French kiss

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Vidi Michael sbarrare gli occhi ed aprire la bocca come se avesse appena sentito la cazzata più grossa del mondo, mia madre sorridere guardando a terra e mio padre sbiancare.

"Cosa stai dicendo Brooklin? Perché non ce ne hai parlato? E quanto potrebbe essere seria questa cosa?" Domandò mio padre portandosi i pugni ai fianchi "Shawn è stato sveglio tutta la notte per me, quanto seria vuoi che sia?" Ribadii sfacciatamente con il cuore in gola.

"Senti, manca poco alle vacanze natalizie. Io direi di andare a fare un giro a Toronto e poi se ci piacerà ci trasferiremo" propose il mio genitore sparendo in cucina.

Uscii di casa ancora prima che qualcuno potesse dire qualcosa e mentre stavo per bussare alla porta dell'abitazione della nonna di Shawn, il moro se ne uscì.
Era ancora sugli scalini quando gli abbraccia il busto poggiando la mia testa sul suo petto.

"Ehi, che succede?!" Domandò il mio vicino di casa accarezzandomi i capelli "mio padre si vuole trasferire. A Toronto!" Gli dissi mentre una lacrima mi rigò il volto "cosa?! A Toronto!? Ma là non c'è niente!" Rispose stringendomi a lui più forte "Ho detto che. Ho detto che tu sei il mio fidanzato, allora lui ha risposto che ci penserà su. Shawn, io non me ne voglio andare!" Urlai piangendo "Stai tranquilla, risolveremo tutto" mi tranquillizzò sorridendomi.

In quel momento il mio telefono squillò.

Chiamata in arrivo da Nate.

"N-nate?
Oh...
Domani sera?
Va bene.
Alle otto?
Ok.
Ok.
A domani."

"Nate mi ha chiesto di uscire domani sera..." riferii asciugandomi le lacrime "e non sei contenta?! Domani ti bacierà come si deve!" Disse tutto entusiasto "già, quello è il problema" risposi abbassando gli occhi e chiudendomi nella felpa "ah... sali, dai" mi invitò ad entrare "tanto ora mia nonna non c'è." Concluse facendomi accomodare sul suo letto.

"Ok. Alloooora..." incominciò il ragazzo guardando la porta e battendo tra di loro le nocche delle mani "ti faccio vedere cosa farà Nate. Per prima cosa ti prenderà per un braccio e ti avvicinerà, ti guarderà negli occhi" mi spiegò piazzandosi di fronte a me e facendo quello che aveva appena detto.

Fissai i suoi occhi marroni e verdi.
Non li avevo mai notati prima di quel momento.
Osservavo prima uno e poi l'altro.

"Non avevo mai visto i tuoi occhi così da vicino" sussurrai posando una mano sulla sua guancia "devi sorridere, poi Byron piegherà la testa da un lato e lì chiuderete gli occhi. Qui vi bacerete normalmente con le labbra socchiuse" mi spiegò "poi farà tutto lui. Non ti preoccupare, bambina. Se vuoi ti faccio vedere più o meno cosa succederà" mi chiese e io annuii arrossendo.

Il moro si allontanò di colpo per poi ripetere le sue azioni. Si avvicinò, mi prese per un braccio e ti tirò a sé facendomi sbattere sul suo petto e mi fissò negli occhi.
Il sorriso mi venne spontaneo, seguito dal suo.
Mi mise una mano tra la nuca e la guancia e si avvicinò lentamente fino a premere la sua bocca contro la mia.
Ci dammo qualche bacio casto e quando socchiuse le labbra, lo imitai e la sua lingua entrò lenta nella mia bocca toccando dolcemente la mia sembrando quasi che volesse confortarmi.
Le nostre lingue si sfioravano leggere ma man mano che trascorreva il tempo si facevano sempre più veloci fino a quando concluse.

Shawn mi diede un bacio sulla fronte e guardò a terra, un po'rosso in viso "che strano" sussurrai quasi, sorridendo come un ebete "stai crescendo" rise il moro sempre fissando il pavimento "cosa - cosa ne pensi?" Mi domandò passandosi la mano tra i capelli e finalmente guardando i miei occhi "è...stato... bello. Bellissimo." Dissi piano sedendomi sul letto "Nate farà così. Solo che lui toccherà... parti... come dire..." lo fermai "ho capito, ho capito. E perché tu non lo hai fatto? Lo chiedo per curiosità, dato che tu sei un maschio..." Domandai sprofondando nei meandri del terreno.

"È una mancanza di rispetto, bambina. Non sono il tuo ragazzo. Nate secondo me sbaglia. Un conto è che tu mi dica toccami il didietro, un altro è farlo contro la tua volontà. Soprattutto se si sta parlando di te." mi spiegò, lasciandomi piacevolmente sorpresa "sei un bravo ragazzo, Shawn." Lo lodai con voce dolce.

"Shawn?" Lo chiamai piano "sì?" Rispose girandosi verso di me "stasera verresti a cena da noi?" Gli proposi e lui accettò senza pensarci due volte.

Quella sera Shawn avrebbe incontrato mio padre e avrebbe cercato di togliergli dalla testa la stupida idea di trasferirci a Toronto.


Ma buongiorno Shawn Mendes...
Ti amo, ok.

°Sex lessons°Mendes -IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora