Cioccolata

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Luca e Greta arrivarono puntuali mezz'ora dopo e Sissi li accolse sorridendo.

La ragazzina si guardò intorno curiosa. "Il tuo appartamento è bellissimo!"

Sorrise impacciata. "Ti ringrazio."

La guardò curiosare poi si girò verso il ragazzo.

Luca le baciò le labbra. "Allora io vado. Ci vediamo per pranzo, allora."

Annuì sorridendo, accarezzandogli il fianco. "Certo."

Si rivolse poi alla sorella. "Tu vedi di non rompere troppo."

"Non eri in ritardo per l'allenamento?" Rispose inacidita la ragazza, ditogliendo l'attenzione dall'albero e avvicinandosi.

Sissi trattenne una risata mentre li guardava scambiarsi smorfie di scherno.

Greta spinse via il fratello. "Dai, vattene!"

Luca oppose resistenza. "Magari resto solo per infastidirti."

"Ma non puoi farlo!"

"Ne sei certa?"

Lo guardò con gli occhi stretti in due fessure. "Lucaaa!"

Il ragazzo ridacchiò divertito. "Vado, vado."

Greta lo seguì fino alla porta, chiudendola alle sue spalle. "Finalmente! Ma come fai a sopportarlo non lo so."

Ridacchiò infilando il cappotto. "Ci sopportiamo a vicenda."

"Ma tu non sei antipatica quanto lui. Quando ci si mette, è davvero noioso."

"Davvero?"

Uscirono di casa e scesero le scale.

"Beh, dipende. A volte è anche simpatico, ma ha uno strano senso dell'umorismo. E poi mi contraddice sempre!"

"Penso lo faccia solo per scherzare, no?" Le sorrise guardandola, notando ancora una volta la forte somiglianza col fratello.

"Sì, forse. In effetti è divertente." Un sorriso sornione incurvò le sue labbra. "Litigare con lui è una soddisfazione, anche se mia madre non la pensa esattamente così. Dice che quando siamo insieme torna la confusione in casa, ma sotto sotto le piace."

"Deve mancarvi molto quando non c'è, vero?"

Annuì. "Un po' sì. Ma ci sentiamo spesso, quindi alla fine è sempre come averlo intorno."

Sissi sorrise guidando la ragazza verso il centro. "Sai, la cosa che mi ha sorpreso di più è che siete identici. La prima volta che ti ho vista mi sembra di aver davanti lui!"

Annuì sorridendo. "Ce lo dicono sempre. Alcuni dei miei professori hanno insegnato anche a lui, me lo ripetono tutte le volte."

"Ti fa piacere o è fastidioso?"

La ragazza ci pensò su qualche secondo. "Sai che non me lo chiede mai nessuno?" Le sorrise e Sissi ricambiò dolcemente. "Direi che non è una cosa fastidiosa, perché tutto posso dire su mio fratello tranne che sia vanitoso. È rimasto il solito noiosone." Ridacchiò guardandola con uno sguardo esasperato. "Però è bello assomigliargli, insomma, è un bravissimo pallavolista e ne vado fiera. Anche se non glielo dico mai."

"Credo che lo sappia, tranquilla."

Le sorrise radiosa. "Non credo riuscirei a dirglielo senza ridere. Per me rimane sempre il fratello antipatico che rompe le scatole, anche se devo ammettere che ogni tanto mi manca."

Sissi sorrise. "Immagino."

"Neanche questo glielo dirò mai, ovviamente. Come ti ho detto, siamo abituati a non averlo intorno, però quando c'è capisco la differenza ed è bello. È come se ci rendessimo conto del pezzo che manca. Bene o male è mio fratello e devo tenermelo come parte della famiglia."

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora