Ritorno

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When I was younger I was certain / That I'd be fine without a queen / Just a king inside his castle / With an ocean in between / Now all I do is sit / And count the miles from you to me

(Oh calamity – All Time Low)

Il problema non era allontanarsi da casa e dover rimanere fuori per molto tempo. Ciò che lo turbava erano i minuti, le ore precedenti alla partenza. I saluti non erano mai stati il suo forte e guardare la sua famiglia parlare tranquillamente di argomenti quotidiani e cose da fare lo rendevano ancora più agitato. Sapeva benissimo che non appena fosse salito sul treno tutto sarebbe andato bene, quella sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco lo avrebbe abbandonato lasciando spazio alla serenità e il suo corpo non sarebbe più stato così teso.

Erano però quei momenti antecedenti a risultare in qualche modo spiacevoli.
Osservò i genitori discutere come loro solito delle notizie di politica o attualità, soffermandosi poi sulla sorellina, che ogni volta che vedeva era sempre più diversa e matura, mangiare con soddisfazione un bignè alla crema. Ogni volta che tornava a casa tutto sembrava essere rimasto intatto, nonostante non fosse così: tanti erano stati i cambiamenti, ma il loro filo invisibile era ancora ben saldo. Erano sempre con lui, sempre a disposizione, sempre pronti a correre in caso di bisogno.

Accanto a sé vi era un posto vuoto che lui facilmente riempì con l'immagine di Sissi. Provò a pensare a come sarebbe stato averla lì: avrebbe chiacchierato con la sorella e probabilmente si sarebbero divertite a punzecchiarlo. Lei gli avrebbe rivolto un sorriso furbo, ridendo poi arricciando il naso buffamente. Gli avrebbe stretto la mano sotto al tavolo mentre arrossiva parlando con i suoi genitori, tormentandosi e sperando di piacergli.

Un sorriso gli increspò le labbra e si affrettò a bere il suo caffè per evitare domande curiose.
Terminarono le loro consumazioni e si avviarono verso la stazione. Raggiunsero il binario e rimasero in attesa.

"Allora, la prossima volta ci farai conoscere qualcuno in particolare?"
Luca sorrise guardando i genitori, che avevano in faccia uno sguardo speranzoso. "Matteo non vi va più bene?" Scherzò non riuscendo a fare a meno di mostrare la sua contentezza.

"Matteo ormai è parte della famiglia, ma c'è sempre spazio per qualcuno in più, no?"
"Immagino di sì. Siete così curiosi di conoscerla?"
"Assolutamente sì!"
Greta alzò le spalle. "Io praticamente già la conosco."
Alzò gli occhi al cielo dandole un buffetto sulla guancia. "Ma piantala."
Ridacchiarono insieme vedendo l'espressione indignata della ragazza, rivolgendo poi lo sguardo al treno che stava arrivando. Abbracciò tutti e tre stretti e sorrise. "Ci vediamo tra poco, allora."
Suo padre gli strinse il braccio affettuosamente. "Molto presto."

Salì sul treno cercando il proprio posto. Li guardò dal finestrino e li salutò con la mano. Il cuore piano piano si stava alleggerendo.

Sarebbe andato tutto bene.

***

Mancava solo una mezz'ora e finalmente sarebbe arrivato. La signora del posto davanti era appena scesa e ne approfittò per stiracchiare le gambe ormai indolenzite.
Finì di leggere l'ultima pagina del suo attuale libro e si appoggiò al sellino, guardando la campagna al di là del vetro.
Prese istintivamente il cellulare in mano e compose il numero di Sissi. Sentì squillare cinque, sei volte prima che qualcuno rispondesse. "Luca!" Non era lei.
"Ilaria?"
"Sì tesoro, sono proprio io." Bastarono una manciata di parole per irritarlo.
"Dov'è Sissi?"
La sentì mugugnare indispettita. "Sta cercando di rendersi presentabile, stasera usciamo! Dopotutto, sono le mie ultime serate da nubile e dobbiamo renderle epiche. Non che con la mia cuginetta sia facile." Si fermò qualche secondo e riprese velocemente a parlare, questa volta in modo suadente. "Magari potresti aiutarmi tu a renderle tali."
"Temo di non poterti essere d'aiuto."
"Beh, sai dove trovarmi nel caso cambiassi idea."
"Per fortuna so anche dove evitarti."
La sentì ridacchiare. "Attento, io amo le sfide."

"Per sfide intendi il numero di fidanzati che riesci a portar via a tua cugina?"
Riprese a ridere rumorosamente. "Mia cugina deve imparare a tenersi i fidanzati. Non è colpa mia se gli uomini preferiscono me. No?"
"Non credo di poterti rispondere, non è certo il mio caso."
"Per ora."
"Per sempre."
Ilaria rimase in silenzio qualche secondo. "Stasera saremo alle Fontanelle. Raggiungici lì, se vuoi."

Terminò la chiamata senza aggiungere altro.

***

Si era già fatto buio quando varcò la porta di casa. Lascio il trolley in camera e si concesse una doccia veloce. Uscì dal bagno in accappatoio, indeciso su cosa fare: restare a casa per riposarsi o uscire per rivedere la sua ragazza?
Non impiegò molto tempo per optare per la seconda possibilità.

Si vestì velocemente e prese il cellulare, notando una chiamata persa di Matteo. Lo richiamò e aspetto qualche secondo, ma il telefono squillò a vuoto.
Avrebbe provato più tardi.

***
Le Fontanelle era un locale elegante e raffinato. L'atmosfera, se pur informale e dedicata ai giovani, era sobria e tranquilla. Quell'etereo quadro era totalmente rovinato da Ilaria.

Luca la vide seduta al bancone del bar, immersa in una conversazione fitta con un ragazzo che era facilmente udibile dalla sala intera. Indossava un abito bianco a maniche lunghe con un profondo scollo sul davanti. Le già lunghe gambe erano ancor più slanciate da un paio di décolleté rosso fuoco. Il ragazzo davanti a lei era palesemente poco interessato alla conversazione e molto più attratto dalla ragazza.

Poco lontano, vide arrivare Sissi. Indossava un vestito nero svolazzante, i capelli erano legati in una treccia morbida e portava con sé due calici.
Sorrise istintivamente e si avvicinò.

Lo notò dopo qualche attimo e la sua espressione mutò all'istante; avanzò riempiendo la distanza che li separava e si aggrappò al suo collo stringendolo forte.
Le accarezzò la schiena e si separò leggermente per poterla guardare. "È bello averti qua."
Sorrise baciandole la fronte. "Ti sono mancato?"
"Assolutamente sì." Sorrise arricciando il naso, abbracciandolo nuovamente. Le accarezzò i fianchi lasciandole un bacio leggero sul collo.
"Non è mai un bel segno quando ti vesti di nero." Sissi ridacchiò mentre lui la faceva allontanare di un passo per poterla osservare. "Anche se sei una meraviglia con questo vestito." Le pizzicò il fianco inclinando il viso di lato. "Non è che sei qua a caccia di uomini come tua cugina?"

Ridacchiò e quel suono gli riempì il cuore di gioia. "Beh, effettivamente tra le due è lei quella quasi sposata. Potrei aver avuto un'amnesia."
Lo guardò divertita mentre alzava gli occhi al cielo.
"Mentre passavi la serata in cerca di un buon partito ti sei scordata anche di dove eravamo rimasti?
Annuì sorridendo, baciandogli le labbra.
La strinse a sé approfondendo lentamente il bacio.
Sissi gli passò un braccio intorno al collo, appoggiando la mano sul suo petto, mordendogli delicatamente il labbro.

Sorrise guardandolo e discostandosi appena. "Credo mi sia tornata improvvisamente la memoria."
"Allora sono proprio fortunato."
Scosse la testa sorridendo. "È il bacio del vero amore a essere estremamente potente." Mormorò quelle parole guardandolo esitante.

Incatenò i suoi occhi a quelli della ragazza, tornando poi a baciarla dolcemente.
"Avete finito voi due? Siamo in pubblico."

La voce di Ilaria sì insinuò fastidiosamente nelle sue orecchie. La guardò di sbieco. "Non avevi da fare?"
"Sono venuta qua per passare del tempo con la mia cuginetta."
"Pensavo tu fossi qua per qualche avventura."
"Se vuoi offrirti non ho alcun problema."
"Anche il tuo quasi marito la pensa così?"
Ilaria strinse le labbra fissandolo. "Non credo siano affari che ti riguardano."

Sissi si separò dal ragazzo tenendolo però per mano. "Che ne dite se mangiamo qualcosa?" Guardò Ilaria anticipandola. "Tanto il vestito mi sta già male, posso ingrassare anche di una tonnellata."

La cugina ridacchiò riacquistando il suo buonumore, dirigendosi ancheggiando verso un tavolo libero.
Ilaria prese posto accanto a Luca, lasciando a Sissi il posto davanti. Si sedette senza dire nulla, era troppo felice di riavere il ragazzo vicino.
Il cameriere aveva appena terminato di trascrivere le loro ordinazioni quando il telefono di Luca squillò.

Si alzò dal tavolo e si allontanò scusandosi con le due ragazze.
Sissi sorrise mentre la mano del ragazzo lasciava la sua spalla nuda, sorseggiando nel frattempo un bicchiere d'acqua.


Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora