Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo

C.57

Dove eravamo rimasti...

Prima che la dottoressa potesse replicare, l'attenzione di marito e moglie fu attirata dalla voce di Shula, che si sbracciava da un tavolo poco distante, a cui era seduta con altre tre amiche "Zoe, cara, vieni qui a farti ammirare!"

Quest'ultima si voltò di nuovo quasi terrorizzata verso Wade, che si limitò a stringersi nelle spalle. Così, con un sospiro, Zoe si dipinse in faccia il suo sorriso più convincente e raggiunse Shula e le altre anziane signore, che la tempestarono di complimenti e di domande sulla sua gravidanza, sotto gli occhi divertiti di Wade, che assisteva alla scena dal suo posto dietro il bancone.

Una nuova esplosione di grida stridule si diffuse nel locale quando Rose e Scarlett, appena entrate, scorsero Zoe e la inondarono di baci e abbracci per la lieta novità.

"Andiamo a sederci, devi raccontarci tutto!" Esclamò Scarlett, trascinando l'amica verso un tavolo libero, mentre Rose, alle loro spalle, si scusava con un semplice sguardo con Shula e le altre signore per avere appena "sottratto" loro l'attrazione del giorno.

Quando Wade si avvicinò a loro per portare alla moglie il suo tè, in sottofondo le chiacchiere concitate e sovrapposte di Scarlett e Rose, lei alzò i suoi occhi imploranti aiuto su di lui, che le fece coraggio sfiorandole teneramente una spalla prima di allontanarsi, indirizzando a Zoe un occhiolino. Mentre raddrizzava le spalle tornando dietro il bancone, ragionò tra sé e sé con una smorfia che in quel momento non avrebbe proprio voluto ritrovarsi al posto di sua moglie.

Quella domenica mattina, era ancora molto presto, Zoe era appena tornata a letto da una delle sue numerose incursioni notturne in bagno e stava per riappisolarsi con un sospiro beato, quando vide suo figlio spuntare sulla soglia della stanza, il suo peluche preferito stretto in una mano e un sorriso furbetto sulla faccia.

Non appena vide l'espressione sul volto di Logan, sua madre capì che cosa aveva in mente. Così, dando uno sguardo a suo marito, che dormiva a pancia in giù e a torso nudo abbracciato al proprio cuscino, Zoe si alzò non senza un po' di fatica dal letto e raggiunse il bambino sulla porta, che si richiuse alle spalle dopo aver fatto indietreggiare il figlio nel corridoio.

"Lasciamo dormire papà ancora un po', la scorsa notte è tornato tardi dal lavoro" Bisbigliò al piccolo di cinque anni, che si adombrò subito: avrebbe voluto svegliare Wade saltandogli sopra sul letto e fargli le feste, Zoe ormai riconosceva quello sguardo e non si era sbagliata nemmeno quella volta "Perché non andiamo giù a preparargli la colazione? Ti va?" Propose la donna a suo figlio, porgendogli una mano perché lui la stringesse, cosa che Logan fece dopo solo un attimo di esitazione.

Poco dopo, stando attenti a non fare troppo rumore per non svegliare Wade, Zoe e Logan, scesi in cucina, erano già all'opera: la donna aveva già messo una padella a scaldare sul fuoco, dove avrebbe cucinato i pancakes, e il figlio aveva recuperato le gocce di cioccolato che i due si erano procurati in una recente visita al Dixie Stop. Non c'era molto che Zoe Hart sapesse preparare in cucina, ma i pancakes alle gocce di cioccolato, che erano i preferiti di suo marito, beh...quelli aveva imparato a farli alla perfezione. Logan, che adorava fare l'aiutante in cucina, aveva scelto un piatto colorato e la tazza preferita del suo papà, dove Zoe vi avrebbe poi versato il caffè, nero e bollente come piaceva a Wade.

Per un po' lavorarono in silenzio, in perfetta sincronia, finché la dottoressa, che vedeva il figlio sempre più impaziente sullo sgabello in cima al quale era appollaiato, lo sguardo fisso su ogni movimento della madre, non si rivolse a Logan.

"Hai firmato il biglietto del regalo per papà?" Il bambino, concentrato sulle mani di Zoe che stavano impiattando i primi pancakes, annuì con un verso di assenso "Ci hai messo anche la firma del fratellino o della sorellina?" Gli chiese lei con il tono più naturale del mondo, la pila di dolci che si alzava sempre di più sul piatto.