Are you sure?

13.4K 462 200
                                    

Quella notte continuai a rigirarmi nel letto dato che non trovavo pace sotto le coperte.
Continuavo a ripensare a Nate e a quel bacio. Quel suo bacio che non se ne voleva andare via dal cuore e che mi creava un certo peso.
Trovavo la proposta di Shawn molto allettante, forse perché nella mia adolescenza lui era stato uno dei pochi individui ad avvicinarsi a me oppure perché ogni cosa che lui diceva era oro colato per me.

Pensavo anche alle parole del moro. Davvero non avrei avuto l'esclusiva con Nate? L'indomani l'avrei visto baciarsi con qualcun'altra? Aspettavo con impazienza quel momento in cui delle labbra si sarebbero scontrate con quelle di Nate per vedere l'effetto che mi avrebbero fatto.
Volevo provare il dolore di Shawn mentre mi raccontava cosa provava ogni volta che vedeva la sua musa.

~~~~~~~~~~~~~~~~

"Forza, tesoro. Alzati" Mi sollecitò mia madre, cercando di spingermi giù dal letto.
Sbuffai ed entrai in bagno con una maglietta attillata e dei jeans.
Quando fui pronta, uscii di casa e mi diressi verso scuola, sempre con la testa tra le nuvole.
Avevo quell'immagine impressa negli occhi ed era impossibile da scacciare.
Shawn.
Shawn mi avrebbe aiutato. Ogni volta che apriva bocca quel ragazzo, capivo sempre qualcosa in più del mondo che mi circondava.

"Hey, Koala. Dopo ti va di venire a casa di mia nonna?" sentii Mendes farsi largo tra i miei pensieri "eh? Ciao Shawn. Va- va bene" risposi frastornata guardandomi in giro.
"Che ti prende? Sembri uno zombie. Bocca aperta, occhiaie, movimenti lenti. No,no lo so cos'hai. Hai ragione. Sono stato un vero stronzo a lasciarti da sola stanotte, con tutti quei pensieri che ti frullavano per la testa. Sono nella tua stessa situazione per il senso di colpa" disse tutto d'un fiato, cercando di spiegarsi il meglio possibile "Shawn, sei impazzito? Quello che frulla per la mia testa non deve essere un tuo problema. Non voglio che tu passa delle notti insonni per colpa mia." Riferii, sistemandogli una ciocca di capelli che continuava a ricadergli davanti agli occhi.

Passai tutta la giornata a ripercorrere la scena della sera prima e durante il pranzo mi misi in un tavolino da sola a guardare tutti i ragazzi della scuola.
Ogni cosa mi ricordava lui e soprattutto le raccomandazioni di Shawn.
"Hai visto chi si è seduta davanti a Nate Byron?" Chiese il moro, sedendosi di fronte a me e mettendo sotto i denti un panino grande quanto la sua faccia "la. Sto. Fissando. Sperando. Che. Mi. Veda. E quando lo farà, andrò a spiaccicare la sua patetica faccia nel piatto" spiegai lentamente, con l'espressione più omicida che avessi imparato a fare.

"Mi piace la tua idea, ma credo che non funzioni. Io propongo di andare a parlare con lui. Prima che tu possa dire di no lo chiam..." non fece in tempo a finire la frase che mi fiondai su di lui e gli tappai la bocca, attirando l'attenzione della maggior parte della gente.
Lottò per spostarmi ma non ci riuscì, così fece una manovra strana e mi prese in spalla in stile sacco con un braccio e con la mano libera prese il suo panino.
"Ok, ora basta. Andiamo a casa che ti sistemo io" mi impose, prendendo entrambi gli zaini e uscendo dal cancello.

"Lasciami a terra che peso troppo" gli consigliai, passando la mano velocemente tra i suoi capelli, facendolo sembrare un pappagallo.
"Ah, eccola. Pensavo di aver perso la ragazza autocriticona di cui mi... che avevo conosciuto. Per tua informazione non sei grassa. Sei perfettamente in linea" scherzò mettendomi un braccio intorno alle spalle.

Arrivati a casa, una donna di al massimo 55 anni ci aprì la porta.
"Ciao nonna!" Salutò il moro abbracciando la signora "tu devi essere Brooklin. Piacere, sono Wilma, la nonna di quel bel ragazzo. Prego, entra" disse, dirigendosi in cucina e tornando con una teglia di muffin.
"Shawn, guarda cosa ti ha fatto la nonna. Portateli in camera" lo incitò la donna.
Salimmo le scale e girammo a sinistra, percorremmo un lungo corridoio ed entrammo nell'ultima stanza a destra.

La sua stanza era piccola e accogliente, con delle chitarre appese al muro e il soffitto blu.
Rimanemmo un po'in silenzio, o meglio, Shawn parlava di cose a caso, senza essere ascoltato da me.
Mi fissavo nella mente l'obiettivo di non pensare a Nate, ma poi mi distraevo e ci ricascavo.
Non potevo più andare avanti così.
Quel fottuto Nate Byron mi stava letteralmente logorando dentro. Mi bruciava come se fossi un pezzo di carta e mi bucava come se fossi un palloncino.

"Shawn" lo chiamai, sdraiandomi a terra e fissando il soffitto "lo so che non mi stai asoltando" disse, guardando fuori dalla finestra sorridente.
"Senti... dammi un bacio. Sempre se non hai schifo" sussurrai velocemente arrossendo e facendo girare rapidamente il ragazzo verso di me.
Mi parve di vedere le sue guance farsi più rosee, o forse era solo una mia impressione "no. Non lo reggeresti, bambina. Ti fai tutti questi problemi per un solo bacio, figuriamoci per due" mi spiegò, rimanendo immobile.

Mi alzai e mi misi di fronte a lui, fissandolo "te lo ripeto. Dammi un bacio se non hai schifo, oppure dimmelo che mi trovo qualcun'altro" ripetei, causando un sospiro di frustrazione da parte sua.
Guardò per qualche secondo il soffitto passandosi una mano tra i capelli "lo farò se stanotte mi permetterai di dormire a casa tua. Sei troppo fragile. Non ti lascerò passare un'altra notte insonne da sola per colpa mia o di Nate. Detto questo, tu non fai schifo a nessuno... andiamo!" Concluse e mi fissò "sei sicura al cento percento?".
Annuii, sentendo le guance andarmi a fuoco.

Shawn mi sorrise, mettendo l'indice e il medio della mano destra sotto il mento e alzandolo dolcemente per poi avvicinarsi lentamente.
Sentivo il suo respiro regolare e quasi familiare plasmarmi la guancia e il calore lontano delle sue labbra che sfioravano le mie.
Finalmente le appoggiò schiuse tra le mie e poco dopo le unì dolcemente allontanandosi  da me e chiudendomi in un abbraccio.
"Grazie" dissi, toccandogli la punta del naso con l'indice "questo era un bacio a sandwich. Anche Nate te l'ho ha dato, vero?" Chiese, facendomi ridere "che nome strano! Anche Nate me lo ha dato così. Ora sono più tranquilla, questo è stato come il primo perché non ci sono sentimenti, vero?" Domandai sorridendogli "vero" rispose sedendosi sul letto con il capo chino.



BUON COMPLEANNO MUFFIN DELLA MIA VITA!
(Questo capitolo è corto perché ho iniziato a scriverlo tardi a causa di problemi con l'altro profilo @Kissmeunderthestars3)

°Sex lessons°Mendes -IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora