Abbracci

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There's still a thread that runs from your body to mine / And you can't break what you don't see, an invisible line / If I follow it down would we just be alright? / But it could take me all your life to learn to love / How I thought I could love someone / I haven't even begun / If it's all up to us we might as well give up  

(Paramore - Forgiveness)


Non appena uscì dal caldo edificio, la ragazza rabbrividì. Si strinse maggiormente la sciarpa al collo e si incamminò verso la sua meta.

Sissi amava l'idea dell'inverno, con le sue giornate passate al caldo chiacchierando davanti ad una bevanda calda e l'atmosfera rilassata che trasmetteva.

Immersa nei suoi pensieri, non si rese conto di essere già arrivata al palazzetto.
Entrò percorrendo le famigliari strade, ritrovandosi sul ciglio della palestra.

Guardò il ragazzo allenarsi in disparte, non volendo correre il rischio di disturbarlo.
Poco dopo, tuttavia, lui la notò.

Si avvicinò alla ragazza guardandola.
"Luca non è qui."
"Lo so. Sono venuta per te."
Matteo la guardò quasi stupito. "Perché?"
Gli sorrise stringendosi nelle spalle. "Volevo vedere come stavi. Non ci siamo più sentiti da... Da quando è successo."
"Non pensavo che saresti venuta, sapendo anche quello che è successo con Luca."
"Perché? Solo perché con loro è andata in quel modo, non significa che cambi qualcosa tra noi. Almeno per me." Lo guardò preoccupata. "Per te è cambiato?"
Le sorrise abbracciandole le spalle, attirandola verso di sé. "No."
Sissi gli accarezzò la schiena sorridendo. "Come stai?"
"A occhio e croce direi come te." La guardò negli occhi abbassando poi lo sguardo. "Mi dispiace per com'è finita con Luca. Ho provato a parlargli ma senza risultati."
"Non devi preoccuparti per noi due."
"E di chi dovrei preoccuparmi allora?"

Lo guardò rimanendo in silenzio, non volendo pronunciare il suo nome esplicitamente. Lui parve capirla perché scosse il capo. "Spero non ti abbia mandata lei."
"No, no. Non ci parliamo da qualche giorno ormai."
"Ah no?" Il suo sguardo sbalordito la fece sorridere.
"No. Abbiamo litigato in realtà. Quando le ho raccontato di Luca lei mi ha detto che avrei semplicemente dovuto lasciare perdere. Si è arrabbiata quando le ho riferito che non volevo rinunciare. Non voglio dover scegliere tra lui o lei e... Beh, non l'ha presa molto bene."
"Che altro si aspettava? Dio, ma io non la conosco proprio quella ragazza. Non ha alcun diritto di essere lei quella arrabbiata. Perché tu non sei arrabbiata?"
Sissi sospirò esasperata. "Se avessi un centesimo per ogni volta che mi viene chiesto. Ho passato gli ultimi giorni con un dolore alla gola e lo stomaco in subbuglio per quanto mi sono innervosita. Arrabbiarmi non fa proprio per me."
"Solo perché non lo fai abbastanza spesso."
"Forse."


Matteo rimase in silenzio qualche secondo. "Non hai mai voglia di parlarle?"
Sissi annuì. "Mi sveglio la mattina e mi sembra strano non trovare i suoi messaggi. Mi metto a studiare e il primo istinto e di lamentarmi con lei. Laura mi manca. Ma sento di non riuscire ancora a parlarle. Vorrei risolvere questo pasticcio, ma sento di non essere ancora pronta a farlo."
"Lo capisco."
Sissi gli sorrise. "E tu? Vorresti parlarle?"
Matteo si alzò prendendo una palla dalla cesta. "Ormai quando vengo qua penso a lei. È in tutto quello che faccio e mi fa male non averla più accanto a me. So bene che se io andassi a casa sua a risolvere, entro sera staremmo di nuovo insieme e ne sarei anche felice. Ma non posso pensare solo alla felicità immediata. Non lo so se tra un anno o due andrà ancora tutto bene. Sento di non conoscerla, capisci? Come se la Laura con cui ho giocato a pallavolo non fosse mai esistita. Non riesco a fidarmi più."
"Lei c'è ancora. Quello che ha fatto è stato terribile ma non lo ha fatto con cattiveria, questo lo so per certo. Anzi, credo che paradossalmente dimostri quanto tenesse a te. Non voleva deluderti."
"Non si può mentire a una persona a cui si tiene per così tanto tempo." Il tono sofferente del ragazzo le strinse il cuore.
"Lo so. Ma se ti rende felice forse vale la pena rischiare."
Matteo sospirò passandosi una mano tra i capelli. "Non credo che Luca la prenderebbe bene."
"Ma da quando si odiano così tanto?"
"Non credo si siano mai trovati davvero simpatici."

Sissi sorrise amaramente. "Io credo che Laura abbia avuto paura di rimanere sola. Dopo la morte di suo padre è diventata molto più come sua madre. Non credeva certo di trovare un ragazzo che tornasse a farla stare bene così in fretta."
"È stata molto dura per lei la perdita del padre, vero?"

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora