C. 26

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"Rose, so di essermi comportata da stupida e di averti deluso, ma non sapevo come rapportarmi a te dopo la rottura con Jack..." Zoe sospirò, dopo avere finalmente catturato l'attenzione della bionda "Avevo paura di come avresti reagito, che mi avresti portato rancore, visto che si tratta del fratello del tuo fidanzato"

La dottoressa stava ufficialmente blaterando, le lacrime agli occhi e le braccia che gesticolavano furiosamente, quando l'espressione di Rose si ammorbidì e lei appoggiò il bicchiere di mocaccino fumante sul tavolo "Avrei voluto che me lo dicessi, invece di nasconderti"

Zoe annuì, palesemente dispiaciuta "Lo so"

La giornalista sospirò "Per quanto mi ferisca profondamente che il mio sogno di un doppio matrimonio con Sam insieme a te e Jack si sia infranto..." A quelle parole ad entrambe scappò un sorriso "...tu sei la mia migliore amica, e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo" La sua mano cercò e trovò sul tavolo quella di Zoe, che lei strinse forte, mentre le prime lacrime scorrevano sul viso della dottoressa "E adesso, che ne dici se ordiniamo un maxi vassoio di ciambelle assortite? Ho un sacco di cose da raccontarti!"

Contagiata dal sorriso di Rose, Zoe annuì, ridendo tra le lacrime e poi, mentre la sua giovane amica schizzava via verso il bancone della pasticceria, sospirò, rilassandosi contro lo schienale della sedia, finalmente più serena.

"'Giorno, fratellino!" Jesse entrò nella portineria, due bicchieroni di caffè d'asporto tra le mani, senza nemmeno bussare.

"Jesse, che diavolo?!?" Vivian, il viso rosso per la vergogna, vestita solo con una gonna e il reggiseno, si infilò velocemente la camicetta che aveva tra le mani, sperando che lui non avesse visto più del dovuto.

L'uomo indietreggiò, coprendosi gli occhi con la mano libera "Scusami tanto!"

Palesemente irritata, la maestra si allontanò dalla stanza "Wade, c'è tuo fratello!"

Quando Wade raggiunse la zona giorno della portineria, un po' sorpreso da quella improvvisata, trovò Jesse con una mano sulla bocca, ancora provato dall'ostilità (e dalle urla) di Vivian "La tua ragazza è un fascio di nervi!"

Wade ignorò la frecciatina, arrivando subito al punto "Che ci fai qui?"

Il Kinsella più grande allungò un cartone di caffè al fratello "Ho portato il caffè"

Non appena riconobbe il logo del Butter Stick stampato sul bicchiere d'asporto, Wade corrugò la fronte, lanciando un'occhiataccia a Jesse "Sul serio?!"

"Oh, andiamo, lo sanno tutti che al Butter Stick il caffè è più buono!" Notando che l'espressione del fratello non cambiava, provò ad aggiustare il tiro "Senza offesa"

Wade mugugnò qualcosa di indecifrabile in risposta, dandogli in parte ragione con un cenno della testa, prima di mandare giù il liquido bollente "Quindi vuoi farmi credere che sei venuto fin qui solo per farmi bere del caffè decente?"

Jesse si strinse nelle spalle, smettendo per un attimo di sorseggiare il caffè "Beh, no" Raddrizzò la postura e fece un respiro profondo, per amor di suspence "Come credo ricorderai, domani è il mio compleanno, perciò sono qui per invitarti ad una giornata di pesca insieme al tuo fratellone, come ai vecchi tempi"

Il sorriso a trentadue denti che solcava il volto di suo fratello fece capire a Wade quanto lui ci tenesse, e che quella giornata per Jesse voleva dire ben più di quanto lasciasse intendere. Il più piccolo dei Kinsella si passò una mano sulla nuca, come sempre quando era indeciso, e sospirò, evitando di incrociare lo sguardo del fratello "Non lo so, Jesse, ho il locale..."

"Ma dai, non è questo il vantaggio di essere il capo di se stessi?! Torneremo prima che faccia buio, ci portiamo dietro anche il tuo microbo"

Wade sorrise al soprannome con cui Jesse amava definire Logan e, incrociando i suoi occhi speranzosi, cedette con facilità "E va bene, ma pensi a tutto tu!"

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora