Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo

C. 29

Dove eravamo rimasti...

"Pensi che gli piacerà?"

"Lo adorerà! E' fantastico, Wade, tu sei fantastico" Le parole le uscirono di getto, quasi sussurrate, mentre Zoe si voltò alla sua destra verso di lui, la spalla che ormai sfiorava la sua e gli occhi che caddero inevitabilmente sulle labbra appena aperte di Wade: ormai non erano distanti che pochi centimetri, che le sembravano chilometri, una distanza insopportabile.

La mente dell'uomo si annebbiò: non riusciva a concentrarsi su nulla che non fossero gli occhi accesi da una luce misteriosa di Zoe e la sua bocca. Prima che riuscisse a formulare una domanda di senso compiuto, le labbra della donna accanto a lui si avventarono sulle sue, cogliendolo alla sprovvista: l'incertezza, però, durò soltanto un attimo e, in men che non si dica, Wade si ritrovò a ricambiare quel bacio pieno di bisogno, fame e desiderio.

Le loro bocche non riuscivano a staccarsi l'una dall'altra, in una pacifica lotta che non potè che far sorridere Zoe: quello che desiderava da settimane era finalmente diventato realtà, e ancora non riusciva a crederci. Sembrava che gli anni lontani non contassero nulla, Zoe e Wade si incastravano ancora alla perfezione e si conoscevano altrettanto bene, senza che tra loro ci fosse alcun imbarazzo o ci fosse bisogno di spiegazioni.

Per la donna fu come essere tornata a casa, al posto in cui era destinata, mentre, senza staccarsi per un secondo da Wade (quasi come se, separandosi da lui anche solo per riprendere fiato, tutto quanto rischiasse di svanire come un bel sogno), saliva a carponi sulle sue gambe, mentre lui fece presa negli incavi delle sue ginocchia per aiutarla a restare in equilibrio sul suo corpo: le mani di Zoe affondavano nei capelli biondi dell'uomo, come per legarlo ancora di più a lei, quando Wade interruppe il bacio improvvisamente, come se fosse appena tornato alla realtà.

I suoi occhi spalancati e confusi incontrarono quelli radiosi di Zoe, che gli accarezzò la nuca, un sorriso felice sul volto "Che c'è?"

Wade, all'improvviso a corto di parole, aprì e richiuse la bocca per un paio di volte, mentre guardava il viso della donna con sconcerto, finchè non riprese il controllo con un sospiro, togliendo le mani dal suo corpo come se fosse radioattivo "Non possiamo farlo, Zoe"

Lei ridacchiò, credendo che lui la stesse prendendo in giro, ma, incrociando i suoi occhi seri, capì che non era così, e perse il sorriso "Cosa stai dicendo? Perché?" Sussurrò, senza lasciare il suo posto sulle gambe di Wade, in una vicinanza fisica che faceva a pugni con la distanza emotiva che si stava allargando tra di loro.

Wade si passò una mano tra i capelli, distogliendo gli occhi da quelli di Zoe, che lo stavano trafiggendo e lo mandavano in confusione "Il sesso senza complicazioni non fa per noi, men che meno adesso che abbiamo un figlio" Tornò a guardarla, per fissare quelle parole con uno sguardo deciso e definitivo.

Zoe aprì leggermente la bocca, stupita e senza parole, giungendo alla conclusione che era a quello che Wade credeva lei puntasse: del semplice sesso. Lo guardò brevemente e si sentì umiliata e disgustata da se stessa, da quello che aveva appena fatto, e si alzò dalle sue gambe come una furia, desiderando soltanto andare a nascondersi nella rimessa per il resto dei suoi giorni.

A lui non sfuggì quanto fosse sconvolta, mentre Zoe, che cominciava a risentire del sorso nauseabondo di birra che aveva bevuto poco prima, unito alla vergogna, incespicava verso l'uscita della portineria. Wade si passò una mano sul sopracciglio sinistro, il braccio allungato sulla testiera del divano, e una punta di rammarico sul viso "Zoe"

Lei si voltò controvoglia, sperando che Wade non notasse gli occhi lucidi e mordendosi il labbro inferiore nella speranza che le lacrime non decidessero di cominciare a scendere sul suo volto proprio in quel momento. Gli lanciò un'occhiata interrogativa, con un pizzico di speranza che lui le chiedesse di rimanere e di riprendere da dove si erano interrotti.