, lanciandole uno sguardo misto di disapprovazione e rimprovero tipico di una madre.

"Non guardarmi in quel modo! Ho 21 anni e nessuno può vietarmi di passare la notte a casa del mio ragazzo!"

"Beh, ma...credevo fossi una tipica ragazza del sud: che ne è del divieto a dormire insieme prima delle nozze?!"

Rose si portò una mano al fianco, stupita e contrariata da quella domanda "Mi hai forse scambiato per una Breeland?!"

La donna scosse la testa: come aveva potuto dimenticare lo spirito ribelle e anticonformista che animava la sua giovane amica? "No, certo che no. Senti, mi piacerebbe restare qui e fare due chiacchiere, ma devo scappare a casa. Vuoi uno strappo? Annabeth mi ha prestato la sua auto"

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora