Partecipazioni

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Le buste bianche erano impilate ordinatamente sulla scrivania, pronte per essere spedite.

Ne estrasse una casualmente e lesse il nome del destinatario scritto con una grafia elaborata sul fronte, con un inchiostro viola scuro.

Zia Vilma e famiglia

Chi diamine era Zia Vilma?

Ilaria gettò la busta tra le altre, alzandosi di scatto dalla scrivania scordandosi del micio seduto sulle sue gambe, che piombò miagolando sul pavimento. "Scusa Artù."

Lo guardò allontanarsi verso il divano, non degnandola di uno sguardo.

Si diresse in cucina e si versò un'altra tazza di caffè, osservando distrattamente fuori dalla finestra.

Sospirò vedendo sua madre scendere dalla sua auto, imprecando a bassa voce. Era l'ultima persona che volesse vedere in quel periodo, ma era sempre intorno a lei.

Si sedette al tavolo in attesa, non premurandosi nemmeno di indossare vestiti più adatti o di truccarsi.

Sua madre entrò dalla porta pochi minuti dopo, rovesciandole addosso tutto lo "stress che quel matrimonio le stava procurando". Ilaria non l'ascoltava nemmeno più, era totalmente indifferente.

"Ilaria!" Solo il cambiamento di tono attirò la sua attenzione. Sua madre era arrabbiata.

Si avvicinò a lei guardandola. "Che c'è?"

"Le partecipazioni! Perché diamine sono ancora qua?"

Alzò le spalle. "Domani le spedisco."

"Domani? Il matrimonio è tra poche settimane! Sto organizzando questo matrimonio, che mi sta facendo impazzire, e tu non mandi nemmeno un invito? Come faranno i parenti ad arrivare?"

"Ma sai quanto me ne frega? Non conosco la metà di quelle persone!"

Daniela la guardò con severità. "E allora? È un evento importante, devono essere tutti presenti."

"Presenti alla mia disfatta." Mormorò quelle parole a mezza voce, sperando però di essere udita.

E così fu.

"Perché dici questo?"

Ilaria sospirò mordendosi il labbro e posando con forza la tazza sul tavolo, spargendo caffè sull'area circostante. "Perché non mi piace niente di questo matrimonio."

"No?" La guardò addolcendo lo sguardo, sebbene la donna sentisse il panico crescere dentro di sé: mancava poco al matrimonio, non avrebbe potuto fare molte modifiche. "Cosa non ti piace, ad esempio?"

"Oh, non saprei." Fece finta di pensarci su, poi guardò la madre con rabbia. "Lo sposo, ad esempio."

La madre la fissò qualche istante impassibile, poi scoppiò a ridere stringendole le mani tra le sue. "Oh, tesoro." La trascinò sul divano, continuando a tenerla stretta. "È del tutto normale essere agitate."

Ilaria scosse la testa ma Daniela continuò imperterrita a parlare. "Sei solo nervosa, ma capita a tutti! È un grosso cambiamento, e per quanto sia bello, rimane comunque destabilizzante."

La ragazza sfuggì dallo sguardo della madre, osservando Artù stiracchiarsi sulla poltrona. "Francesco non fa per me."

Daniela strinse le labbra, non sapendo come reagire. Nemmeno lei lo apprezzava particolarmente, dopotutto. "Tesoro. Ricordi quanto eri felice quando ti ha fatto la proposta? Non ricordi quanto eri entusiasta di passare il..."

"Non dirlo!" Ilaria scattò in piedi respirando profondamente.

Improvvisamente si sentì chiusa in una scatola stretta, senza aria.

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora