Capitolo 7

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Due giorni dopo, quando Logan si svegliò nell'enorme letto della stanza degli ospiti di Lavon ed Annabeth, rimase sorpreso vedendo entrare nella stanza sua madre con un vassoio tra le mani e un sorriso inspiegabilmente grande e raggiante sul volto.

"Ti sei svegliato, finalmente, dormiglione!" Il bambino si sfregò gli occhi assonnati con le mani, ancora stordito dal sonno.

"Perché mi porti la colazione a letto? Non è il mio compleanno!" Il sorriso di Zoe non si spense, mentre appoggiava il vassoio sulle gambe del figlio.

"Hai ragione, non è ancora il tuo compleanno, ma sarà comunque un giorno importante..." Gli occhi di Logan la fissarono curiosi, mentre il bambino cominciò a servirsi di un muffin.

Zoe sospirò, cercando di farsi coraggio per una delle chiacchierate fondamentali della vita di suo figlio.

"Ok, hai presente Superman?" Logan annuì con la bocca piena: Superman era uno dei suoi supereroi preferiti. Zoe sentì crescere dentro di sé sicurezza: forse aveva trovato il modo giusto per spiegare al suo bimbo di quattro anni la situazione della loro strana famiglia allargata "Lui è un bambino speciale e, proprio perché è molto speciale rispetto ai suoi coetanei, non ha un solo papà, ma ne ha due: un padre biologico e un papà adottivo, che però lo ama tanto quanto l'altro"

"Mamma, perché mi stai dicendo queste cose?" Tale e quale a Wade, pensò Zoe.

"Beh, perché anche tu hai due papà come Clark Kent...perché sei un bimbo molto speciale!" Cercò di sorridere per trasmettergli entusiasmo, ma l'ansia della sua reazione stava diventando sempre più opprimente.

Logan smise di bere il suo succo di frutta, poi i suoi occhi si illuminarono "Forte! E chi sono i miei papà?"

"Uno lo conosci da sempre, è quello che hai sempre chiamato papà. L'altro l'hai incontrato da poco, quando siamo arrivati a Bluebell...è Wade"

Il bambino annuì, contento, forse non comprendendo ancora a fondo l'importanza che tutto ciò avrebbe avuto sulla sua vita "Wade è simpatico! Devo chiamare anche lui "papà"?"

"Puoi chiamarlo nel modo che preferisci" Zoe sorrise, accarezzandogli dolcemente il viso.

Qualche minuto più tardi, Logan si precipitò correndo in cucina, dove Lavon stava lavorando davanti al computer.

"Zio Lavon, sai che ho due papà come Superman?" Sorridendo felice, il bambino riprese a correre verso il salotto, mentre Zoe raggiunse il sindaco con il vassoio in mano. Lavon alzò un sopracciglio con fare interrogativo verso la sua migliore amica.

"Superman?! Fai sul serio?"

"Hey, non c'è un libretto di istruzioni sul modo giusto per dire a tuo figlio una cosa del genere!" L'uomo annuì, non troppo convinto, notando la mise piuttosto casalinga dell'amica, che era intenta a lavare i piatti.

"Hai intenzione di restare in pigiama tutto il giorno anche oggi, ad aspettare il ritorno di Wade?"

La donna sospirò, spegnendo il rubinetto e voltandosi verso Lavon "Ho davvero bisogno di chiarire tutto quanto con lui, Lavon"

"E questo lo capisco, ma stare rinchiusa in un'enorme casa vuota tutto il giorno non lo farà tornare prima. E' una giornata splendida, hai un vivace bambino di quattro anni che si annoia facilmente: perché non vieni in città alla fiera degli animali? Ci saranno tutti: Logan potrà farsi degli amici e tu staccherai un po' la spina. E magari ti farai anche una doccia finalmente..."

Al tono di voce disgustato dell'amico, Zoe abbassò lo sguardo sul suo pigiama sporco: in effetti Lavon non aveva tutti i torti...in fondo Wade sarebbe tornato comunque, che lei lo aspettasse ferma immobile oppure no. E Dio solo sapeva quanto avesse bisogno di una lunga doccia calda!

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora