Sconfitte

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La partita era terminata da poco, decretando la vittoria della squadra ospite.

Sissi mandò un messaggio all'amica informandola del risultato, dato che era dovuta rimanere a casa a studiare.
Il morale della squadra era a terra e sembrava quasi che l'intero palazzetto avesse perso un po' della sua luce.

Luca si stava facendo largo tra i tifosi, concedendo qua e là foto e autografi.
Si avvicinò a Sissi, che lo stava aspettando in disparte. Gli venne incontro e lo abbracciò accarezzandogli la schiena.
Luca sorrise ricambiando l'abbraccio. Rimasero entrambi in silenzio, poi lui guardò oltre la ragazza. "Tua mamma non è venuta?"
Sissi scosse la testa. "All'ultimo è stata invitata da un'amica ad una prima di teatro, tornerà domattina. La fuga dalla fuga." Ridacchiò ma si interruppe dopo poco osservando l'espressione di Luca. "Cosa c'è?"
"Ha detto che sarebbe venuta."
"Lo dice sempre." Sissi gli sorrise ma Luca era ancora turbato. Lo abbracciò stretto. "Ci sei rimasto male perché non è venuta a guardarti?"
"Ma no." Si separò un poco per poterla guardare negli occhi. "Mi dispiace per te."
Sissi scrollò le spalle spensierata. "Ma non devi rimanerci male per me! Lo so com'è fatta. Hai idea di quante volte mi ha dato buca? Non fa niente."
"Ma invece fa tutto."
La ragazza scosse la testa. "Sto bene, davvero. In effetti me lo aspettavo."
Luca annuì, anche se non sembrava particolarmente convinto. "Vado a cambiarmi." Le posò un bacio sui capelli e si allontanò.

Il palazzetto si era ormai quasi del tutto svuotato quando Luca uscì dagli spogliatoi.
Sissi lo stava aspettando seduta in panchina.
Quando lo vide, si alzò sorridendo. Lui la guardò sorpreso.
"I ragazzi sono già andati, Matteo mi ha detto che se vogliamo raggiungerli si trovano al solito posto delle sconfitte. Avete un posto speciale per le sconfitte?"
Luca annuì sbrigativamente. "Mi hai aspettato qua?"
Lei annuì. "Non avrei dovuto?"
Luca le sorrise e la abbracciò. La ragazza ricambiò l'abbraccio confusa. Gli accarezzò la schiena appoggiando la guancia contro il suo petto.
Il ragazzo si separò dopo qualche minuto. "Se non ti dispiace vorrei andare a casa adesso, sono parecchio stanco."
"Sì, certo." Gli sorrise stringendogli la mano e si avviarono fuori dal palazzetto.
"Sei venuta in macchina?"
Sissi ridacchiò. "Sì. Questa volta ho provveduto."

Continuarono il tragitto fino alla sua macchina in silenzio. Si fermarono davanti ad essa e Sissi lo guardò. Lui teneva lo sguardo basso. "Sei sicura che ti va bene? Sei venuta fino qua a vedere la partita."
"Non preoccuparti per me, davvero."

Lui alzò lo sguardo verso di lei, accennando un sorriso.

Gli sorrise e si alzò sulle punte baciandolo, per poi accarezzargli la guancia. "Comunque, per la cronaca, sei stato molto bravo."
Luca le sorrise guardandola dritto negli occhi. "Grazie."

Le baciò la fronte e si allontanò verso la sua macchina.

*

Sissi entrò in casa sbadigliando.
La partita era durata un secolo e tutta quella tensione l'aveva stremata. Se c'era una cosa che aveva subito imparato della pallavolo era l'odio per i tie-break.
Accese l'abat-jour vicino al divano e si diresse verso la cucina.
"Ciao Sissi. Vuoi del gelato?"
Sissi sussultò tremando da capo a piedi.
"Laura?! Che diamine ci fai qua?!" Laura era seduta al tavolo della cucina, con in mano una coppa di gelato.
"Mangio il tuo gelato."
"Questo lo vedo."
Laura scrollò le spalle. "C'è parecchio latte qua dentro, sicura non ti dia fastidio?"
"Credimi, la causa della mia morte è più probabile che sarai tu." Sissi si sedette davanti all'amica, fissandola mentre mangiava il gelato.
"Non ci giurerei."
"E comunque ti ho dato la chiave dell'appartamento per le emergenze non per rubarmi il gelato."

"Magari sono qua per un'emergenza."
Sissi la guardò spalancando gli occhi e precipitandosi verso di lei. "Oddio, cosa ti è successo? Stai bene?"
Laura scoppiò a ridere. "No, scherzavo. Ho finito di studiare da poco e mi andava del gelato. E indovina? In casa mia non ce n'è traccia. Qua ero sicura di trovarne."
"Così come in un supermercato."
"Ma non posso scambiare due chiacchiere con il commesso. In realtà sì, potrei. Ma tu mi sei un po' più simpatica. Dai, Sissi! Ho studiato tutto il giorno, avevo bisogno di svagarmi un po' con te!"
Sissi alzò gli occhi al cielo. Afferrò un cucchiaio dal cassetto e iniziò a mangiare il gelato.
"Che peccato per la partita."
"Già. È stata veramente combattuta, non si può dire che entrambe le squadre non meritassero la vittoria. Ma purtroppo vince solamente una." Sissi mangiò un po' di gelato ripensando a Luca. "Erano così tristi a fine partita."
"Immagino. Perdere fa schifo, specialmente al tie-break."
Sissi annuì. "Luca era così giù di morale, è andato subito a casa."
Laura sorrise tristemente. "Immagino! Credo prenda le sconfitte molto sul serio. Matteo invece mi ha mandato un messaggio strano, credo stia bevendo per dimenticare."
Ridacchiarono immaginando un Matteo barcollante intento a raccontare perle dei suoi viaggi e dei libri letti.

Dopo aver finito il gelato, Laura si alzò. "Adesso è meglio che vada."
Sissi l'accompagnò alla porta. "Ehi, Laura."
"Sì?"
"Lo sai che se vuoi parlare di qualcosa puoi farlo liberamente, vero?"
Laura la guardò mordendosi il labbro. "Certo. Perché me lo dici?"
Alzò le spalle incrociando le braccia. "Perché tu lo sappia e lo tenga a mente."
L'amica le sorrise. "Grazie. Ovviamente vale anche per te."
Sissi le sorrise e la salutò, guardandola uscire con aria pensierosa.

*

La prima cosa che Sissi udì quella mattina fu un rumore metallico.
Aprì pigramente gli occhi, contemplando la parete davanti a lei. Il sole filtrava dalla finestra fastidiosamente, non permettendole di ignorare quei rumori e poter continuare a dormire.
Si alzò controvoglia dal letto, infilò le pantofole a coniglietto e si diresse in cucina.
Vittoria si trovava davanti al frullatore, intenta a riempirlo di ortaggi verdi.
Sissi arricciò il naso. "Che roba è?"
"Roba che ti farebbe bene." Lanciò un'occhiata di traverso alla figlia. "Hai delle occhiaie spaventose."
"Ti ringrazio." Sissi prese dalla dispensa dei biscotti e si accomodò al tavolo, cercando di studiare il proprio viso attraverso il vetro della finestra senza farsi vedere dalla madre.
Vittoria si avvicinò al tavolo e prese la confezione di biscotti, sostituendola con il frullato verde.
"Ehi!"
"Bevi questo! Quei biscotti ti fanno male. Come vuoi arrivarci al matrimonio?"
Sissi sbuffò guardando con diffidenza quella strana sostanza. "Cosa c'è dentro?"
"Frutta e verdura. Forza bevi e non fiatare. Che programmi hai oggi?"
"Ho lezione." Sissi continuò a osservare la bibita, provando ad assaggiarne un po'.
Arricciò le labbra disgustata. "Ma è orribile, mamma!"
Vittoria alzò gli occhi al cielo, accomodandosi di fronte alla figlia e sfogliando una rivista per spose. "Chissà se un giorno mi concederai la gioia di sposarti e di poterti organizzare il matrimonio." Parlò senza alzare gli occhi, osservando tutte le fotografie dettagliatamente.
"Se anche fosse, sarà un giorno lontano."
Vittoria ridacchiò. "Oh, tesoro. Prima ti sposi meglio è. Non si migliora invecchiando, sai? Se c'è qualcosa di quel giovane che non sopporti, tra qualche anno sarà raddoppiato."
Sissi rimase in silenzio, osservando di sfuggita la rivista, poi si alzò.
"Dove vai?"
"Te l'ho detto, a lezione. Devo sfruttare la retta pagata da papà, no?"
Vittoria alzò gli occhi al cielo. "Sai quale sarebbe un ottimo modo di sfruttare quei soldi? Andiamo in un bel centro benessere! Ho decisamente voglia di un bel massaggio, ma prima cera e pulizia del viso. Tu ne hai tremendamente bisogno."
Sissi contrasse la mascella ma rimase in silenzio.
L'idea del centro benessere non le dispiaceva per niente, ma non si fidava di quella proposta.
"Cosa c'è dietro, mamma?"
"Cosa dovrebbe esserci? Voglio solo che la mia unica figlia appaia al meglio. Mi sembra che tu ti stia trascurando molto, ultimamente."
Sissi sospirò, cedendo alla richiesta della madre e uscendo dalla stanza, senza indagare oltre.

***

Salve! Oggi è stata una pessima, pessima giornata (grazie Trenitalia). Prima di buttarmi sul mio meritato latte (anche se probabilmente me ne pentirò) e plasmon  volevo terminare la giornata con una nota positiva. Spero abbiate passato una giornata migliore della mia! (in caso contrario ho latte e plasmon per tutti voi ♥)

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora