C.28

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"Allora..." Wade aggiustò la postura sulla sedia, fingendo nonchalanche "...con tutto questo caos non ti ho neanche chiesto com'è andata la firma del contratto: immagino che le congratulazioni siano d'obbligo" Un brivido gli scorse lungo la schiena, mentre le parole di Vivian nel parcheggio dell'ospedale gli risuonavano in testa.

Zoe sospirò rumorosamente, riprendendo posto sulla poltrona "Lasciamo perdere: stavo per firmare quando ho ricevuto la tua telefonata dal pronto soccorso e ormai ho perso l'esclusiva...sono sicura che Babs avrà già concluso l'affare con qualcun altro!"

"Ma non può farlo! Vuoi che provi a spiegarle com'è andata? So essere molto persuasivo!"

Lei sorrise, piacevolmente colpita dalla sua empatia "Oh, non lo metto in dubbio! Non credo, però, che servirebbe a qualcosa..." Sospirò ancora, gettando una rapida occhata a Logan, che faceva dei versi indistinti nel sonno "E' ufficiale: dovrò rassegnarmi ad essere affittuaria di Lavon a vita"

"Beh, se può consolarti, ho sentito che i vicini non sono male!"

Di fronte al suo sorriso disarmante, Zoe non potè fare altro che dargli una gomitata nelle costole tra una risata e l'altra, che contagiò anche lui "Scemo!"

Si scambiarono un'occhiata di intesa, tornando seri "So che era la casa dei tuoi sogni e che è egoistico da parte mia, ma..." Wade abbassò lo sguardo sulle mani che strofinò nervoso sui jeans, prima di tornare a guardarla e incrociare i suoi occhi impazienti di sentirlo concludere la frase "...sono contento che resti"

Zoe rimase stupita da quelle parole semplici e dirette che aspettava di sentirsi dire da settimane ormai, ed inevitabilmente un sorriso incontenibile si aprì sul suo volto "Sì, anch'io" E, perdendosi in quegli occhi verdi profondi come il mare, si disse che forse in fondo non tutto il male veniva per nuocere.

Due ore più tardi, finalmente Wade parcheggiò la Chevelle davanti alla rimessa e, dopo avere liberato il figlio dal seggiolino in cui, nel frattempo, si era addormentato, seguì Zoe in casa, dove mise Logan a letto con un sospiro e un'occhiata ancora preoccupata.

"Starà bene, vero?" Bisbigliò a Zoe, che annuì, appoggiata allo stipite della porta che divideva l'ingresso dal resto della casa.

"La risposta è la stessa delle altre dieci volte in cui me l'hai chiesto: sì" Un sorriso divertito si aprì sul volto della dottoressa: adorava vedere Wade così apprensivo nei confronti di Logan, e, soprattutto, poter prenderlo in giro per questo. Ma il suo ghigno ironico si trasformò ben presto in un rumoroso sbadiglio "Ce la caveremo, Wade, puoi andare: io farò un sonnellino, e poi Vivian si starà chiedendo che fine hai fatto..." Pronunciare quel nome le lasciò una sensazione sgradevole addosso, ma per lui avrebbe fatto qualunque cosa, anche fare buon viso a cattivo gioco, ora che aveva perso la possibilità di trasferirsi a breve fuori dalla piantagione più che mai.

Mentre uscivano sul portico della rimessa, lui abbassò lo sguardo, imbarazzato, grattandosi la nuca "A dire il vero, non ho nessuno che mi aspetta a casa" Prese un respiro profondo, incrociando gli occhi perplessi di Zoe "Io e Vivian ci siamo lasciati ieri sera"

"Oh" Lei rimase interdetta: avrebbe voluto darsi un pizzicotto per capire se era tutto reale o se, come più spesso nelle ultime settimane, si trattava di un sogno, e cercò di reprimere un brivido di soddisfazione nell'apprendere quella novità "Stai bene?" Gli chiese con fare indagatore, le braccia incrociate davanti al petto con finta noncuranza.

Wade sembrò pensarci su per qualche istante, prima di annuire, rialzando la testa e tornando a guardarla "Sì" Sospirò e scosse la testa con un sorriso amaro "Pensavo che ci sarei stato male, sai? E invece mi sento quasi sollevato" Incrociò gli occhi della donna che aveva davanti, quella che forse lo conosceva meglio di chiunque altra al mondo, come se in quei due profondi pozzi nocciola potesse trovare le risposte a tutte le sue domande.

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora