C.52

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Dove eravamo rimasti...

Dopo qualche riga, nonostante le peggiori previsioni, Zoe constatò che il figlio si era addormentato e, con un sorriso, richiuse il libro, che rimise al suo posto e, dopo avere sfiorato il viso di Logan con una breve carezza, uscì dalla sua stanza.

"E' crollato" Riferì poi a Wade, appoggiato allo stipite della porta della loro camera da letto.

"Bene, perché tu, signorina, hai urgente bisogno di una lezione privata di ballo" Le disse lui, mettendole un braccio intorno alla vita e facendola avvicinare a sé.

"Ah sì?" Gli rispose Zoe, mentre stava al gioco con un sorrisetto sulla faccia "Non sapevo che facesse lezioni private, maestro" Disse, fingendo una voce da scolaretta, una mano che scivolava dal suo collo al petto.

"Solo per le allieve che hanno più bisogno e tu hai decisamente bisogno di lavorare sulle tue mosse di danza" Detto questo, la sollevò da terra, facendole fare un gridolino di sorpresa "Shh, Logan sta dormendo" L'ammonì lui, a voce bassa e con un sorrisetto divertito, lo stesso che si affacciò sul viso di Zoe, che si mordette il labbro inferiore.

"Scusa" Disse lei, mettendogli le braccia al collo, le gambe intorno ai suoi fianchi per restare in equilibrio, mentre Wade entrava nella stanza con Zoe aggrappata a sé come un koala.

"Comincia la lezione!" Esclamò lui, facendole fare una risatina, che Wade subito interruppe con un bacio mentre chiudeva con un calcio ben assestato la porta alle loro spalle.

"Hey, stranieri!" Wade abbandonò il suo posto dietro ai fornelli andando incontro a Zoe e Logan, appena rientrati a casa.

"'Giorno" Rispose la dottoressa che, dopo essersi scambiata un bacio con il fidanzato, cercò di soffocare uno sbadiglio mentre sfilava lo zainetto dalle spalle del figlio, che Wade le prese prontamente dalle mani.

"Piccolo, hai fatto il bravo a casa degli zii?" Logan annuì ostentando un faccino da angioletto, mentre suo padre lo salutò scompigliandogli i capelli biondi "Ottimo. Hai fame? Stavo preparando i pancakes, i tuoi preferiti"

"Ho già mangiato" Fu la risposta del bambino, che lasciò un po' interdetto suo padre, la cui bocca si aprì in un "oh" sorpreso "Posso andare a giocare con Clark Kent?"

"Certo, vai pure" Gli rispose Wade, il quale guardò un po' deluso il figlio allontanarsi di corsa verso il cuore della casa "Dovremmo smetterla di sballottarlo avanti e indietro da casa di Lavon e Annabeth" Considerò poi ad alta voce, voltandosi verso Zoe, che nel frattempo si era fiondata come un'automa verso la caraffa colma di caffè appoggiata sul piano di lavoro.

"Lavoriamo tutti e due fino a notte fonda, cos'altro dovremmo fare?" Si strinse nelle spalle lei che, dopo un gradito sorso di caffè, sembrava immediatamente un po' più lucida "E' solo un periodo un po' confusionario, finirà presto"

"Uhm, davvero?" La sfidò Wade con un sopracciglio alzato, avendo ormai imparato a non credere a scatola chiusa alle sue rassicurazioni "Zoe, non fai altro che passare il tuo tempo allo studio medico e sei sfinita, si vede..." Aggiunse, dopo un sospiro. La donna, chiaramente poco intenzionata ad affrontare per l'ennesima volta l'argomento, alzò gli occhi al cielo, imbronciata, ma Wade non sembrava disposto a mollare il colpo "Devi cominciare a cercare il sostituto di Brick"

"Lo so..." Cedette la dottoressa con un sospiro "E' che penso che se, lo faccio, vorrà dire che davvero non tornerà più al lavoro" Concluse, con improvvisa malinconia che fece ammorbidire il suo futuro marito nel tono e nell'espressione del viso, mentre le poggiava delicatamente una mano sul braccio.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora