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Dove eravamo rimasti...

"Lasciami parlare, per favore" Seria come poche altre volte, Zoe fece un passo nella sua direzione "Queste decisioni si prendono in due, e io sono stata davvero egoista e precipitosa. Mi dispiace averti privato di qualcosa a cui tenevi così tanto" Concluse, scuotendo la testa con rammarico per il suo stesso comportamento. Wade accennò un altro sorriso, questa volta più convinto, avvertendo dentro di sé un moto d'amore indescrivibile per quella donna che lo snervava un giorno sì e uno no, ma che amava alla follia e a cui non avrebbe rinunciato per niente al mondo: gli sarebbe bastato quello per perdonarla, per lasciarsi quella faccenda alle spalle, ma Zoe riprese a parlare, non dando tempo a lui di farlo "Ecco perché ho deciso di rimediare e qualche ora fa ho chiamato la dottoressa Edwards" Aggiunse lei, sorridendo con fare enigmatico.

Wade, non realizzando subito a cosa sua moglie si stesse riferendo, raddrizzò la propria postura lungo lo stipite a cui era appoggiato "Di cosa stai parlando?"

Zoe non gli rispose subito, ma allungò un braccio alle proprie spalle, dentro un sacchettino appoggiato sull'isola della cucina, da cui estrasse sorridendo un oggetto misterioso, che si rivelò essere un'adorabile tutina da bebè, che Lemon ed Annabeth l'avevano accompagnata a comprare a Daphne (restando fuori dal negozio per non venire a sapere il sesso del nascituro prima del futuro papà) quel pomeriggio "Congratulazioni, papà"

A Wade si azzerò la saliva, gli occhi verdi spalancati, mentre il suo cervello registrava il colore della tutina e la scritta che vi era sopra.


"Non stai scherzando, vero?" Le chiese, con voce strozzata, Wade, senza riuscire a guardare altro che non fosse la tutina minuscola tra le mani di sua moglie, la quale scosse la testa con il sorriso sulle labbra.

"E' una femmina" Sussurrò Zoe, dando voce a ciò che lui aveva già intuito dal colore rosa dell'oggetto tra le sue mani e dalla scritta "cocca di papà" che vi campeggiava sopra.

"Cavolo" Mormorò, ancora incredulo e quasi sotto shock, Wade, passandosi una mano davanti alla bocca, che si aprì lentamente in un sorriso, mentre lui incrociava gli occhi, altrettanto emozionati e gioiosi, di sua moglie. In un attimo, il futuro papà colmò a grandi passi la distanza che lo separava da lei e la attirò a sé, per poi baciarla intensamente, i sorrisi che nessuno dei due riuscì poi a trattenere che si scontrarono sulle loro labbra "Una mini Doc" Bisbigliò Wade, stentando ancora a crederci, a pochi millimetri dalla bocca di Zoe, la fronte che sfiorava la sua.

"Proprio come volevi tu" Gli disse lei, una mano aggrappata alla sua schiena, mentre suo marito annuiva, sfiorandole una guancia con una carezza.

"Ti amo così tanto" Si lasciò sfuggire, senza più riuscire a trattenersi, prima di sottolineare quelle sue parole con un altro bacio, questa volta più breve ma non meno intenso, le mani di Zoe che gli carezzavano la nuca e il volto, tenendolo vicino a sé "Dio, Zoe, mi rendi così felice" Le bisbigliò Wade, non riuscendo ancora ad oggi a capacitarsi della fortuna che aveva avuto nell'incontrare sulla propria strada lei, mentre i suoi occhi percorrevano lentamente ogni centimetro del suo viso e Zoe glielo lasciava fare. Poi, cogliendola di sorpresa, la abbracciò e, sollevandola da terra, la fece girare per la semi oscurità della cucina, mentre lei rideva, aggrappandosi al suo collo per mantenersi in equilibrio, anche se sapeva benissimo che con lui non correva mai il pericolo di cadere. La sua risata sfumò quando Wade la rimise a terra, i suoi capelli scompigliati, ma non le importava, e, ancora intrappolata tra le sue braccia, mentre cercava di riprendere fiato, aggrottò la fronte confusa, vedendo suo marito allungare un braccio alle sue spalle per spegnere i fuochi sui fornelli "Che stai facendo? La nostra cena..." Il suo sguardo vagò spaurito dalle pentole a lui.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora