C.38

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Dove eravamo rimasti...

Il sorriso di Wade si ampliò, mentre lui annuiva e Zoe faceva altrettanto, stando al gioco "Già, proprio così. Quindi sicura che ti stia bene? Perché qui ormai c'è a malapena spazio per muoversi!"

Lei si guardò brevemente intorno e dovette dargli ragione, ma, quando i suoi occhi tornarono su Wade, al contrario di quanto lui e chiunque altro potesse aspettarsi, Zoe non fece una scenata isterica, ma si limitò a sorridere "Sai una cosa? Non me ne importa, perché tornare a casa e trovare te..." Disse, mettendogli prima un braccio, poi l'altro, intorno al collo, sotto lo sguardo perplesso di Wade "...ne vale decisamente la pena"

Lui, sinceramente colpito da quelle parole e dal tono e dallo sguardo amorevoli che le accompagnavano, sogghignò, poggiando le mani sui suoi fianchi. Sospirò, tornando serio, quando il suo volto era ormai a pochissima distanza da quello di Zoe "Mi dispiace di essere sparito...non succederà più, dico sul serio"

Zoe gli sfiorò un labbro con un dito, percorrendone tutto il contorno, prima di tornare a guardare Wade negli occhi "Va tutto bene: io mi sono comportata da vera stronza" Liquidò la cosa scrollando le spalle. Lui aprì la bocca, ma non fece in tempo a dire nulla, perché Zoe lo zittì con un bacio intenso: Wade, dapprima sorpreso, si ritrovò ben presto a ricambiarlo, le mani che percorrevano su e giù la schiena della sua fidanzata.

"Che schifo!" L'esclamazione, e il verso disgustato, di loro figlio li fece staccare all'istante e voltare verso Logan, che si premette un cuscino sulla faccia per evitare di vedere altre smancerie dei suoi genitori.

Wade sogghignò divertito, voltandosi verso Zoe che invece aveva le guance leggermente colorate di rosso. Lui la strinse ancora più forte a sé "Tutto sua madre!" Bisbigliò, prendendola in giro, a pochi millimetri dalle sue labbra: Zoe spalancò la bocca, indignata e divertita insieme, ma Wade provvide a farsi perdonare per quella frecciatina con un altro bacio.

Wade aprì la porta dell'ospedale di Mobile e fece uscire per prima Lemon, che lo ringraziò con un sorriso.

"Beh, quella visita non è stata per niente noiosa...vogliamo parlare di quando l'infermiera mi ha scambiato per tuo marito?!" Per poco, l'uomo non scoppiò di nuovo a ridere solo a ripensarci, mentre camminava al fianco della sua amica, le cui forme ammorbidite dalla gravidanza cominciavano ad essere molto evidenti sotto i suoi abiti leggeri.

Lemon fece una smorfia quasi disgustata al solo pensiero "Non potrei mai sposarmi con te!"

"La cosa è del tutto reciproca, Breeland!" Le rispose a tono Wade, facendo una smorfia uguale alla sua.

"Però è bello avere un amico come te" Si addolcì Lemon, prendendolo sotto braccio e guardandolo con gratitudine "Grazie ancora per avermi accompagnato qui oggi: con Peter fuori città e papà così impegnato con il lavoro, non saprei davvero su chi altri contare"

"Non dirlo neanche: sai che, ogni volta che hai bisogno, io ci sono" Wade le diede un buffetto sulla guancia, che lei accolse con un sorriso, prima che l'uomo smettesse con quelle insolite smancerie e cambiasse tono di voce "Fammi rivedere un po' la foto dell'alieno che ti sta crescendo nella pancia!"

Lemon recuperò l'ecografia che aveva riposto in borsa e la passò a Wade, che la stava reclamando con un gesto della mano da bambino impaziente "Sai che dovrai cominciare a riferirti a lui o a lei in un altro modo, vero?"

Wade sbuffò, osservando con attenzione l'immagine sgranata del bebè che, lui ancora non si capacitava come, cresceva giorno dopo giorno nel grembo di Lemon "E' pazzesco" Sussurrò, più a se stesso che all'amica, la quale sorrise intenerita dell'espressione incantata sul viso di Wade.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora