Dove eravamo rimasti...
Poco dopo, però, Zoe non riuscì più a fingere, raggelandosi lì dov'era a metà frase.
"Piccola, sicura che sia tutto a posto?" Le chiese sollecito Wade, l'ansia sempre più evidente nel suo sguardo e nel suo tono di voce.
Ormai tutti gli occhi dei presenti erano fissi su di lei, il chiacchiericcio bruscamente interrotto, mentre la dottoressa buttò una rapida occhiata al pavimento sotto ai suoi piedi, trovando conferma al sospetto che l'aveva colta soltanto pochi secondi prima "A dire il vero...credo che mi si siano appena rotte le acque" Annunciò con l'ombra di un sorriso nervoso ed esitante sul volto.
"Sei...sei sicura?" Riuscì appena a mormorare Wade rivolto, con gli occhi sgranati per lo stupore, a sua moglie, mentre si sentiva sudare freddo "Perché manca ancora una settimana...non è che ti sei fatta la pipì addosso?" Aggiunse un po' scettico, a voce leggermente più bassa per non farsi sentire dagli altri.
"Sono piuttosto sicura, Wade" Replicò lievemente piccata Zoe.
"Oddio, stai per partorire!" Saltò su Rose, giungendo festante le mani davanti al viso, seguita a ruota da grida di giubilo ed entusiasmo da parte di tutti gli altri astanti.
"E vorrei tanto non essere costretta a farlo qui..." Disse a denti stretti, un sorriso nervoso, la futura mamma, lanciando un chiaro segnale a suo marito, il quale saltò su dalla sedia come se quest'ultima scottasse.
"Sì, giusto, dobbiamo andare all'ospedale!" Esclamò Wade, come se quel concetto così semplice gli fosse balenato in mente soltanto in quell'istante, per poi schizzare verso l'uscita.
"Ehm, Wade..." Lo richiamò con un discreto colpo di tosse Annabeth, la quale aveva appena aiutato una Zoe in difficoltà ad alzarsi dalla sedia.
"Oh, sì, scusami" Con un sorriso che tradiva tutto il proprio nervosismo, lui tornò a recuperare la moglie, che si rivolse ad A.B., ancora attaccata al suo braccio.
"Potresti andare di sopra a recuperarmi la borsa con tutte le mie cose? E' vicino al letto"
"Sì, certo" Celere e reattiva come era abituata a fare in una situazione di emergenza, la rossa si precipitò al piano di sopra.
"Zoe, tesoro, veniamo con voi" Si affrettò a dire Candice, l'anticipazione fatta persona, mentre tutt'intorno a loro si era diffusa una festosa e agitata confusione.
Al che, sua figlia, senza esitazioni, scosse la testa, una mano aggrappata alla testata della sedia per sorreggersi e cercare di vincere il dolore che cominciava a diffondersi nel suo corpo "No, per favore, resta qui con Logan: potrete venire più tardi. Adesso ho bisogno solo di Wade" Concluse decisa, accogliendo con un mezzo sospiro di sollievo il ritorno di Annabeth, Candice che annuì mesta alle sue parole, ma senza metterle in discussione.
Come sentendosi chiamato in causa, Logan, sulle cui spalle sua nonna aveva poggiato le mani con fare protettivo, mentre i suoi genitori erano già diretti alla porta, richiamò l'attenzione di Zoe "Mamma, dove vai?" Le domandò, la voce tendente al pianto.
Zoe e Wade si scambiarono un'occhiata indecisa sul da farsi, prima che lei prendesse la parola con il suo caratteristico tono di voce materno, nonostante la difficoltà in cui si trovava "Tesoro, devo andare in ospedale a far nascere la tua sorellina. Noi due ci vediamo dopo, ok? Andrà tutto bene" Si affrettò a rassicurarlo, notando quanto il bambino fosse smarrito e spaventato.
"Promesso?" Le chiese il seienne in un sussurro colmo di vulnerabilità.
"Promesso" Ripeté in tono deciso e solenne sua madre concedendogli un ultimo lieve sorriso prima di avviarsi fuori di casa accompagnata da Wade, mentre tutti i loro amici e familiari li salutarono emozionati e festanti, sommergendoli di assordanti congratulazioni.
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Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo
RomanceQuesta storia è il continuo del one shots Stay