Natale

485 28 6
                                    

Laura si alzò dal letto faticosamente.

Tutto ciò che ricordava della sera precedente era il cibo che compariva quasi magicamente sul tavolo, a tal punto da domandarsi se la casa di sua nonna non fosse collegata alle cucine di Hogwarts.

Infilò la vestaglia e scese al piano inferiore, bisognosa di una tazza di caffè.

Salutò la madre con un mugolio, notando il suo stato altrettanto distrutto.

Si sedette davanti a lei con la tazza di caffè tra le mani, posando la guancia sul palmo della mano.
"Secondo te quanto abbiamo mangiato ieri sera? Ho perso il conto dopo l'antipasto."
"Troppo. Ora come ora l'unica cosa che potrei fare in campo è la palla."

Debora ridacchiò bevendo un sorso della sua tisana. "È stato un po' strano, vero? Senza tuo padre."
"Sì." Laura sospirò mordendosi il labbro, sorridendo poi alla madre. "Però era come averlo vicino. E i nonni erano davvero contenti di averci lì con loro."
Le sorrise stringendole la mano. "Era davvero come se fosse con noi."
"Comunque se anche gli altri nonni hanno preparato le stesse quantità di cibo, è probabile che entro sera lo raggiungeremo."
La donna scoppiò a ridere. "Morte da pranzo di Natale. Beh, non mi sorprenderebbe affatto."

Si trasferirono in salotto per guardare un film, mangiucchiando dei biscotti.
"Dopo pranzo cosa farai?"
"Ho un aperitivo con dei colleghi."
"Aperitivo? Ancora cibo, mamma?"
La guardò con aria sofferente. "Tornerò rotolando. E tu invece? Se non sai cosa fare puoi venire con me."
"No, tranquilla. Vado all'allenamento dei ragazzi, poi ci sarà un piccolo buffet per festeggiare. Domani hanno una partita."
"Che tortura giocare anche domani."
"Già." Laura prese il cellulare per controllare le notifiche. "Sissi non mi ha ancora risposto. Spero stia bene."
"Magari è presa dalla sua famiglia, non pensare per forza al peggio."
"Speriamo. Adesso la chiamo."
"Ma Laura!"
"Devo sapere!"

Laura si alzò ignorando le proteste della madre, voleva assicurarsi che l'amica stesse bene, o sarebbe partita subito per riportarla a casa.
Compose il numero dell'amica e rimase in attesa.
"Pronto?"
"Sissi, finalmente! Stavo già preparando la valigia per venirti a recuperare."
"Scusa, mi sono svegliata adesso."
"Hai dormito così tanto?"
"I drammi mi stancano molto."
"I drammi? Che è successo?" Laura si fece più attenta attenta.

"Niente tranquilla, non riguardano me direttamente."
"Va bene." Si morse il labbro cercando di valutare il tono della sua voce. "Cosa fate oggi?"
"Tra poco usciamo per sciare. Beh, loro sciano, io cercherò di non morire. Poi pranzeremo da qualche parte e cercherò di nuovo di sopravvivere."

"Beh, sopravvivere è l'essenziale. Ti stai divertendo?"
Non rispose subito. "Beh, no. Però non va neanche male. Insomma... Né bello né brutto. È sopportabile."
"Capito." Sospirò mordicchiandosi l'unghia. "Perché non torni a casa?"
"Perché... Perché nonostante tutto questa è la mia famiglia, quindi nel bene e nel male voglio poter uscire di qua reduce dalle feste. Insomma, alla fine non sto male."
"Ma nemmeno bene. Voglio che tu abbia un felice Natale, Sissi."

"Non preoccuparti per me, davvero. So quello che faccio. Tu cosa mi racconti?" Il cambio veloce di argomento la insospettì ancor di più, ma decise di non forzarla a parlare.

"Ieri sera eravamo dai miei nonni paterni. È stato davvero bello, era come stare ancora con papà."
"Sono davvero felice per te. Ero un po' preoccupata."
"Ah tu lo eri?" Scosse la testa sorridendo.

"Certo che sì. Oggi, invece?"

"Dopo andiamo dagli altri nonni e più tardi vado agli allenamenti dei ragazzi, ci sarà un piccolo buffet. Per inciso, se tu partissi adesso, potresti tornare in tempo.
La sentì ridacchiare. "Non tentarmi, Laura. Me lo saluti Luca? Mi dici come sta dopo? Se sta bene?"
"Certo che sì. Matteo dice che gli manchi tanto."

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora