Fortuna

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Luca era appena uscito dagli spogliatoi quando vide arrivare l'amico.

Si salutarono con un cenno del capo e Matteo si allontanò per cambiarsi.
Quando tornò, Luca si stava scaldando.
Matteo prese un pallone dalla cesta e iniziarono a scambiarsi qualche palleggio. Era piuttosto silenzioso, ma ogni tanto gli lanciava delle occhiate esitanti.
Conosceva troppo bene l'amico per non intuire che voleva dirgli qualcosa, ma non sapeva come. Decise di aiutarlo.
"Tutto bene il pranzo?"
"Sì." Matteo ricevette la palla e la lanciò nuovamente. "Sei scappato subito via dopo lezione. Come mai?"
"Pensavo ti avrebbe fatto piacere passare un po' di tempo da solo con lei. Le hai parlato?"

Quando gli arrivò la palla, la fermò confuso. Dopo un attimo si ridestò. "No, cioè sì abbiamo parlato ma non di quello."
"E di cosa allora?"
Matteo esitò ancora e fu Luca a interrompere il palleggio.
"Laura mi ha raccontato di quello che vi siete detti."
Lo vide abbassare lo sguardo imbarazzato.

"Oh." Come aveva fatto a non pensarci? Era ovvio che lo avrebbe fatto. Stava per aprire bocca, ma Matteo lo anticipò.
"Io in questa storia non voglio entrare. Tu sei il mio migliore amico e lei la mia ragazza, ma se litigate è una cosa tra voi."
Luca annuì. "Mi sembra giusto."
"Però..." L'amico alzò gli occhi al cielo e Matteo sorrise. "Vorrei almeno sapere il motivo di questa discussione. Non è da te trattare la gente in questo modo."

Rimase in silenzio qualche secondo, ripensando alla conversazione avvenuta poco prima.
Non avrebbe mai pensato di dire quelle cose, sebbene le avesse pensate da sempre. Rispettava il fatto che all'amico Laura piacesse, ma lui non ne era mai stato particolarmente attratto. Già il giorno in cui avevano deciso di giocare quella partita aveva trovato fastidioso il modo in cui Sissi era stata obbligata a giocare e, ripensando a com'era finita, seppe di aver avuto ragione.

Sentiva qualcosa di strano in lei, qualcosa gli faceva storcere il naso, ma non capiva cosa. A peggiorare la situazione, poi, i vari dubbi che Matteo gli aveva esposto.
Il rapporto tra le due ragazze era senz'altro profondo e non dubitava che le volesse bene. Ma conoscendo meglio Sissi aveva notato come lei non riuscisse mai ad essere arrabbiata con lei, come se non volesse rischiare di perderla. Era comprensibile, certo, ma temeva davvero che Laura potesse approfittarne, seppur in modo involontario. Non voleva assolutamente che Sissi avesse a che fare con altre relazioni simili a quelle con la madre e la cugina.
"Hai ragione. Sinceramente non so cosa mi sia preso. Forse ho semplicemente scaricato su di lei la tensione di tutto questo periodo."
Matteo annuì. "Quello che le hai detto è assurdo. Laura non potrebbe mai trattare qualcuno in quel modo, tantomeno Sissi. E poi la piccoletta sa difendersi."

Luca scrollò le spalle.
Matteo lo guardò passandosi una mano tra i capelli. "Lo so che ti preoccupi per Sissi. Ma Laura è la sua migliore amica, si conoscono da una vita. Dovresti avere più fiducia in loro."
"Hai ragione, sì." Abbassò lo sguardo e rimase in silenzio.
Riprese la palla e tornò a guardarlo. "Le chiederò scusa. Voglio chiarire questa faccenda."

Matteo annuì sollevato. "Speravo davvero che lo dicessi!"
Luca ridacchiò scuotendo la testa.
"Hai poco da ridere! Stare nel mezzo fa davvero schifo."
"Lo so."
"Ma cosa ne sai! Sissi ed io andiamo d'amore e d'accordo, non vi diamo problemi, noi!"
"Me la spiegherete un giorno questa vostra grande amicizia com'è nata?"
"Ovvio che no."
"Ah, grazie!"
Matteo rise e sospirò guardandolo. "Voglio bene a tutti voi, vorrei davvero vedervi tutti felici e senza problemi."
Luca gli sorrise. "Lo so. E lo voglio anche io."

*
Sissi e Laura stavano studiando a casa della bionda, che stava sdraiata sul pavimento circondata dai libri. Laura non riusciva a fare a meno di guardare nella sua direzione ogni tanto, sorridendo divertita.
Sissi si riscosse solamente quando sentì suonare alla porta.
Si girò pigramente verso l'amica. "Apri tu?"
"Sei una pessima padrona di casa, Sissi!"
Scrollò le spalle indifferente. "Un giorno avrò un maggiordomo, tranquilla. E poi ultimamente apro solo a gente indesiderata. Magari tu avrai più fortuna."
Laura si alzò sbuffando e passandole accanto la urtò con i piedi, ridendo poi delle sue proteste.

Aprì la porta e si trovò a fissare gli occhi di Luca, per poi notare – con un certo sollievo – anche Matteo.
"Ciao."
Nemmeno lei aveva fortuna con la porta. "Ciao ragazzi." Si fece da parte per farli passare.
Luca si incamminò verso il salotto e ridacchiò vedendo Sissi. Si piegò sulle gambe guardandola. "Il tavolo non ti piaceva?"
"Troppo poco spazio, ho bisogno di libertà, non di rigidi schemi imposti dalla società."
Luca sorrise annuendo. "Sono davvero impressionato."
Sissi lo guardò soddisfatta. "Sei venuto a salvarmi da questa tortura?"
"In realtà no. Sono qua per parlare con Laura."

"Con me?" Era rimasta indietro vicino a Matteo e quando lo sentì, si girò verso di lui per poi ricevere un cenno di incoraggiamento.
Luca si alzò guardandola. "Posso?"
Lei annuì dopo poco.
Si spostarono nella camera di Sissi, che li guardava dal pavimento con aria curiosa.

Entrarono nella stanza e Laura si sedette sul bordo del letto.
Luca rimase in piedi, perdendosi nell'osservazione della camera.
"Cosa volevi dirmi? Hai altro per cui attaccarmi?"
Scosse la testa posando sul comodino una polaroid di loro quattro insieme.
"Volevo chiederti scusa. Ho esagerato. È un periodo un po' stressante e me la sono presa ingiustamente con te."
Laura lo guardò sorpresa, ma si riscosse velocemente, incrociando le braccia. "Vero."
"Non avrei dovuto dire quelle cose, e soprattutto non in quel modo."
Lo interruppe bruscamente. "Mi sembra davvero assurdo che tu possa anche solo pensare queste cose. Sissi è la mia migliore amica, non le farei mai del male."
"Lo so. È che ultimamente l'ho vista perdersi dietro a sua madre e a sua cugina, e mi sono fatto prendere la mano."
"Pensi addirittura che io possa essere come loro?"
"No." Il suo tuono deciso la tranquillizzò. "Penso solo al bene di Sissi."
"Beh, anche io. Siamo dalla stessa parte."
Luca annuì, prendendo tra le mani un peluche posato sul letto.
La ragazza lo aveva seguito con lo sguardo. "Tu accudisci molto Sissi." Alzò lo sguardo verso di lei, ascoltandola attentamente. "La tratti un po' come se fosse una ragazzina, una principessa da salvare. Ma lei è forte, non ha bisogno di questo."
Luca si sedette accanto a lei. "Sai, ultimamente vedo spesso questo ribaltamento della situazione, come se voleste scappare via da questa immagine di principessa Disney da mettere in salvo. E in parte è ovviamente giusto. Ma credo anche che stiate perdendo di vista il fatto che siamo tutti esseri umani e ogni tanto non c'è niente di male a farsi aiutare. Siamo tutti damigelle e damigelli in pericolo, ogni tanto."

Laura deglutì elaborando quelle parole. "Ma ogni persona deve salvarsi da sola."
"E chi lo ha detto?" La ragazza rimase in silenzio e lui proseguì. "Non sto dicendo che si debba aspettare l'aiuto divino per risolvere le situazioni, ma per imparare a essere forti c'è bisogno di qualcuno che ci sostenga. Come hai imparato a giocare a pallavolo?"
Rimase stordita qualche attimo, poi rispose. "Mi hanno insegnato."
"Poi hai fatto da sola." Annuì confusa. "Ogni tanto però sei tornata indietro a farti aiutare, no?"
Sorrise capendo dove volesse arrivare. "Credi anche io che Sissi sia una ragazza forte. E credo che riuscirà davvero a fare grandi cose, qualunque cosa le passerà per la testa. Ma tutti quanti hanno bisogno di una spinta, che sia della famiglia o degli amici."
"O dei fidanzati."
Luca annuì guardandola e lei rispose con un sorriso.
"Sono perdonato?"
"Sì. Ma solo perché parli così bene di Sissi. Siete talmente melensi che fate nauseare!"
"Credimi, nessuno è più sorpreso di me. Non che tu e Matteo non siate da meno."
La guardò con uno sguardo profondo che le sembrava potesse attraversarla.
Si schiarì la voce e gli sorrise. "Dai, torniamo da quei due prima si uccidano."
La imitò. "Ma va, adesso sono pappa e ciccia."
"Questo sì che è sorprendente." Non riuscì a completare la frase che scoppiò a ridere.

Matteo si era sdraiato accanto a Sissi; tenevano entrambi le gambe sollevate in aria, alzando lentamente anche il bacino.
Si avvicinarono e Laura scosse la testa. "Ma che combinate voi due?"
"Yoga, Laura." Matteo voltò il viso verso Sissi. "Non capisce proprio, eh?"
La ragazza alzò gli occhi al cielo. "Capisci con cosa ho a che fare?"
Matteo sospirò gravemente riportando il bacino e le gambe nella posizione di partenza.
"Valli a capire questi due. Non sono mica come noi."
Sissi ridacchiò sorridendo, felice di avere quei ragazzi nella propria vita.

***

Saaalve!
Vi rubo giusto un piccolo spazio per raccontarvi l'odissea di questo capitolo che, come direbbe il buon Gigi Nazionale, è proprio una nevicata ad agosto. Ho iniziato a scriverlo sul treno all'andata e ovviamente al ritorno era scarico quindi l'ho riscritto sulle note del telefono, quindi ho dovuto ricopiarlo adesso e quindi questo capitolo è un'improvvisata (anche quello scorso) e quindi non è stato riletto le solite duemila volte. Copiare il testo mi ha ricordato del perché alle superiori scrivessi temi e saggi brevi direttamente in bella: sono pigra.

PS: se ve lo steste chiedendo, sì studio spesso sdraiata per terra, che sia inverno o estate.

Somewhere in NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora