Capitolo 12

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Mentre una lieve brezza rinfrescava quella mattina di mezza estate, Zoe tornò a casa Hayes dopo una rigenerante sessione di jogging. Con un sorriso stampato sul volto, entrò in cucina e rimase un po' sorpresa dalla visione che le si presentava davanti agli occhi: Vivian e Wade le davano le spalle affaccendati ai fornelli, ridendo e chiacchierando come una qualunque coppia felice. Le si formò un nodo alla base dello stomaco: era forse gelosia? Togliendosi le cuffie dell'iPod dalle orecchie, chiuse la porta di ingresso alla cucina, facendo voltare i due con l'espressione di chi è stato colto in flagrante.

Sul volto della dottoressa si palesò un sorriso tirato "Scusate l'interruzione"

La coppia si scambiò una veloce occhiata, poi Wade abbassò lo sguardo e si grattò la nuca con una mano, imbarazzato, mentre Vivian accolse Zoe con un sorriso a trentadue denti.

"Buongiorno, Zoe. Stavamo preparando dei french toast, ne gradisci uno?"

"Ti ringrazio, ma non ho molta fame" Rispose lei, raggiungendo il frigorifero per recuperare una bottiglietta d'acqua "Ora come ora, ho voglia solo di una doccia" Un altro sorriso tirato, la cui vera natura questa volta non sfuggì a Vivian, che annuì a disagio, prima di rivolgersi a Wade, che era fermo impalato accanto a lei.

"Potremmo mangiare in veranda, visto che è una così bella giornata" Non attese neanche la risposta affermativa dell'uomo, perché aveva già afferrato i due piatti e praticamente scappò fuori dalla stanza, dando un breve bacio sulle labbra di Wade, gesto che fece distogliere istintivamente lo sguardo a Zoe.

I due la guardarono chiudersi la porta alle spalle, entrambi segretamente grati che quell'attimo di imbarazzo si fosse concluso.

"E' stato...strano?" Zoe non voleva che le sue parole risultassero come una domanda, ma doveva riconoscere con se stessa di non essersi sentita a suo agio in quella situazione, nonostante pensasse che non avrebbe avuto problemi ad assistere alla nuova relazione di Wade.

Lui annuì, incapace di incrociare il suo sguardo, mentre si tenne occupato a riassettare la cucina.

"Non avremmo dovuto venire qui, ma mi sono accorto solo stamattina che il mio frigorifero è deserto"

Lei scrollò le spalle, cercando di assumere un'espressione neutra "Hey, questa è casa di Lavon ed Annabeth: se va bene a loro, e sono sicura che sia così, neanche per me avere Vivian qui è un problema"

Wade annuì come per assimilare le sue parole, chiedendosi come mai quel suo atteggiamento così accomodante non gli diede il sollievo che avrebbe creduto, ma anzi, gli avesse lasciato un lieve turbamento.

"Vado a fare una doccia, o farò tardi. Buona giornata, Wade" Si congedò da lui con un sorriso, che però, quando gli voltò le spalle, si trasformò in un'espressione confusa da quanto era accaduto e soprattutto dalla propria reazione.

A pochi passi dal complesso scolastico di Bluebell, Logan, quasi trascinato per mano da sua madre verso l'ingresso, camminava recalcitrante, tentando di volta in volta di spingere Zoe verso la via di casa, e costringendola così a fermarsi.

"Logan, si può sapere che c'è?"

Lui mise il broncio "Non voglio andare a scuola!"

Zoe sospirò di fronte al capriccio del figlio "Tesoro, ne abbiamo già parlato: adesso che anche io lavoro a tempo pieno, il campo estivo di Bluebell è la soluzione migliore"

"Non posso rimanere a casa con Clark Kent?!" Zoe sospirò al suo tono piagnucoloso, ma deciso al tempo stesso.

"Purtroppo no, Logan: Clark Kent è solo un gattino, non può prendersi cura di te mentre io e Wade siamo al lavoro. E sai che anche Lavon ed Annabeth hanno molto da fare durante il giorno"

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora