C.59

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"Ha il mio stesso naso!" Esclamò, in un misto di stupore e fierezza, Wade, che camminava con gli occhi praticamente appiccicati all'ecografia da poco stampata di sua figlia, mentre Zoe, al suo fianco, fece uno sbuffo di sufficienza.

"Ti rendi conto, vero, che non è possibile vederlo da un'immagine così sgranata?" Gli chiese retoricamente, un sorriso intenerito che le solcava il volto.

"Ti dico che è così: ha il profilo dei Kinsella!" Ribattè con convinzione suo marito, picchiettando la mano sull'immagine di sua figlia non ancora nata. Zoe aprì la bocca per ribattere, ma in quel momento Wade andò a sbattere contro una donna visibilmente incinta appena uscita insieme al marito da una porta che si era appena spalancata sul corridoio "Oh, mi scusi" Wade sfoggiò una versione giusto un po' imbarazzata del suo sorriso irresistibile alla coppia che lo guardò in un misto di biasimo e di perplessità.

"Sta' più attento a dove cammini" Gli borbottò a denti stretti e a bassa voce Zoe, prendendolo per un polso "Dovete scusare mio marito: ha sempre la testa tra le nuvole!" Questa volta la donna si rivolse, con un sorriso e un tono di voce più alto e gentile alla coppia, che li fissava con diffidenza, mentre Wade accennò verso di loro un sorriso di circostanza, lasciandosi trascinare via da sua moglie.

"Hey, Doc..." Richiamò poi la sua attenzione, gli occhi ancora puntati sulla soglia di quell'ampia stanza, da cui stavano uscendo numerose coppie, tutte rigorosamente in attesa.

"Mmm?"

"Secondo te che fanno lì dentro?" Alla sua domanda, Zoe si voltò nella stessa direzione "E' tipo un club esclusivo? Perché, se è così, voglio entrarci anch'io" Proseguì Wade, con la sua caratteristica aria ingenua e contemporaneamente convinta, che suscitò un sorriso a sua moglie.

"E' solo il corso preparto" Gli spiegò lei con fare asciutto e non particolare voglia di trattenersi lì "Andiamo, adesso" Riprese Wade delicatamente per il polso e provò a trascinarlo verso gli ascensori, ma lui fece resistenza, lo sguardo perennemente incollato a quella stanza, attiratone quasi fosse un'ape con il miele.

"Aspetta un attimo" Intimò a sua moglie, svicolandosi dalla sua presa e avvicinandosi alla sala del corso, Zoe che, rimasta sola, alzò gli occhi al cielo, le mani poggiate sui fianchi. Di fianco alla porta, c'era un cartello, che Wade consultò, prima di riavvicinarsi a lei "La prossima lezione è mercoledì pomeriggio..." Le comunicò, un dito puntato alle proprie spalle ad indicare la stanza "...potremmo andarci, che dici?" L'entusiasmo era evidente nei suoi occhi e nella sua voce.

Sua moglie lo guardò con gli occhi stretti a due fessure, decisamente restia alla sola idea, al contrario di lui "Stai scherzando, vero? Ti ricordi che io sono un medico, sì?"

Wade si grattò pensoso una tempia: non si aspettava che Zoe si mettesse sulla difensiva e si mostrasse così ostile "Ehm...sì, ma, ecco..." Sul suo volto si aprì un sorriso nervoso "Non sei un ginecologo" Il modo in cui sua moglie incrociò le braccia al petto, in attesa di come lui avrebbe proseguito, gli fece capire che avrebbe fatto meglio a rimediare. Cosa che tentò subito di fare dopo aver deglutito vistosamente ed essersi lasciato sfuggire un sospiro "Sto solo dicendo che mi piacerebbe sapere cosa aspettarmi, cosa dovrò fare quando sarà il momento"

Dopo qualche secondo in cui Zoe lo soppesò attentamente con lo sguardo (e in cui Wade temette seriamente per la propria incolumità), la donna annuì piano, facendo fare al marito un sospiro di sollievo "No, lo capisco, davvero. Ma tutto quello che dovrai fare quel giorno sarà farmi stringere la tua mano finché non te l'avrò quasi staccata" Concluse, un sorriso dolce che contrastava decisamente con le parole da lei appena pronunciate, a riprova quasi delle quali gli afferrò nuovamente il polso, trascinandolo (questa volta senza ricevere troppa resistenza) verso l'ascensore appena arrivato sul piano.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora