C.55

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Dove eravamo rimasti...

"Sono incinta" Bisbigliò, scompigliando i capelli del marito all'altezza della nuca con una dolce carezza.

"Avremo un bambino" Ripeté Wade, sorridendo incredulo, mentre Zoe annuiva un'altra volta, prima che la bocca di suo marito la travolgesse e le facesse morire il sorriso sulle labbra con un breve bacio "Ma...come?" All'occhiata eloquente di sua moglie, lui fece una smorfia di sufficienza "Ok, so come è successo: volevo dire quando l'hai scoperto"

"Solo ieri: l'irritabilità e la continua fame delle ultime settimane, più qualche conto, mi hanno fatto venire un sospetto e ieri sera tardi, insieme ad Annabeth, ho fatto il test"

"Ma perché non me l'hai detto subito?" Le chiese lui, perplesso e anche un po' deluso.

"Avrei voluto farlo tante volte oggi, credimi, ma ti conosco e so che ti saresti messo a urlarlo ai quattro venti e...vorrei che la cosa rimanesse tra noi ancora per un po' di tempo"

"Uhm, hai ragione: tutta Bluebell l'avrebbe saputo entro sera" Concordò Wade, inclinando la testa, mentre Zoe annuiva con l'aria solenne di chi la sapeva lunga "Ma qui non c'è nessuno, quindi..." Ghignò, lei che lo guardava confusa "AVREMO UN BAMBINO!" Gridò Wade, cominciando a fare girare Zoe, che iniziò a ridere istericamente, ancora saldamente nelle sue braccia e appesa al suo collo.

"Wade, smettila, mi gira la testa!" Lo implorò lei, cercando di sovrastare le sue grida di gioia.

"Mi dispiace, scusami, tesoro. Stai bene?" Le domandò a raffica suo marito, con espressione preoccupatissima.

"Mmm hmm" Annuì lei, facendogli riacquistare il suo caratteristico sogghigno.

"Bene, perché qui bisogna festeggiare!" Detto ciò, continuò di gran carriera la sua marcia verso la camera da letto con la moglie aggrappata a lui come fosse un koala.

In un certo senso, la loro vita insieme era appena cominciata.

"Dovremmo proprio uscire da questo letto" Le parole di Zoe, accoccolata a suo marito, non erano poi così convincenti, visto che era lei la prima a non volersene andare da lì, dove lei e Wade avevano passato gli ultimi tre giorni, i vestiti da cerimonia (beh, qualunque genere di vestito, per la precisione) ormai dimenticati da tempo in un cumulo informe ai piedi del letto "Non so nemmeno se riesco più a stare in piedi" Aggiunse, con un sorrisetto, mentre la sua mano scendeva dal collo al petto di Wade, il quale sogghignò, stringendola ancora di più per la vita.

"Sì, è una mia specialità: non sei la prima che me lo dice"

Quando lui avvicinò il viso al suo per baciarla, Zoe lo scostò leggermente da sé con una leggera, ma decisa spinta al petto con entrambe le mani, per evidente delusione e confusione del marito "Spero io sia anche l'ultima" Borbottò leggermente contrariata, mentre sul viso di Wade, piacevolmente colpito dalla sua gelosia, si spalancò lentamente un sorriso.

"Puoi scommetterci!" Le bisbigliò, prima di travolgere le sue labbra con un bacio, a cui questa volta sua moglie non si oppose.

Le cose si fecero rapidamente più intense, con la bocca di Wade che scese sul collo di Zoe, salvo poi interrompersi al suono di un rumore sordo, che lo fece staccare da lei con espressione allarmata "Oddio, cosa sta succedendo? E' un terremoto?!"

"Scemo!" Un'altra pacca, questa volta sulla spalla, da parte di sua moglie fece fare all'uomo una smorfia di dolore, mentre lei cercava di trattenere le risate e mantenere una facciata offesa "Non c'è bisogno di fare tutte queste scene per il mio stomaco che brontola! Cosa che non sarebbe accaduta se tu mi avessi fatto mangiare e non mi avessi tenuta qui in ostaggio" Proseguì, sottolineando ogni parola con un indice puntato sul suo petto, mentre Wade rideva, per poi prenderle la mano e fermarla.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora