Vivian, però, non sembrava aver notato la sua evidente ritrosia, e si accomodò sullo sgabello accanto a lei, che invece era in piedi "Allora...Wade ti ha dato la bella notizia?"
Zoe si mise subito all'allerta, gli occhi spalancati, voltandosi lentamente verso la maestra, della quale avrebbe volentieri eliminato a suon di schiaffi l'espressione trionfante "Non credo, no...ma ho come l'impressione che stia per farlo tu!" E, insieme alla frecciatina, che la rossa sembrò abilmente ignorare, fece un altro falso sorriso melenso.
"Hai davanti a te la nuova inquilina della piantagione del sindaco" Fece una pausa di qualche secondo, per amore di suspence, e poi battè brevemente ed entusiasticamente le mani "Wade mi ha chiesto di vivere insieme!!!"
Zoe si sentì gelare, mentre la stanza sembrò rotearle intorno e, per attutire il colpo di quella rivelazione, si aggrappò allo schienale dello sgabello più vicino.
"Beh, non dici niente?! Saremo vicine di casa!" La rossa le sfiorò un braccio, con più confidenza del dovuto.
"Congratulazioni" Lanciò a Vivian un sorriso tirato, poi vide Wade avvicinarsi al bancone con una cassa di birra in spalla: per un attimo i loro sguardi si incrociarono, quello di Zoe ferito e quello di Wade incuriosito, prima che la dottoressa riacquistasse un po' di controllo e si rivolgesse nuovamente alla maestra, che la stava studiando in silenzio con gli occhi "Scusami, ma adesso devo proprio andare" Non finì neanche di pronunciare la frase e corse fuori dal Rammer Jammer come una furia.
Wade, che nel frattempo aveva ripreso il suo posto dietro il bancone, guardò la fidanzata "Hey, che aveva Zoe da andarsene così?"
Vivian si voltò verso di lui e, con espressione innocente, si limitò a rispondergli con un'alzata di spalle.
Zoe entrò di soppiatto nella cucina del sindaco e tirò un sospiro di sollievo, trovandola deserta. Si diresse verso il bancone, dove troneggiava una caraffa colma di caffè, e se ne versò una tazza, assaporando il liquido bollente. Quel momento di pace fu però interrotto dallo squillo insistente del suo cellulare: la dottoressa rischiò di scottarsi la lingua e lanciò un'imprecazione a bassa voce, recuperando il telefono dalla borsa; se mai fosse possibile, il suo umore peggiorò, scorgendo sul display la foto di Rose: fissò lo schermo per qualche istante, meditando sul da farsi, quando una voce familiare alle sue spalle la fece trasalire.
"Stai evitando qualcuno in particolare o non ti ricordi come si usa quell'aggeggio?" Wade era appoggiato allo stipite della porta, il suo solito sorriso da schiaffi in bella mostra sul volto.
Zoe distolse lo sguardo, rifiutando per l'ennesima volta nell'ultima settimana la telefonata di Rose "Diciamo che non sono dell'umore adatto per fare conversazione" Quando rialzò gli occhi dalla sua tazza di caffè, vide che Wade era in piedi accanto a lei, una leggera preoccupazione dipinta nel suo sguardo.
"Stai bene? E' da un po' che non ti vedo: la rottura con l'architetto deve averti buttata proprio giù..." Wade non si sentiva molto a suo agio a toccare l'argomento con lei, ma negli ultimi giorni si era preoccupato non poco, incrociando a malapena Zoe nella piantagione e in giro per la città.
Zoe fece un sorriso tirato, mentre una sensazione di piacere si faceva strada in lei, notando l'apprensione di Wade nei suoi confronti, che scacciò via con un'impercettibile scrollata di spalle "Sì, sto bene: non eravamo esattamente fatti l'uno per l'altra, sai?"
Lui annuì lentamente, intento a servirsi del caffè, prima di rialzare lo sguardo verso di lei, che, a dispetto di quanto facessero intendere le sue parole, lo guardava con un'aria nostalgica e triste "Comunque, se e quando volessi parlare con qualcuno, io ci sono" Con un sorriso tirato, le poggiò la mano libera su un braccio, dandole una stretta rassicurante.
STAI LEGGENDO
Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo
RomansaQuesta storia è il continuo del one shots Stay