La mattina successiva, Wade arrivò di buon'ora nella cucina di Lavon, che trovò ai fornelli, intento a preparare dei pancakes.
"Buongiorno, sindaco!" Lavon alzò un sopracciglio, notando il buon umore dell'amico, che si stava servendo di una tazza di caffè.
"Chi sei tu e cosa ne hai fatto del mio amico Wade?!" L'altro sorrise, sorseggiando il caffè bollente.
"Che c'è, non si può essere di buon umore in una giornata splendida come questa?"
"Wade Kinsella non sorride di mattina, non parla neanche, ma si esprime a monosillabi!" Il sindaco gli rinfacciò, puntandogli contro la spatola con cui stava cucinando i pancakes.
"Credo c'entri la rossa con cui è uscito ieri sera" Un'Annabeth dall'aspetto post-apocalittico si trascinò in cucina, sedendosi malamente su uno sgabello, mentre la bocca di suo marito si spalancò per lo stupore.
"Esci con qualcuna e non mi hai detto niente?! Wade!" Il barista tentò di eludere la domanda, rifugiandosi dietro la tazza che aveva in mano "Sei tornato sul mercato, dobbiamo festeggiare! Chi è lei, eh? Lavon Hayes la conosce?"
"Si chiama Vivian, è arrivata da poco in città e...non c'è bisogno di farne un caso di stato"
"Mm-hm" Il sindaco non sembrava credere molto alle sue parole: erano mesi che non vedeva l'amico così sereno "A.B., tesoro, pancakes?" Non appena mise il piatto ricolmo di pancakes davanti alla moglie, che stava praticamente dormendo sul bancone della cucina, quest'ultima fece una smorfia disgustata e ricacciò subito indietro il piatto con una mano.
"Wow, Annabeth, sei davvero un raggio di sole questa mattina!" Wade sogghignò, mentre la rossa gli lanciò un'occhiataccia.
"Deduco che la vostra serata tra ragazze sia andata bene!" Annabeth annuì a fatica alle parole di Lavon, lasciando cadere la testa sul bancone "Ti preparerò subito il mio metodo dopo sbornia: vedrai, tra poco ritornerai ad essere la splendida donna di cui mi sono innamorato, non più la sua versione zombie"
I due uomini risero a crepapelle, sotto lo sguardo furioso della moglie del sindaco, che però non aveva abbastanza forze per ribattere.
In quel momento, Zoe e Logan fecero il loro ingresso nella stanza.
"Buongiorno a tutti" Il bambino si diresse verso Annabeth, apparentemente priva di sensi, e la studiò con lo sguardo per qualche secondo, prima di tirarla per una manica della vestaglia.
"La zia Annabeth sta male?" Lavon sorrise ai suoi occhioni ingenui, mentre miscelava il suo speciale rimedio dopo sbornia.
"No, piccolo, è solo molto stanca, ma tra poco tornerà come nuova. Z, hai bisogno anche tu di un po' dell'intruglio dopo sbornia di Lavon Hayes?"
"No, grazie: fortunatamente sono allenata a reggere l'alcol più di tua moglie" Zoe sorrise divertita, accarezzando un braccio dell'amica.
"Anzi, tu hai la tendenza a diventare ancora più attiva del solito sotto l'effetto degli alcolici" Wade rise brevemente, sotto lo sguardo interrogativo di Zoe.
"Fai sul serio? Non mi sembravi poi così contrariato quando ero, diciamo così, "attiva" in quei momenti...o sbaglio?" I due si sfidarono con lo sguardo, entrambi un sorriso irriverente sul volto, dai due lati opposti della cucina.
"Ragazzi, vi prego, ci sono dei minorenni nella stanza" Li riprese Lavon con il tono del padre che cerca di calmare i bollenti spiriti dei figli adolescenti, porgendo il bicchiere pieno di una sostanza misteriosa alla moglie.
Wade sogghignò, prima di recuperare il suo thermos colmo di caffè "Scappo al lavoro. Ci vediamo!"
Ad un tratto, Zoe sentì crescere il panico dentro di sé: doveva parlargli, e subito. Si voltò verso Lavon ed Annabeth (che, nel frattempo, era tornata lucida), guardandoli con occhi terrorizzati e bisognosi d'aiuto.
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Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo
RomansQuesta storia è il continuo del one shots Stay