C.18

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"Hey" Wade l'accolse con uno sguardo un po' curioso, appoggiandosi allo stipite della porta.

"Ciao" Zoe cominciò a torturarsi le mani, palesando il proprio nervosismo "Senti, dovrei parlarti..."

Lui alzò un sopracciglio, sempre più perplesso "E' così urgente che non puoi aspettare domani?" Quando lei scosse la testa con espressione seria, Wade capì che doveva trattarsi di qualcosa di importante, così, dopo aver lanciato un'ultima occhiata al figlio che dormiva tranquillo, si chiuse la porta alle spalle "Che c'è?"

Zoe, però, non gli rispose, limitandosi a estrarre dalla borsa che aveva con sé una cartellina, che gli porse, sotto il suo sguardo interrogativo "E' tutto il pomeriggio che me la porto dietro"

"Di cosa si tratta?"

Lei fece un altro respiro profondo, incrociando lo sguardo incuriosito del padre di suo figlio "E' la prima bozza dei documenti per la pratica di riconoscimento di Logan"

Wade la osservava semplicemente senza parole, così, come sempre in quei casi, fu Zoe a riempire il silenzio, non prima di essersi fatta coraggio con un respiro profondo "So che non ne abbiamo mai parlato, ma credo che abbiamo aspettato anche troppo, ed è solo colpa mia: in comune mi hanno fatto storie per il cambio di residenza di Logan, perché non sapevo cosa scrivere nel campo 'padre'" Rise brevemente, scuotendo la testa "Ironico, no? Così ho chiesto a George cosa si potesse fare per rendere la cosa ufficiale, e lui si è offerto di prepararmi i documenti: tra l'altro è ancora in contatto con qualcuno al tribunale di Mobile e potremmo risolvere la faccenda in meno tempo del previsto" Sorrise nervosa, interrompendo per un attimo il suo fiume di parole, mentre Wade semplicemente l'osservava in silenzio.

"Hai finito?" Le chiese con un'espressione che, per sua grande irritazione, Zoe non riusciva a decifrare.

"Sì, scusami" Fece un sospiro, incrociando i suoi occhi con aria seria "Che ne pensi?"

Lui annuì, mentre un sorriso timido si faceva spazio sul suo volto "Sì, ok. Logan lo sa?"

Zoe, enormemente sollevata, annuì sollecita "Sì, è stato lui a darmi l'idea di procedere, quando mi ha chiesto perché avesse il cognome di George e non il tuo" Sorrise, lo sguardo basso, ricordando la conversazione avuta con il figlio "Avrei dovuto parlartene prima di prendere qualunque iniziativa, mi dispiace"

"Beh, non è forse così che ti comporti sempre?" Le chiese Wade con tono canzonatorio, strappando un sorriso divertito a entrambi "Va bene. In realtà...non vedo l'ora che sia tutto ufficiale" Il suo sguardo, improvvisamente serio, si allacciò a quello di Zoe "Grazie"

"Non devi ringraziarmi: è la cosa giusta per te e per Logan" Con un ultimo cenno di intesa, Zoe fece per andarsene, quando la voce dell'uomo la trattenne.

"Mi ricordo che anche tu stavi per cambiare il tuo cognome...perché poi non l'hai più fatto?"

Si voltò verso Wade, che era in piedi con le mani infilate nelle tasche dei jeans, una genuina curiosità in viso, e scrollò le spalle "Credo di non essere andata fino in fondo, perché la motivazione che c'era dietro non era quella giusta: avevo intenzione di cambiare cognome più per fare un dispetto al mio patrigno che per reale affetto verso Harley" Incrociò le braccia davanti al petto, cercando di fare chiarezza tra le sue sensazioni: di solito non amava parlare in maniera approfondita di ciò che provava per i suoi due padri, ma con Wade era tutto naturale, forse perché stavano vivendo la stessa situazione trent'anni dopo "Non lo so, forse, se avessi saputo della sua esistenza mentre era ancora in vita e avessi avuto la possibilità di conoscerlo, ora sarei una Wilkes" Si abbandonò ad un sorriso nostalgico, esprimendo ad alta voce i dubbi che l'avevano tenuta sveglia molte notti "Non sarebbe stato male crescere a Bluebell: insomma, tu non sembri avere grossi problemi, la maggior parte delle volte" Zoe sogghignò, mentre lui ridacchiò in maniera evidentemente falsa.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora