Dove eravamo rimasti...
"Quando riparti stavolta?" La domanda esitante di Zoe lo riportò alla realtà e vedere il suo sguardo già velato dalla malinconia, anche se lei faceva di tutto per nasconderlo come meglio poteva, gli trafisse il cuore.
"A dire il vero..." Rispose lui, stringendola più forte a sé "...questa volta non riparto"
Lei, stupita, spalancò la bocca, voltandosi verso Wade per guardarlo negli occhi "Che...? Sarà meglio per te che non scherzi!" Gli intimò, dandogli una pacca sul braccio, che lo fece sorridere ancora di più.
"No, dico sul serio: con l'apertura del locale di Atlanta ho praticamente finito e, anche se l'azienda mi voleva come consulente anche per le altre aperture, ho fatto in modo di dovermi spostare solo per qualche giorno alla settimana, e non prima dell'anno prossimo" Le spiegò lui con tutta la tranquillità del mondo, mentre, ad ogni parola che pronunciava, il sorriso di Zoe si ampliava sempre di più.
"Oddio, è una notizia fantastica!" Senza neanche un cenno di preavviso, lei si attaccò di nuovo al suo collo, facendogli quasi perdere l'equilibrio.
"Uhm, ne deduco che l'hai presa bene, eh?" Le chiese Wade, con un sorriso da schiaffi, schivando poi lo schiaffetto scherzoso che Zoe, tra le risate, stava per rifilargli "Andiamo, c'è qualche tesoro anche per te in quel forziere" Aggiunse poi, prendendola per mano.
"Mmm, non credo possa andarmi meglio di così!" Vedendo lo sguardo innamorato con cui lei lo stava guardando, Wade sorrise e le baciò il dorso della mano stretta alla sua, mentre la guidava verso loro figlio, nel chiasso della piazza brulicante di persone.
In quella tarda mattinata libera, la prima da settimane, Zoe, ancora in tenuta casalinga, si richiuse con un tonfo la porta di casa di Lavon alle spalle.
Annabeth, concentrata dietro i fornelli, sobbalzò, vedendo entrare l'amica in cucina come una furia "Zoe, tesoro, stai bene?"
"Annabeth, proprio la persona che fa al caso mio!" Esclamò con una punta di sollievo la dottoressa, prima di aggrottare la fronte, vedendo le pentole e i numerosi piatti e utensili disposti sull'isola della cucina "Hai ospiti?"
La rossa, presa alla sprovvista, seguì lo sguardo dell'amica e scosse la testa dopo un attimo di esitazione "No..." Sembrò rifletterci per un secondo, poi riacquistò autocontrollo e cercò di produrre una smorfia vagamente simile ad un sorriso "Stasera ho un catering...già, e mi sto portando avanti con il lavoro" Zoe sembrò non aver notato niente di strano, mentre annuiva, e Annabeth cambiò rapidamente argomento "Allora, perché mi cercavi? Qualcosa non va?"
Zoe sospirò, prendendo posto su uno sgabello dietro il piano della stanza "Penso che Wade si stia allontanando da me"
L'altra donna, che in quel momento stava assaggiando della salsa da un mestolo, per poco non si strozzò e, dopo un violento colpo di tosse sotto gli occhi straniti della mora, si calmò "Perché diavolo pensi una cosa del genere?!" Ridacchiò debolmente, poggiando una mano sul fianco senza troppa disinvoltura: fortunatamente la dottoressa era troppo presa dai propri crucci per accorgersene, mentre sospirava, mettendosi le mani tra i lunghi capelli neri.
"Non lo so...è una sensazione, non saprei spiegarla. Nella prima settimana dopo che è tornato da Atlanta le cose sono andate magnificamente, ma è un paio di giorni che lo vedo strano..." Sotto lo sguardo curioso e partecipe di Annabeth, Zoe proseguì "E' come se fosse perso in un mondo tutto suo, mi risponde a monosillabi e poi, più di una volta, l'ho visto al telefono, impegnato in conversazioni misteriose, che si concludevano proprio mentre io entravo nella stanza" La donna si lasciò andare ad un altro respiro profondo "E se si fosse stancato di me? Oppure..." Aggiunse, con aria pensosa.
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Hart of Dixie_Dove noi apparteniamo
RomanceQuesta storia è il continuo del one shots Stay