C.35

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Dove eravamo rimasti...

"Logan non toccherà un goccio d'alcol e non andrà a nessuna festa finchè non avrà compiuto 21 anni"

Il tono convinto e definitivo con cui Wade pronunciò quelle parole le strappò un sorriso, il primo da molte ore, e Zoe alzò gli occhi al cielo, stringendo un po' più forte la sua mano "D'accordo, paparino. Adesso ce ne andiamo di qui, per favore?"

Lui annuì, facendola alzare con la mano dalla poltroncina. Mentre percorrevano il corridoio dell'ospedale, Wade le stampò un bacio tra i capelli, stringendola forte a sé, con la testa di Zoe pigramente appoggiata sulla sua spalla e le sue braccia che si aggrappavano a lui come ad un'ancora.

Wade strizzò gli occhi nella calura estiva, cercando di inquadrare Logan oltre la recinzione del campo di baseball, sul quale il figlio stava partecipando all'allenamento di rifinitura per la partita dell'indomani.

"Wade, giusto?"

Una voce femminile lo fece trasalire ed interruppe la sua ricerca del figlio: voltandosi alla propria sinistra, Wade vide una donna più o meno sua coetanea, i cui lunghi capelli biondi brillavano alla luce del sole pomeridiano. Pur sforzandosi, lui non riuscì a ricordarsi se l'avesse mai incontrata prima e la sconosciuta dovette intuirlo, perché, porgendogli la mano destra con un sorriso, si affrettò a presentarsi.

"Sono Charlene, la mamma di Scott: ci siamo incrociati alla presentazione della squadra"

Lui abbozzò un sorriso, stringendo la sua mano "Sì, scusami: con i nomi sono un disastro. Come va?"

A quanto pareva, Wade dovette avere toccato un tasto dolente, perché un'ombra scorse rapida sul viso di Charlene, che distolse per un attimo lo sguardo, salvo poi tornare sorridente come prima "Sto affrontando un divorzio, quindi..."

Lui si morse la lingua, chiudendo per un attimo gli occhi per l'imbarazzo "Mi dispiace..."

La donna scacciò le sue scuse con un rapido gesto della mano "Non preoccuparti, non potevi saperlo. In fin dei conti forse è meglio che tra me e il mio ex sia finita: adesso è solo questione di abituarmi e soprattutto fare abituare Scott"

Wade annuì, cacciandosi le mani nelle tasche dei jeans, mentre con gli occhi vagò ancora alla ricerca di Logan nella folla di ragazzini oltre la recinzione "Suppongo di sì" Si scambiò un sorriso imbarazzato con Charlene, che fece cenno con la testa alla squadra di bambini vocianti a poca distanza di loro.

"Tuo figlio Logan è davvero bravo: credo che un posto da titolare domani non glielo tolga nessuno!"

Un sorriso orgoglioso si fece immediatamente spazio sul volto di Wade, che annuì "Non sai quante ore abbiamo passato a perfezionare i suoi lanci"

Risero brevemente, mentre il figlio di Charlene li raggiunse, reclamando dalla madre un asciugamano e un succo di frutta, che lei prontamente gli diede, prima di tornare a rivolgersi a Wade "Domani, dopo la partita, darò una festa a casa mia, per festeggiare la vittoria o consolarci dopo la sconfitta: ovviamente tu e Logan siete invitati"

"Ci saremo" A rispondere a Charlene non fu Wade, ma Zoe, che si era appena materializzata di fianco al suo fidanzato con l'espressione di chi, se solo avesse potuto, avrebbe fulminato la bionda.

La madre di Scott, presa alla sprovvista da quell'improvvisata, aggrottò confusa la fronte, mentre Wade, a bocca aperta, guardò prima Zoe, poi Charlene, prima di ritrovare la parola mentre si sfregava imbarazzato la nuca "Charlene, lei è Zoe, la madre di Logan. Zoe, questa è la madre di Scott, Charlene"

"Lieta di conoscerti, Zoe" Disse la bionda strizzata nel suo abito da perfetta casalinga anni cinquanta, completato da un girocollo di perle, con cui la dottoressa sentiva l'impulso irrefrenabile di strozzarla.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora