Fondamenti

424 25 3
                                    

Non riuscì a smettere di piangere per tutto il tragitto fino a casa.

Nonostante tutti le avessero ripetuto che non fosse colpa sua – "Non era evidente che quei due non si sopportassero?" – non sentiva vere quelle parole.

Percepiva lo sguardo di Luca addosso, ma non riusciva a dire una parola.

Non appena apriva bocca, un singhiozzo si sostituiva prepotentemente alle parole, impedendole di esternare quello che provava.

Preferiva piangere silenziosamente e rinunciare a spiegarsi.

Luca parcheggiò l'auto davanti a casa della ragazza, scendendo dalla macchina.

Aprì la portiera dalla parte del passeggero e la guardò inginocchiandosi e stringendole la mano.

Sissi ricambiò la stretta guardandolo in silenzio.

Le lacrime avevano smesso di solcare le sue guance, ma ancora non se la sentiva di parlare. Si soffermò sulle dita di Luca che le accarezzavano la mano, sentendo i muscoli distendersi e rilassarsi.

Deglutì un paio di volte e provò ad alzarsi, sorretta dal ragazzo. Con una smorfia sfilò i tacchi e si incamminò insieme al ragazzo verso l'appartamento.

Entrando in casa, Sissi si sentì immediatamente meglio. Una sensazione di calore e protezione la avvolse interamente facendola distendere.

Sospirò di sollievo e si avviò verso la camera: doveva assolutamente togliere il vestito. Lo sentiva ancora più stretto, ancora più opprimente.

Sfilo a fatica l'abito e lo scalciò via, lasciandolo in un angolo del pavimento. Indossò il pigiama più caldo e morbido che possedesse e andò verso il bagno per struccarsi.

Sobbalzò quando il suo riflesso le mostrò lo stato del suo viso: diversi lividi già scuri e graffi rossi spiccavano in contrasto con il pallore della sua pelle.

Cercò di non pensare a cosa fosse appena successo e si lavò il viso velocemente.

Tornò in salotto con in mano il fagotto dell'abito, che posò con poca delicatezza sul tavolo. Osservò il ragazzo e gli sorrise. Aveva tolto la giacca e arrotolato le maniche della camicia mentre la aspettava seduto sul divano.

Si sedette accanto a lui appoggiando la guancia sulla sua spalla.

Entrambi fissarono il vestito in silenzio.

"Sai Sissi... C'è una cosa che vorrei provare." Luca parlò lentamente, a bassa voce.

Girò il viso di lato per guardarlo. "Che cosa?" La sua voce era flebile e arrochita, ma lui parve sentirla perfettamente.

"Avviciniamo il vestito a una candela?"

Lo guardò per qualche secondo senza dire una parola, scoppiando poi a ridere fragorosamente, seguita a ruota dal ragazzo.

Risero per diversi minuti senza riuscire a smettere, liberandosi lentamente di tutta la tensione accumulatasi durante la giornata.

Luca fu il primo a fermarsi.

La osservò mentre ancora era in preda alle risate, sorridendo con sollievo nel vederla di nuovo tranquilla. Posò gli occhi sui diversi lividi lasciati da Ilaria e sugli occhi gonfi di pianto. Non si sarebbe mai aspettato un epilogo del genere, ma adesso avrebbe comunque dovuto farci i conti.

Sissi smise di ridere qualche minuto più tardi, tenendosi la pancia dolente.

Appoggiò la nuca al divano volgendo lo sguardo al soffitto, respirando profondamente. "È successo davvero?"

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora