C.32

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Dove eravamo rimasti...

Poco più tardi, insieme agli sposi e a buona parte degli invitati, Zoe, mano nella mano insieme a Logan, saltellava sulla pista, ridendo con il figlio e sentendosi, per la prima volta da giorni, veramente e finalmente spensierata. Osservando un passo di danza particolarmente acrobatico di sua madre, la donna scoppiò a ridere ancora più forte, ma, quando alzò per caso lo sguardo davanti a sé, il suo sorriso si affievolì e il respiro le si fermò in gola, scorgendo Wade Kinsella appoggiato ad una colonna in tutto il suo splendore ed intento a fissarla come se Zoe fosse l'unica persona presente nella stanza.

Quando si accorse che Zoe l'aveva notato, Wade si limitò al solito ghigno di chi era sicuro di sé, per poi camminare verso di lei: la musica sembrò abbassarsi e tutte le persone intente a chiacchierare, ridere e ballare sparire mentre Zoe sentiva nelle orecchie il battito del suo cuore impazzito, che accelerava ad ogni passo che lui faceva verso di lei.

Ormai Wade era in piedi di fronte a lei e non le distolse lo sguardo di dosso neanche mentre si rivolgeva a suo figlio "Hey, Logan, posso rubarti la mamma per un minuto?"

Come se avesse intuito l'importanza di quel momento, Logan, anche se piacevolmente stupito nel vedere suo padre lì, sorrise e basta prima di allontanarsi di corsa verso i cuginetti, che lo chiamavano perché tornasse a giocare con loro.

A pochi centimetri da Zoe, Wade reclamò le sue mani per ballare e, nonostante lei facesse fatica a respirare e a pensare, fece come lui le aveva silenziosamente chiesto.

"Si può sapere che cosa ci fai qui?" Gli domandò, una volta riacquistata la capacità di parlare, mentre gli lanciava un'occhiata ancora stupita e incredula nel trovarselo davanti.

"Dovevo parlarti, e tu sei scappata a New York senza dirmi niente" Le rinfacciò lui, ma senza tono polemico, mentre le faceva fare una breve giravolta.

Tornata di fronte a lui, Zoe cercò di frenare l'impazienza: vederlo così impassibile e tranquillo, con quel sorriso stupido sulla faccia, mentre lei non ci stava capendo nulla, la irritava non poco "E sei venuto fin qui solo per dirmi una cosa?!" Inarcò un sopracciglio, divertita "Sai che esistono i telefoni, oppure che a Bluebell abitiamo a dieci metri di distanza?"

Wade alzò gli occhi al cielo, l'ombra di un sorriso sempre presente sul suo volto "Come sei pesante, Doc!" La fece girare di nuovo e poi l'attirò ancora più vicino a sé, quasi compiaciuto quando notò che lei ne rimase sorpresa e restò quasi senza fiato "Ormai dovresti saperlo che le cose facili non mi piacciono!" Dopo quelle parole, dietro cui si celava più di un significato, gli occhi verdi di Wade si fissarono intensamente nei suoi, mozzandole ancora una volta il respiro, mentre loro due si muovevano lentamente seguendo la musica.

Zoe schiuse appena le labbra per dire qualcosa, ma l'arrivo di sua madre la bloccò sul nascere. Candice, per niente sorpresa di vedere Wade in casa sua, al proprio ricevimento di nozze, puntò dritta verso di lei "Cara, è ora del taglio della torta e del tuo brindisi!" Le disse, prima di tornare di corsa verso il marito.

Chiaramente restia ad andarsene da lui, Zoe lanciò un'occhiata a Wade, incerta sul da farsi "Devo...devo fare il mio discorso..."

Lui le sorrise, rassicurante "Vai, io non mi muovo di qui"

Zoe lo guardò per un altro istante, poi annuì e fece per raggiungere sua madre. Mentre si allontanava, si girò a guardare ancora una volta Wade che, in piedi in mezzo all'improvvisata pista da ballo, le mani nelle tasche dei pantaloni del suo completo da cerimonia, le fece un cenno con la testa, sorridendole di nuovo.

Quando Candice e Steven, stretti l'uno all'altra, tagliarono la torta nuziale, la sala esplose in un applauso, al quale Zoe partecipò con un sorriso di circostanza in volto, troppo impegnata a cercare di decifrare il motivo che aveva spinto Wade fino a New York e nel contempo di concentrarsi in vista del suo breve discorso da damigella d'onore, che seguì poco dopo, quando la donna attirò l'attenzione dei presenti sfiorando con un coltello il calice di champagne che aveva in mano.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora