Dove eravamo rimasti...
"Mamma..." Iniziò Logan, scalando con non poca fatica uno sgabello.
"Sì, tesoro?" Zoe teneva gli occhi bassi, guardando tutto meno che la faccia di suo figlio, la voce, da cui traspariva una leggera esitazione, un po' più alta del solito.
"E' vero che hai mangiato un seme per avere il bambino nella pancia?"
Quando lei lanciò un'occhiata interrogativa a Wade, quest'ultimo si strinse nelle spalle, come a dire che lui non c'entrava niente con quella convinzione "No, Logan. Anche se, in un certo senso, è vero che il bambino cresce da un seme..." Gli rispose nervosamente Zoe, mentre suo figlio l'ascoltava incuriosito, poggiando un gomito sul bancone.
"Il mio fratellino è come una pianta?!" Le domandò Logan, più confuso che mai e anche un po' inorridito all'idea.
Sua madre, annaspando alla ricerca delle parole giuste per spiegargli una cosa così complessa, si voltò verso Wade, che stava assistendo al loro scambio di battute con un luccichio a dir poco divertito negli occhi, mentre (come suo solito) sgranocchiava del cibo. Non appena vide la silenziosa richiesta d'aiuto da parte di Zoe, l'uomo alzò le mani, tirandosene fuori "Hey, almeno è interessato" Le bisbigliò in tutta risposta, prontamente fulminato dallo sguardo di sua moglie.
Cercando di uscire da quell'impasse nel modo migliore possibile, Zoe si appoggiò a sua volta sul bancone e, protendendosi verso suo figlio, cominciò a spiegargli ogni cosa nella maniera più semplice e delicata possibile, mentre Wade, standola a sentire, ebbe la conferma che nessun altro avrebbe potuto affrontare quel discorso meglio di lei.
"Hey, come ti senti? Va un po' meglio?" Zoe si tirò su a sedere nel letto quando Wade entrò nella stanza, un vassoio tra le mani "Ti ho portato la colazione" Specificò, alzando il vassoio verso di lei, che arricciò il naso con un po' di disgusto.
"Amore, ti ringrazio, ma non credo di essere in grado di mangiare..." Provò ad opporsi lei che, man mano che il marito si avvicinava con il cibo, sentiva crescere sempre di più il senso di nausea che, ad ondate più o meno forti, la invadeva costantemente ormai da giorni.
"Oh andiamo, Doc, non puoi restare a digiuno: è solo un toast con del succo di frutta, per darti un po' di energia..." Quando rialzò lo sguardo su Zoe, le parole gli morirono in gola, vedendola sfrecciare verso il bagno con una mano davanti alla bocca.
Poco dopo, la donna riversò tutto il contenuto del proprio stomaco nella tazza del gabinetto e Wade, rimasto nella camera attigua, fece una smorfia sentendo la moglie rigettare, prima che mollasse il vassoio sul letto e raggiungesse il bagno, dove trovò Zoe con la testa riversa dentro la tazza, a cui era aggrappata come se ne andasse della propria vita.
Quando, dopo un breve attimo di tregua apparente, un nuovo conato la travolse, Wade le si accovacciò accanto, poggiandole una mano sulla schiena, mentre con l'altra le scostava i lunghi capelli neri dal viso "Shh Zoe, stai tranquilla, va tutto bene" La rassicurò, quando i conati si fecero più violenti sul finire.
La Zoe che riemerse dalla tazza aveva un'aria stravolta, la forza ormai allo stremo "Wade...non voglio che tu mi veda in questo stato"
Lui sorrise intenerito, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte madida di sudore "Non c'è problema, non mi impressiono facilmente" Detto questo, si sollevò da terra e, dopo avere tirato lo sciacquone, porse una mano alla moglie per aiutarla ad alzarsi dal pavimento.
"Cavolo, non mi ricordavo quanto fosse devastante la nausea in gravidanza...e perché la chiamano nausea mattutina se dura tutto il santo giorno?!" Si lamentò Zoe, trascinandosi di nuovo sotto le coperte.
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Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo
RomanceQuesta storia è il continuo del one shots Stay