Tragicena

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Buongiorno!
La situazione è la seguente: ho dormito dieci ore in due giorni, stamattina alle 5:30 sveglia per la partita (CIAO BRASILEEEEHHHH) e quindi adesso sto saltellando per casa sotto allo sguardo sconcertato di mia madre che si domanda se non ci fosse qualche sostanza strana nel biberon.
La buona notizia per voi è che ho pubblicato ben TRE capitoli così da concludere la saga (?) della Tragicena. Spero apprezziate e spero non sia troppo lungo
🙈
Smetto qua e vi lascio al capitolo, ma prima vi lascio il mio profilo Twitter nel caso vogliate fare due chiacchiere o per leggere i miei scleri quotidiani (partite comprese) (https://twitter.com/LiciaMicia_).

E Soprattutto, grazie a tutti, siete gentilissimi 😭😍


Entrarono nel locale e chiesero indicazioni al maître. L'uomo li scrutò con una strana espressione. "Ne siete certi?"
Luca annuì perplesso; fece loro strada lungo un corridoio, per poi indicargli una scalinata che li condusse al piano inferiore.
Luca non sapeva bene cosa aspettarsi dalla famiglia di Sissi. Conoscendo la ragazza, si immaginava persone sofisticate ed eleganti. Per un attimo ebbe il timore di non essere sufficientemente elegante ma, non appena vide i primi famigliari, quel timore svanì nel nulla.
Guardò Sissi e le vide in faccia un'espressione sdegnata.
La sala era gremita di persone urlanti e confusionarie. Il primo gruppo di uomini che attirò la sua attenzione tenevano in mano una bottiglia di birra ciascuno e litigavano con il DJ per poter cantare delle canzoni.

Luca si chinò arrivando a sfiorare l'orecchio di Sissi con le labbra, facendola sussultare lievemente. "Scommetto che loro sono scritturati per il tuo matrimonio, vero?"
La ragazza si girò verso di lui con uno sguardo ironico. "Certo che sì. Non vedo l'ora di attraversare la navata con in sottofondo i canti degli zii ubriachi. È sempre stato il mio sogno."
Luca sorrise ridacchiando e la guardò. I loro visi erano molto vicini, i loro nasi quasi si sfioravano.

"Sissi! Siamo qua!" La ragazza si allontanò di colpo e Luca si raddrizzò. La sentì sospirare e gli strinse maggiormente la mano mentre si avvicinava alla donna che l'aveva chiamata. Tutti nella sala sembravano guardare curiosi verso di loro e Luca pensò di aver visto qualcuno bisbigliare guardandoli, dandosi addirittura di gomito.
"Ciao mamma. Papà."
Luca osservò interessato i genitori di Sissi.
Sua madre le somigliava molto; avevano gli stessi occhi verdi, labbra piene e un viso gentile. L'unica differenza riguardava l'altezza: sua madre era una donna alta e slanciata. Le diede due baci sulla guancia ma la rimproverò subito dopo per il suo sguardo torvo. Il padre non si alzò dalla sedia, si limitò ad un cenno del capo.
Luca percepì immediatamente la freddezza nei loro rapporti, come se vi fosse un muro ad ostacolare la loro interazione.
"Non cominciare già a fare come al solito, Sissi. Siamo qua per festeggiare Ilaria." Poi si voltò verso il ragazzo e subito sul suo volto tornò un sorriso raggiante. "Lui deve essere Luca! Io sono Vittoria, lui mio marito Giorgio. Avanti Giorgio, alzati! La tua figliola ha davvero portato un ragazzo!"
Luca lasciò la mano di Sissi per stringere quella dei genitori e improvvisamente la ragazza si sentì nuda e vulnerabile.
L'uomo si alzò svogliatamente e strinse la mano di Luca, dopodiché il ragazzo strinse quella di Vittoria. "Mi scusi signora, cosa intendeva?"
La donna rise candidamente e lasciò la mano di Luca. "Giorgio ed io non eravamo poi così convinti che tu esistessi! Io mi aspettavo Laura travestita da uomo o qualcosa del genere. La nostra Sissi ha un bel caratterino; ha fatto scappare chiunque. E oggi festeggiamo proprio uno di quelli!" Riprese a ridere mentre abbracciava le spalle della figlia, che guardava a terra mortificata.
"E io che pensavo che mi guardassero perché ero alto."
Vittoria rise ancora una volta, urtando leggermente i nervi del ragazzo. Allontanò la figlia da sé e la indirizzò verso un gruppo di persone. "Dai, non fare la permalosa e vai a salutare tutti."
Sissi sospirò e, guardando Luca, si allontanò dai suoi genitori. La seguì e notò il pugno della mano serrato. Avvicinò la sua mano alla sua e sciolse la sua presa delicatamente, intrecciando le loro dita.

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora