Coraggio

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Dopo circa una mezz'ora, lo vide fermarsi.
Scese dalla bicicletta e Sissi lo imitò.
Percorsero qualche metro a piedi e davanti a Sissi si aprì lo spettacolo di un laghetto circondato da alberi.
Il sole accarezzava la superficie del lago, che rifletteva la natura circostante.
La ragazza sorrise incantata, ammirando il paesaggio e assaporando la calma che quel posto trasmetteva.
Guardò Luca e notò che il suo sguardo non era rivolto alla natura ma a lei.
"Non credo di aver mai visto un luogo tanto bello. È meraviglioso." Le sorrise annuendo, ma non aggiunse altro.

Sostenne il suo sguardo sentendosi tremare dentro. Ogni volta che la guardava si sentiva vulnerabile e troppo esposta, come se lui avesse un accesso diretto alla sua mente e al suo cuore. Contemporaneamente però, non riusciva a distogliere lo sguardo perché quelle sensazioni la facevano stare bene, come se riuscisse a toglierle parte di quel peso che la opprimeva.

Furono interrotti dal suono di un cellulare.
"Questa volta è il mio."
Sissi ridacchiò e si sedette ai piedi di un albero, mentre il ragazzo rispondeva.

La raggiunse poco dopo, sedendosi accanto a lei.
"Ti hanno incastrato a qualche cena?"
Luca sorrise. "Nel caso rispondessi di sì, tu mi accompagneresti?" La guardò intensamente e si sentì arrossire.
Annuì. "Ricambierei volentieri il favore."
"Ma non è stato un favore. Sono venuto volentieri."
Sissi si limitò a sorridere, senza sapere cosa aggiungere.
Il silenzio fu interrotto poco dopo dal ragazzo. "Mi hanno confermato la partenza di domani."
"Dove andrete?"
"In Polonia."
Sissi sbarrò gli occhi. "Ma farà freddissimo."
Luca ridacchiò. "Molto probabilmente." Lo vide volgere lo sguardo verso il lago, incrociando le gambe e rilassando la schiena contro l'albero.

"Sei mai nervoso per le partite?"
Il ragazzo si girò a guardarla. "Certo. Perché pensi che io non lo sia?"
Sissi scrollò le spalle. "Non so. Sembri sempre così tranquillo e rilassato, come se avessi tutto sotto controllo."
Rimase qualche minuto in silenzio, guardando distrattamente due anatre nuotare nel laghetto. "Ho scoperto questo posto qualche giorno dopo essere arrivato qua. Ero parecchio agitato, non conoscevo la città né i mie compagni di squadra. Iniziare in nuovo ambiente non è mai semplice. Quando mi sono ritrovato qui, improvvisamente ho sentito qualcosa dentro che mi diceva di stare tranquillo, che sarebbe andato tutto bene. E così è stato. Da allora vengo sempre qua in prossimità delle partite, mi aiuta a rilassarmi e scaricare la tensione."

Sissi sorrise guardando davanti a sé. "Direi che funziona perché giochi davvero bene. Sei sempre così concentrato, preso dal gioco. L'opposto tenebroso, no?" Lo guardò con un sorriso ironico e lui alzò gli occhi al cielo.
"Questo bel soprannome dove lo hai trovato?"
"Beh, potrei aver effettuato qualche ricerca su di te." Ammise la ragazza a mezza voce.
Alzò un sopracciglio. "Seriamente?" Annuì imbarazzata, pentendosi di quello che le era appena sfuggito. "E perché lo hai fatto?" Il ragazzo non riusciva a crederci.
Sissi lo guardò esasperata, ma lui aveva un'espressione davvero confusa. "Per curiosità. Volevo conoscere qualcosa di te."
"Non avresti potuto chiedermelo direttamente?"
"No."
"No? Perché?" La guardò incredulo.

Sissi rimase in silenzio qualche attimo, stringendo le labbra e guardando un punto indefinito. "Perché mi vergognavo. L'ho fatto il giorno che ci siamo incontrati al negozio mentre compravo la pittura. Volevo conoscere qualcosa di te ma senza chiedertelo."

Aspettò che la ragazza tornasse a guardarlo, poi le sorrise. "Non devi vergognarti di me. Puoi dirmi quello che vuoi. Hai presente di chi sono amico, no?"
Sissi annuì sorridendo. "Parlare con te sembra così difficile."

Lui rimase in silenzio per un po'. "Pensi anche tu tutto quello che dicono di me?"
Non la guardò, ma Sissi percepì l'importanza di quella domanda. "No, anzi. Con me sei stato l'opposto di tutte queste cose. Sei solo riservato e non c'è niente di male in questo. Molti si limitano a giudicare chi è diverso da loro, senza guardare cosa c'è oltre. Essere diversi non è sbagliato. E poi, solo perché molte persone hanno un certo comportamento non significa che sia quello giusto. È un po' come quello che mi hai detto prima: siamo formati da tante sfaccettature che a volte contrastano."

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora