Goal

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Sissi e Laura erano uscite di casa spavalde e sicure di loro stesse ma quando arrivarono davanti al Palazzetto ogni briciolo di sicurezza era stata spazzata via.Si presero per mano e guardarono la porta immobilizzate.

Sissi deglutì e decise di prendere in mano la situazione. "Forza, dobbiamo farlo."
Laura annuì e deglutì. "Sì, possiamo farcela."
L'amica annuì vigorosamente, ma rimasero immobili al loro posto.


"Laura, Sissi." Le due ragazze sobbalzarono e si girarono di scatto.
Matteo si stava avvicinando e le guardava incuriosito. "Come mai qua?"
Sissi guardò Laura e la vide ammutolita, così decise di intervenire. "Dobbiamo parlarvi. Cioè, lei parlare con te. Io con Luca."
"Oh. Luca è già in palestra. L'allenamento inizia tra mezz'ora."
"Okay, grazie." Sissi si girò verso Laura e dopo un'ultima stretta di incoraggiamento alla mano, si allontanò.

*

Laura la guardò allontanarsi e poi si decise a prestare attenzione a Matteo, che la guardava intensamente. Il suo cuore batteva talmente forte che temeva che lui potesse sentirlo, mentre le gambe non le assicuravano una adeguata stabilità.
Fece per aprire bocca e iniziare a spiegare la situazione ma il ragazzo la precedette. "Prima che tu dica qualunque cosa, volevo scusarmi per ieri sera. Sia chiaro, non sono pentito di averti baciata. Ho però paura di averti turbata o di averti fatto sentire a disagio. Non era mia intenzione."
Laura lo guardò sorpresa, mentre percepiva ancora i brividi causati da quel bacio: non si immaginava quella reazione ma sentì subito una morsa di felicità alleggiare su di lei. "Non devi scusarti. Dovrei farlo io per essere scappata in quel modo. Il fatto è che..." Sospirò e si passò una mano tra i capelli.
"Anche io ho paura."
"Cosa?" Lo guardò sbigottita. Il suo tipico sguardo sicuro e rilassato era scomparso per lasciare posto ad uno insicuro e preoccupato e Laura ebbe l'impulso di stringerlo a sé.
"Mi piaci molto, Laura. E questo mi fa paura. Mi sento come se mi trovassi al tie-break e dovessi servire al match point." Ridacchiò nervosamente guardando un punto indefinito. "Ho paura di sbagliare tutto."
"Matteo io..." Laura deglutì.

Sapeva di dovergli dire di Marco.

Era la cosa giusta da fare.

"Anche io mi sento così quando sono con te."
Non lo aveva fatto.

Il ragazzo sorrise entusiasta e Laura vide i suoi occhi brillare. Si maledisse mentalmente di doverlo adesso deludere, ma soprattutto perché le sue gambe tremarono all'impazzata davanti a quel sorriso.
Rimase in silenzio riflettendo sulla situazione.
Stava davvero bene con lui.
Forse doveva dare retta a Sissi, doveva scegliere di seguire il suo cuore.
Matteo rimase in attesa guardandola: aveva assunto un'espressione turbata. "Tutto okay?"
Laura si riscosse. "Sì. Solo che devo chiederti di andare piano. Insomma, lentamente."
Matteo scoppiò a ridere e annuì. "Mi sembra un'ottima idea. Così non rischiamo di rovinare tutto."
La ragazza annuì mordendosi il labbro.
"Cosa volevi dirmi tu?"

Panico.

Doveva assolutamente spiegargli la situazione di Marco. Per quanto temporanea, Matteo aveva il diritto di conoscerla.
"No, niente. Cioè, questo. Di andare lentamente, senza fretta."
Matteo sorrise e la strinse a sé; le accarezzò la guancia e le baciò le labbra delicatamente.

*

Sissi era entrata in palestra esitante. Sentiva un nodo alla gola e le tremavano le mani.
Seguì il suono di una palla che cadeva a terra e fu condotta fin dal ragazzo che tanto spazio occupava nei suoi pensieri.
Non appena lo vide, concentrato e serio mentre saltava, si sentì improvvisamente più leggera.
Si avvicinò al bordo del campo e seguì il percorso della palla fino all'altra metà campo.
Quando lui la vide le sorrise. "Sissi. Vedo che ormai non riesci più a fare a meno della pallavolo."
La ragazza sorrise e si sedette su una sedia. "Oh sì, non fa che chiamarmi. Piangendo e pregando che io non la perseguiti."
Luca si concesse una risata e prese tra le mani un pallone. "Sei qui per iniziare le lezioni di pallavolo?"
"Le cosa?" Sissi lo guardò sbigottita, la situazione stava prendendo una piega che non seguiva il suo piano, che comprendeva lo sganciamento della bomba e la fuga immediata.
"Andiamo, ti sei già dimenticata della lista?"
"Non dirmi che dicevi sul serio." Lo guardò sgomenta coprendosi gli occhi con la mano.
"Certo che sì. Ci sono cose che nella vita vanno assolutamente imparate. Dai, vieni qua."
"No."
"Partiamo da una cosa semplice. Non ti andrebbe di servire? So che lo vuoi. So che ti piacerebbe un sacco colpire la palla e schiantarla sulla linea dei nove metri."
Sissi lo guardò perplessa. "Sulla cosa?"
"Preferisci l'incrocio delle righe?"
"Temo di non seguirti."
Luca ridacchiò. "Dai vieni qua." La guardò intensamente e la ragazza sentì il suo corpo obbedirgli. Si tolse il cappotto e lo raggiunse.

La fece posizionare sulla linea e si mise dietro di lei.
Sissi deglutì e il cuore riprese a battere velocemente. "Ehi, aspetta." Si voltò per guardarlo in viso, faticando non poco a rimanere calma. "Non salterò mai come te."
Luca annuì. "Iniziamo con una battuta dal basso."
Mise le mani sulle braccia di Sissi e subito la ragazza percepì un brivido lungo la schiena. Deglutì a fatica mentre Luca posizionava le sue braccia sotto alle sue, sfiorando il suo corpo con il suo. Ciò che la colpì maggiormente fu sentire il battito del cuore di Luca leggermente accelerato. Sorrise mentre lui le spiegava cosa fare, senza capire una singola parola.
"Piede sinistro avanti e piega leggermente la gamba... Con la mano devi reggere la palla, poi la alzi leggermente e con l'altra colpisci."

Si lasciò andare seguendo i suoi movimenti e si accorse appena di colpire la palla.
"Ecco fatto." Sentì la voce di Luca nell'orecchio e rabbrividì. "Adesso prova da sola." Il ragazzo fece un passo indietro e le passò un altro pallone che lei prese esitando.
"E se sbaglio?"
"Proverai di nuovo."
"Tu riderai?"
"No." Si girò a guardalo e lui le sorrise rassicurante.

Sissi prese un respiro profondo e provò a servire con poca convinzione. La palla rotolò poco lontana e guardò il ragazzo mortificata.
"Non sei convinta. Parti già pensando che sbaglierai quindi è inevitabile che succederà. Sii più sicura."
Sissi provò una seconda volta e la palla andò più lontana. Luca le sorrise spronandola a provare ancora. Servì quattro, cinque, sei volte finché la palla non toccò il nastro.
"C'ero quasi!" Sissi saltellò sul posto entusiasta e Luca applaudì.
"Vedi che sei brava! E comunque la rete è troppo alta, quindi questa la contiamo come valida."
La ragazza sorrise entusiasta e si avvicinò al ragazzo abbracciandolo. Luca la strinse a sé ridacchiando. "Non otterrai una riduzione della pena in questo modo."
"Lo so. Ma volevo abbracciarti."
Luca sorrise e la strinse più forte a sé. La ragazza si rilassò maggiormente e appoggiò la guancia al suo petto.

"Ti va di venire alla Tragicena con me?"
Le era scappato detto in un soffio e sperò che lui non l'avesse sentita, ma quando lo sentì sciogliere l'abbraccio seppe che aveva sentito. Deglutì imbarazzata e guardò a terra.
Luca rimase in silenzio qualche secondo ma Sissi percepiva il suo sguardo addosso. "Se mandi la palla dall'altra parte del campo verrò."
"Come? Bastava dire di no." Sissi inclinò il viso di lato confusa, senza capire se stesse scherzando o meno.
Lo guardò prendere un pallone e porgerglielo. "Forza."
Sissi deglutì rigirandosi la palla tra le mani. Ora capiva cosa provava un giocatore a cui toccava il servizio in un momento delicato della partita.

Inspirò profondamente e colpì la palla nel miglior modo possibile.

Ma gonfiò la rete.


Sbatté con frustrazione una mano contro la sua fronte, girandosi verso il ragazzo che la guardava trattenendo un sorriso.
"Un goal non vale comunque?"
Luca scoppiò a ridere scuotendo la testa. Si avvicinò a lei posando una mano sul proprio fianco. Rimase qualche secondo in silenzio, poi finalmente parlò. "Verrò alla cena con te. Te lo sei guadagnato."
Sissi sorrise radiosa e lo guardò felicemente. "Grazie, davvero."
"Di niente. In effetti sono piuttosto curioso di conoscere la tua famiglia."
"Ah sì? Dovresti invece scappare a gambe levate finché puoi."

Luca ridacchiò e le pizzicò il fianco amichevolmente.

"Ehi, ehi. Che succede qua?"
Matteo e Laura stavano arrivando e Sissi notò immediatamente che si tenevano per mano.
Laura le sembrava felice ma notò che evitava il suo sguardo.
"Stavamo pensando di rimpiazzare te con Sissi."
Matteo ridacchiò. "Io ci sto, in effetti il tuo cappotto rosso mi piace un sacco e approverei uno scambio di ruoli."
Anche Sissi si unì alla sua risata, coperta però dalle voci e dai passi del resto della squadra che invase la palestra, pronti a iniziare l'allenamento.
Luca si rivolse alle ragazze. "Rimanete qua ad assistere?"
"No, devo andare a lezione."
Il ragazzo annuì e le sorrise. "Allora ci sentiamo e organizziamo."
"Sì, perfetto."

Dopo che Laura ebbe salutato Matteo, Sissi la prese sotto braccio e la trascinò fuori, impaziente di conoscere i dettagli.
"Allora? Hai deciso per Matteo, vero?"
Laura annuì, non riuscendo a trattenere un sorriso enorme. Sissi squittì di felicità e abbracciò l'amica. "Hai fatto la scelta migliore! Mi duole ammetterlo, ma lui ti rende felice."
"Sì, assolutamente. Non potevo rinunciare a lui."
L'amica annuì. "E di Marco? Che ha detto? Ha capito, no?"
"Uhm, sì. Tutto ok. Ha capito la situazione e la storia del mezzo impegno. È tutto ok."
"Quindi ora non ti resta che chiamare Marco."
"L'ho già fatto, in realtà."
"Oh! Beh magnifico!"
"Sì." Laura sorrise all'amica e si passò una mano tra i capelli, ascoltando il racconto entusiasta di Sissi.

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