Somewhere in Neverland

Lacrime

And it isn't over unless it is over / I don't wanna wait for that / It's gotta get easier and easier somehow / But not today / Not today
(Imagine Dragons – Not Today)

Subito dopo aver finito di studiare, Sissi si precipitò a casa di Laura.
La notte passata aveva dormito appena, un po' a causa di Luca, un po' per colpa dell'amica e di quella sensazione sgradevole che provava pensandola.

Bussò alla porta e questa volta fu aperta.
Osservò il volto di Laura e sorrise constatando che nemmeno lei sembrava aver dormito. "Per caso ieri sera è passato anche da te un certo pallavolista?"
L'amica la guardò senza capire. "Come scusa?"
Sissi si sentì avvampare, capendo di essersi messa in trappola da sola. "No, niente."
Laura sorrise maliziosamente. "Per caso, un certo pallavolista ha tenuto te sveglia tutta la notte?"
"No!"
"Farò finta di crederti, solo perché sono partiti nel tardo pomeriggio."
Presero posto in salotto e Laura servì tè e biscotti.
"Allora, di cosa volevi parlarmi ieri?"
Sissi sospirò girando il cucchiaino nella tazza. "Vedi Laura, io ho una strana sensazione. È come se stesse per succedere qualcosa di brutto, come se qualcosa mi sfuggisse."
Laura si bloccò. "Sta per arrivare tua cugina, no?"
"Sì. Ma non è per lei." Sissi alzò lo sguardo dalla tazza posandola sull'amica. "Questa cosa riguarda te."

Deglutì sentendo il cuore battere velocemente. "Come scusa? Non essere ridicola."

Sissi continuò a guardarla. "Se mi dici che non c'è niente io ti credo, davvero. Però se qualcosa c'è ti prego di dirmelo adesso. Mi sento una stupida Laura, perché Luca mi ha detto che ti vede strana e io non ho notato nulla!"
Laura spalancò gli occhi. "Che ti ha detto Luca?"
"Che ti vede strana."

Si alzò di scatto non riuscendo più a rimanere ferma. Si portò una mano davanti alla bocca percorrendo il salotto a grandi falcate. Un senso di agitazione la stava invadendo mentre il respiro si faceva sempre più accelerato.

Sissi la guardò sbalordita. Si alzò e le posò le mani sulle spalle fermandola.
Laura la guardò con aria smarrita.

"Allora è vero?" Le pose la domanda lentamente, quasi esitando.

Laura fece per rispondere ma la porta si spalancò di colpo.

Debora entrò in casa a grandi passi, parlando con qualcuno all'esterno.
Le due ragazze fissarono la porta senza capire, finché non videro spuntare Marco.

Laura rimase pietrificata. Sentiva addosso lo sguardo dell'amica mentre Debora le parlava. "Guarda chi è finalmente tornato, tesoro! Il nostro Marco!"

Marco si avvicinò alla ragazza e prendendole la mano fece un breve inchino. "Salve, Laura."
Rimase di stucco fissandolo.

Lui la guardò rimanendo in attesa di una risposta, ma Laura si girò verso l'amica.
Le bastò osservarla un secondo per capire che lei aveva compreso tutto.

La guardò duramente, con uno sguardo freddo e la mascella contratta.
"Laura? Marco ti ha salutata. Stai bene?"

"No. Non mi sento ancora bene." Evitò lo sguardo dei presenti e si sedette sul divano.
"Hai avuto problemi di salute, Laura? Mi permetto di consigliarti un po' di riposo, mi sembri alquanto pallida."
"Marco ha ragione, vai a stenderti cara. Tanto resterà da noi in questi giorni!"

Laura deglutì annuendo.
Si alzò dal divano traballando e si avvicinò a Sissi, che stava in disparte in un angolo del salotto con il volto scuro. "Può venire su?" Sissi la guardò con uno sguardo strano. "Ti prego."

Annuì e la seguì in camera sua.
Si chiuse la porta alle spalle e guardò l'amica in attesa, ma rimase in silenzio.
"Per favore dimmi qualcosa." Sissi la guardò qualche secondo, poi si sedette sul letto.

"Cosa dovrei dirti, Laura? Che sono arrabbiata? Che sono delusa?" Sissi scosse la testa mordendosi le labbra. "Eravamo proprio qua quando abbiamo deciso che avresti parlato con entrambi, ma non hai fatto nulla di tutto questo."
"Mi dispiace così tanto."
"Ti dispiace? Laura, Matteo l'altro giorno mi ha chiesto perché tu fossi così strana e io gli ho assicurato che non c'era niente sotto, e l'ho ripetuto a Luca proprio ieri!"