C.53

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Dove eravamo rimasti...

Zoe, indugiando nel suo tocco, sorrise, ben consapevole di che cosa Wade sottintendesse con quella domanda "Credo di sì...non so, tu che ne dici?" Gli chiese, improvvisamente dubbiosa, mantenendo un volume di voce basso per non rischiare di svegliare Logan.

Wade si strinse nelle spalle "Mi sembra che tu abbia fatto colpo su tutti. E non faccio fatica a crederlo" Aggiunse, prendendole una mano nella sua e stampandole delicatamente un bacio sul palmo, mentre lei sorrise, visibilmente più tranquilla.

"Grazie per essere venuto con me oggi" Gli disse, intrecciando le dita a quelle dell'uomo seduto al suo fianco che la guardava innamorato perso.

"Zoe, non c'era nessun altro posto in cui avrei potuto essere" Rispose Wade, con l'aria più ovvia del mondo, strappandole un altro sorriso, mentre Zoe annuiva lentamente, lo sguardo basso sulle loro mani unite, prima che lui le alzasse delicatamente il viso poggiandole una mano sotto il mento per poi sporgersi verso di lei per darle un bacio sulle labbra che la lasciò con un sorriso ebete stampato sul volto.

Mentre Wade scese dalla macchina e recuperò dal sedile posteriore il figlio, che mise tra le sue braccia facendo attenzione a non svegliarlo, Zoe fece un sospiro beato: la sua vita quel giorno era diventata ancora più bella e più ricca.

Le prime note della marcia nuziale risuonavano nell'aria: Zoe, stringendo forte tra le mani il bouquet, cercò di tenere a bada i nervi tesi e al contempo di darsi un po' di coraggio, inspirando ed espirando mentre camminava avanti e indietro sul posto. Era ora di andare. Con uno scatto deciso smise la sua breve marcia nervosa e, prendendo un respiro profondo, raddrizzò la schiena, sollevò la testa e diede inizio alla camminata più importante della sua vita, quella che l'avrebbe condotta all'altare da Wade.

Nella piantagione affollata di gente lui fu proprio la prima ed unica persona che la sposa, splendida nel suo abito bianco, vide: Wade era in fondo alla passerella bianca che l'aspettava nel suo abito da cerimonia, un sorriso emozionato sul volto. Zoe ricambiò quel sorriso in maniera più esitante, le mani strette al bouquet come se ne andasse della propria vita.

Non aveva fatto che qualche passo quando sua madre Candice le si parò davanti, facendola trasalire per la sorpresa.

"Zoe, ma cos'è successo alla tua faccia?" Le chiese a brutto muso, in un tono scandalizzato e allo stesso tempo di rimprovero.

Come un istinto incondizionato, la sposa si sfiorò una guancia, gli occhi terrorizzati: che cosa aveva combinato la truccatrice?!

"Io...io non..."

Lo sposo e Lavon, già pronto a celebrare il matrimonio, si scambiarono occhiate confuse dall'interruzione del cerimoniale, mentre gli invitati, nelle loro eleganti sedie bianche di plastica, iniziavano ad agitarsi. Zoe cercò di proseguire, il cuore che le balzava nel petto più del dovuto, ma gli abitanti di Bluebell che le si attorniarono intorno, sua madre in testa, glielo impedirono.

"Wade, WADE!" Gridò lei, cercando di oltrepassare quella barriera umana che, tra l'altro, la stava subissando di domande e di critiche ad alta voce, assordandola.

Da lontano Zoe sentiva Wade che la chiamava disperato, mentre la distanza tra loro due era sempre più grande. La sposa, circondata da ogni parte, con persone che addirittura le stavano calpestando il lungo vestito, cominciò a respirare a fatica, con le lacrime agli occhi: mollando il bouquet a terra, Zoe si portò una mano al petto cercando di prendere degli ampi respiri, ma il panico le attanagliava la gola...

Come riemergendo da sott'acqua, Zoe balzò a sedere, poggiandosi una mano sul petto mentre tentava di tornare a respirare regolarmente. Aveva avuto un altro incubo, l'ennesimo...riprendendo fiato, si voltò alla propria sinistra e, nella stanza buia, vide il lato del letto di Wade ancora vuoto e un rapido sguardo alla radiosveglia sul comodino le confermò che di lì a poco il suo fidanzato sarebbe tornato dal lavoro. Era decisamente troppo presto per dare inizio alla giornata, ma la dottoressa ormai sapeva che tornare a dormire dopo la visita di un brutto sogno, che come sempre le era sembrato vivido e reale, era fuori discussione, almeno per un po'.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora