C.61

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Dove eravamo rimasti...

"Ma che ne è stato della Chevelle?" Si ritrovò comunque partecipe a chiedergli: sapeva che per suo marito liberarsi della sua amata macchina doveva essere stato un sacrificio non indolore.

"Eh, posso tenerla in garage" Rispose lui, stringendosi pratico nelle spalle: gli era dispiaciuto dire metaforicamente addio alla sua auto da scapolo, con la quale aveva vissuto tante avventure, ma per la sua famiglia ne valeva la pena e avrebbe fatto quello e ben altro.

"Wow" Esclamò colpita sua moglie, avvicinandosi a Wade, che aveva un'espressione orgogliosa "Pensavo non avresti mai abbandonato la tua ragazza preferita" Lo punzecchiò, con il sorriso sulle labbra, circondandogli la vita con le braccia mentre lui sogghignava.

"La mia ragazza preferita è proprio qui" Le disse, abbracciandola a sua volta e avvicinandola ancora di più a sé per quanto il pancione di lei lo consentisse.

"Uh attenzione, Kinsella, questa era melensa" Ridacchiò Zoe, a cui però sentire certe dichiarazioni non dispiaceva affatto.

Wade, per niente toccato da quella considerazione, scrollò le spalle, posando una mano sul pancione in mezzo a loro "Anzi, le ho tutte e due qui" Precisò in tono dolce, accrescendo così il sorriso di Zoe, prima di fare una smorfia sorpresa quando avvertì un colpo contro il palmo della sua mano "Calcia forte, eh!?"

La futura mamma annuì con un sospiro stanco "Fortissimo"

"Uhm, vediamo se un giro di prova sul nuovo gioiellino di papà la farà calmare" Disse lui, facendole un occhiolino, mentre, con le chiavi in una mano e un braccio intorno alle spalle di sua moglie, la quale sorrideva in anticipazione, le fece strada verso il sedile del passeggero. Dopo averle chiuso alle spalle la portiera le lanciò un ultimo sguardo di intesa e poi si diresse con una breve corsa verso il lato di guida.

"Sai, Michelangelo a decorare la Cappella Sistina ci ha messo molto meno" Affacciandosi nel vano della porta, Zoe prese in giro Wade, che era intento ad apportare gli ultimi ritocchi alla seconda mano di pittura sulle pareti della futura stanzetta di loro figlia.

"Lui era un principiante in confronto" Replicò Wade tra il serio e il faceto, voltandosi quel tanto che bastava per dare una rapida occhiata a sua moglie.

"Uhm, siamo modesti, eh?" Tornando a concentrarsi sulla pittura, lui sogghignò sentendo il suo tono sarcastico "Hey, non sembrerà che in questa camera ci abbia vomitato il canarino Titti, vero?" Chiese poi titubante Zoe, dando un'occhiata alle pareti verniciate di un giallo caldo, su cui correva una striscia raffigurante un motivo di paperelle colorate.

Wade si fermò con il pennello a mezz'aria, girandosi di nuovo verso di lei "Adesso lo chiedi?!" Mormorò, palesemente divertito.

Sua moglie ricambiò il sorriso, scuotendo lievemente la testa "No, hai ragione. E lei l'adorerà, sul serio" Quando si era trattato di decidere come decorare la camera destinata alla bambina, entrambi avevano escluso categoricamente ogni sfumatura di rosa, non volendo imporre a loro figlia qualunque stereotipo di genere: ovviamente Wade era fin da ora disposto a ricoprirsi di vernice rosa qualora sua figlia, più avanti, avesse voluto dormire in una dimora per principesse, o qualcosa di simile "E' tardi, vieni a letto" Riprese Zoe, facendogli cenno alla loro stanza da letto qualche porta più in là.

"Arrivo tra un attimo" Le assicurò lui con un occhiolino e sua moglie si limitò a sospirare con gli occhi alzati al cielo prima di girare i tacchi e raggiungere la loro camera.

Zoe era già sotto le coperte quando Wade, in un misto di sudore e vernice gialla (addosso a lui sembrava sì che avesse vomitato Titti, considerò con un sorrisino la dottoressa), entrò nella stanza, liberandosi immediatamente della canottiera che indossava "Ti godi il panorama?" Punzecchiò compiaciuto sua moglie, che se lo stava praticamente mangiando con gli occhi.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora