La giornata passò velocemente in compagnia del ragazzo che verso sera se ne andò.
Era da tutto il giorno che continuavo a pensare a cosa avrei potuto regalare al mio vicino di casa per il suo compleanno.
Ormai avevo le idee abbastanza chiare e le esposi a mia madre "senti mamma, sabato è il compleanno di Shawn. Ho una proposta da farti. Io voglio regalargli una chitarra" dissi sedendomi al tavolo con lei "tesoro, gli strumenti musicali costano tantissimo" rispose sgranocchiando un cracker."Lo so, lo so. Infatti è qui che entri in gioco tu. Domani vorrei andare a cercare un lavoro dopo la scuola, tu mi anticipi i soldi della chitarra e poi te li renderò a rate. Allora?" Chiesi, sperando che accettasse "ci sto. Di quanto hai bisogno?" Domandò alzandosi per buttare l'involucro di plastica della merendina "domani volevo andare a vedere qualcosa al negozio di strumenti" la informai sorridendole.
L'idea di avere un lavoro mi scocciava e non poco, ma per Shawn avrei fatto di tutto.
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Il giorno dopo mi svegliai, mi misi i vestiti e uscii di casa prima del solito per incontrare Any.
"Di cosa mi devi parlare?" Mi chiese la bionda sorridendo e scattandosi una foto "Any! È possibile che tu sia malata di selfie? Comunque, dopo scuola mi devi accompagnare a cercare un lavoro" la informai incrociando le braccia e sedendomi su un muretto.
"Un lavoro?! E perché?" Domandò la mia amica corrucciando la fronte "È un segreto. E tu non sai mantenerli" riferii ridacchiando."Hei!" Ci salutò Shawn arrivando all'improvviso "Oh, ciao ragazzo. Tutto bene?" Disse Any facendo oscillare la mano a destra e a sinistra "Non c'è male. Tu, Any?" Colloquiò il moro sorridendo e portandosi una bottiglietta d'acqua alla labbra.
"Io sto bene. Ma come mai voi due ieri non siete venuti a scuola?" La bionda fece l'ennesima domanda con espressione pervertita alla quale Shawn rise guardando a terra "Non pensare male, bionda. Siamo arrivati tardi da una cena con i nostri genitori" rispose torturando la bottiglietta quasi vuota.
Per concludere in bellezza arrivò pure Nate "Ciao Brook. Shawn. Amica di Brook." Ci chiamò il bruno "Em... Any! Em... Giorgi mi ha detto che Wendy ha sentito dire a Scout che sei molto carina. Andiamo a chiedere se è vero?" Improvvisò Shawn allontanandosi con la mia amica sottobraccio e sorridendomi.
"Allora, siamo rimasti solo tu ed io. Come mai ieri non sei venuta a scuola?" Notò Nate avvicinandosi a me "è...che ero malata. Avevo trentanove di febbre" lo informai imbarazzata guardando a terra "mi dispiace, mi sei mancata" mi disse alzandomi il mento come faceva Shawn e guardandomi negli occhi.
Sorrisi appoggiando la testa alle sbarre di ferro "tanto" concluse avvicinandosi pericolosamente appoggiando la mano libera alla mia schiena.
Appoggiò le sue labbra alle mie e la campanella suonò.Come si soleva dire 'salvata dalla campanella'.
Le lezioni passarono velocemente con Any che continuava a supplicarmi di dirle il mio 'segreto' "Ci conosciamo da 8 anni, vuoi che non sappia come tu sia fatta?" Rispondevo sempre, alzando gli occhi al cielo.
"Allora? Vieni a casa con me?" Propose Shawn con uno sguardo così dolce che mi pesò dirgli di no "mi dispiace, ma mai madre vuole che io abbia un lavoro pomeridiano" gli spiegai incrociando le braccia "non ti preoccupare, koala. Ci vediamo più tardi" mi salutò e lo guardai perdersi tra la massa di adolescenti impazziti.
Quando io e la bionda fummo di fronte a Starbucks entrammo "scusa il disturbo, sapete se qualche bar o fastfood sta cercando una cameriera?" Chiesi al ragazzo di pochi anni più grande di noi "guarda, se continui la strada, a sinistra c'è un bar che cerca qualcuno per servire. Si chiama Subway" mi informò sorridente.
Lo ringrazziammo e ci incamminammo verso il negozio proposto dal ragazzo.
"Scusi, ho sentito che cercate del personale, è vero?" Domandai ad un quarantenne dietro la cassa "sì, se vuoi un lavoro devi compilare qui e poi potrai iniziare anche lunedì. Sai, siamo disperati, due delle nostre cameriere sono rimaste incinta e sono a casa in maternità" ci spiegò l'uomo porgendomi un foglio e una penna "grazie mille" lo ringraziai lasciandogli i dati richiesti."Allora?! Non sei super eccitata di avere un lavoro?!" Domandò Any uscendo dal fastfood saltellando "Già, già. Ma ora andiamo a vedere una chitarra per Shawn" mi affrettai a dire arrossendo "COSA? UNA CHITARRA? QUAND'È IL SUO COMPLEANNO?" Urlò la bionda sgrandando gli occhi "sabato" la informai mettendole un braccio intorno alle spalle.
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"Questa. Questa è perfetta" constatai guardando la chitarra chiara che costava 780 dollari.
Quella chitarra doveva assolutamente essere mia.Avevo tutto in mente per sabato.
Gli avrei organizzato una festa in discoteca con tutti i suoi amici e gli avrei dato il mio regalo.Chiamata in arrivo da Michael
"BROOK! CORRI SUBITO A CASA!
PAPÀ VUOLE FARCI TRASFERIRE!
COSA? COSA STAI DICENDO?
BROOK, NON STO SCHERZANDO, TORNA A CASA!
ARRIVO IL PRIMA POSSIBILE"Come era possibile?
Salutai la mia amica e corsi a casa.
Faceva freddo ma corsi più veloce che potei.
Io non volevo andarmene da Londra.Aprii la porta di casa di fretta "Perché ti vuoi trasferire?!" Urlai quasi piangendo, attirando l'attenzione di tutti "Brook, tesoro, siediti... Tu qua non hai tante amiche e vale lo stesso per Mich dato che li ha tutti al college. Non sarà un problema andarsene no? Non avete una relazione o qualcos..." lo unterruppi con il cuore che batteva a mille "Shawn Mendes è il mio ragazzo" dissi tutto d'un fiato incerta se i miei genitori avessero sentito bene.
"Come?" Domandò mio padre confuso "Sì. Sì è il mio ragazzo. Shawn Peter Raul Mendes è il mio ragazzo" mentii spaventata dalla situazione con gli occhi sgranati.
Quante volte ho sognato di dirlo :')
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°Sex lessons°Mendes -IN REVISIONE
Fanfiction'Nate Byron. Il figo della scuola, alla quale vado palesemente dietro dalla seconda media. È sempre stato il mio sogno. Fino a quel giorno. Quando un ragazzetto moro scombussolò la mia vita. Shawn Mendes.' CONTENUTI MATURI A PARTIRE DAL CAPITOLO 39.