Melanzana

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Sissi stava facendo yoga nel mezzo del salotto, sotto consiglio di una compagna di corso appassionata di benessere e new age. Le aveva chiesto informazioni su come poter accogliere senza impazzire un ospite indesiderato e le aveva consigliato lo yoga per rilassarsi, perché "non possiamo cambiare gli altri, ma solo noi stessi."
Sciocchezze, aveva pensato Sissi. Secondo lei sarebbe stato più efficace un esorcismo o una lobotomia, ma lo yoga sembrava più accessibile.

E sembrava anche funzionare!

Sorrise soddisfatta finché non sentì dall'esterno le risate rumorose di sua madre e della cugina. In un secondo tutta la rabbia e la tensione tornarono a impadronirsi di lei.

La porta si spalancò qualche secondo dopo.
"Cuginetta!" Ilaria si fece strada attraverso il salotto fino a raggiungerla per darle due baci sulle guance. "Vedo che fai ginnastica! Ma non devi temere, il vestito possiamo farlo allargare quanto vogliamo. Lo sai che la mia mamma è bravissima con ago e filo."
Sissi le sorrise ironicamente. "Quanto sei gentile."

Il salotto di Sissi fu presto riempito di chiacchiericci e riviste matrimoniali. La testa le scoppiava tremendamente. Tutto quello che voleva era scappare.

Ilaria non faceva che ripetere ogni minimo dettaglio riguardante il matrimonio - come se viverlo dal vivo non fosse già abbastanza – menzionando ogni due frasi Francesco con lo scopo preciso di irritare la cugina, che però non sembrava affatto turbata, bensì annoiata.
Sissi notò che la madre sembrava aver ritrovato la sua solita verve, e si domandò ancora una volta quale potesse essere stato il problema.
Forse stare con lei?

Dopo che le ospiti ebbero esaurito ogni dettaglio, arrivò il tanto temuto momento.
Ilaria si alzò e tornò trionfante con un porta abiti bianco.
"Sei curiosa cuginetta?"
"Non sto nella pelle." Tutte sorrisero, perché effettivamente Sissi era impallidita e aveva la voce tremolante, se pur per motivi diversi.

Ilaria abbassò lentamente la zip della custodia, rivelando un tessuto lucido di un color melanzana.
Sissi deglutì fissandolo. Non era affatto un buon inizio.
"Non stai nella pelle, eh?" Ilaria sorrise malignamente. Sapeva perfettamente che il viola era il colore che meno la cugina amava. Abbassò velocemente la zip e mostrò il vestito per intero.

Sissi rimase immobile, incapace di proferire parola.

Il vestito era fatto di un tessuto lucido che avrebbe messo in risalto anche il più piccolo dei difetti. Il corpetto presentava uno scollo dritto, le maniche erano lunghe e terminavano con dei volant ampi, mentre la gonna era stretta e lunga. Sissi calcolò che le sarebbe arrivata più o meno a mezzo polpaccio, notizia non felice a causa della sua modesta altezza.

"Guardatela, non riesce a dire niente!" Le due madri risero di cuore, esaltando tutte le caratteristiche del vestito.
Ilaria non lasciò lo sguardo della cugina nemmeno per un secondo. "Allora cuginetta? Ti piace?"

Sissi non disse nulla. Avrebbe voluto prenderle il vestito di mano e gettarlo fuori dalla finestra, ma non riuscì a muoversi.
"Sai cosa, tesoro? Dovresti provarlo subito!"
"Ottima idea zia!" Ilaria spinse la cugina verso la camera, chiudendo la porta dietro di sé e porgendole il vestito.

Sissi si riscosse. "Puoi uscire?"
"Oh, andiamo! Da piccole facevamo anche il bagnetto insieme!"
"Non me lo ricordare."
Ilaria ridacchiò girando per la stanza.
Sissi iniziò a spogliarsi rassegnata, cercando di pensare a come poter distruggere casualmente il vestito facendolo sembrare un incidente.

Attraverso lo specchio, vedeva la cugina osservare interessata ogni dettaglio della stanza.
"Vedo che sei ancora fissata con il rosa."
Sissi scrollò le spalle. "Perché non dovrei?"
Ilaria fece una smorfia. "Immagino quanto possa essere felice di passare le notti qua il tuo ragazzo. Lo è ancora, a proposito?" Ilaria prese in mano una cornice contenente una foto di Luca e Sissi e la fissò con uno sguardo strano.
Alzò gli occhi al cielo arrossendo. "Sì, lo è."
"Che tipo coraggioso. O forse di poche pretese." Rimise la cornice al suo posto e continuò il suo giro di perlustrazione.
Sissi non rispose alle provocazioni.

Infilò il vestito ma non ebbe il coraggio di guardarsi allo specchio.
Quando sentì Ilaria scoppiare a ridere, si fece coraggio. Non voleva darle più soddisfazioni.
Guardò verso lo specchio.
Il vestito era del tutto sbagliato per la sua figura. Stretto sul seno ma largo sui fianchi, creava uno spiacevole effetto ottico. La gonna poi la spezzava completamente, facendola sembrare ancora più bassa.

Impose a sé stessa di sorridere e si girò verso la cugina, che la fissava pronta a cogliere ogni sua incertezza. "Andiamo dalle mamme?"
Ilaria annuì seccamente e infastidita.

Sissi uscì dalla stanza spedita – o meglio, alla velocità massima che la stretta gonna gli permetteva di raggiungere – e raggiunse il salotto.
Daniela si alzò applaudendo, sommergendola di complimenti.

Vittoria rimase in silenzio.
Sissi lesse nello sguardo della madre un'espressione di disgusto.
"Non è un incanto?" Ilaria le abbracciò le spalle stringendola a sé.
Vittoria girò intorno alla figlia. Quando infine parlò, Sissi sentì lo sgomento nella sua voce. "Sei proprio sicura che questo vestito vada bene, Ilaria?"
"Assolutamente sì Vittoria!" Intervenne la sorella, appoggiando la figlia.
"Insomma Daniela, non credo che il viola doni molto a Sissi."
"E allora? Il colore del matrimonio è il viola, dovremmo cambiarlo perché tua figlia è bianco cadavere?"
Ilaria scoppiò a ridere seguita subito dalla madre.
Vittoria strinse le labbra. "Okay. Ma almeno il modello? Questo le sta male. È stretto di seno e largo sotto. E la gonna non possiamo accorciarla?"
"Scherzi Vittoria? Poi che dovremmo fare? Mandarla in mutande? È un matrimonio di classe."
"Di classe, certo."
"Cosa vorresti insinuare?" Daniela lanciò uno sguardo di sfida alla sorella e Sissi pensò che quella non fosse la prima insinuazione ricevuta dalla zia.
"Nulla, nulla."
"Bene. Comunque posso aggiustare il corpetto se può migliorare la situazione."
"Sì, grazie."
"Dato che tua figlia è così abbondante di seno. Non è che sei incinta, cara?"

Tre paia di occhi fissarono Sissi.
La ragazza scorse negli occhi di Ilaria un lampo di isteria. Per qualche secondo ebbe la tentazione di dire sì, giusto per vedere la cugina esplodere.
"Non credo." Buttò la frase con noncuranza, alzando le spalle.
"Non credi, Sissi?" Vittoria si fece aria con la mano. "Non sono pronta a diventare nonna, sai? Sono troppo giovane!"
"Sarebbe così sconveniente! Pensa a cosa direbbe mamma! Le verrebbe un colpo. E finiresti come la povera cugina Caterina, con quelle due bestiole."
Vittoria abbassò la voce in tono confidenziale. "Pure sfortunata, insomma... Gemelli! Puoi immaginarti di peggio?"
"E i chili di troppo!"

Vittoria si girò verso la figlia con occhi spiritati. "Hai idea di che pancia ti verrebbe con quel gigante che ti ritrovi? Il bambino sarebbe enorme!"
Sissi fece per ribattere ma Ilaria si fece avanti. "Non siate ridicole. Sissi non è incinta. Figuratevi se hanno fatto qualcosa quei due."
Fulminò la cugina con lo sguardo. "E se anche fosse?"
Ilaria fece spallucce. "L'importante è che tu sappia mantenerti l'uomo."
"Direi che se ti sposi ho ottime possibilità."

Sissi nemmeno si rese conto di quello che aveva detto finché la stanza non piombò nel silenzio.
"Non è colpa mia se Francesco ha preferito me." Ilaria la guardò con malvagia soddisfazione.
"No, figurati."
"Evidentemente ti mancava qualcosa. Non hai che l'imbarazzo della scelta in effetti."
"Già, può essere."
Si fissarono in cagnesco per qualche secondo, poi Sissi indossò il miglior sorriso che potesse fingere.
"Puoi aggiustarmi il vestito, zia? Indosserò questo. E lo farò con immensa gioia."
Sissi lanciò uno sguardo di sfida alla cugina che lei accolse prontamente.

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora