23Parte

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Angelo's POV

L'alcol già faceva i suoi effetti,percorrendomi nel corpo dandomi lievi giramenti di testa.Erano passati tre giorni da quando mia sorella e entrata in casa piangendo,continuando quella routine tutte le notti.Non voleva andare a scuola dicendo che non si sentiva bene chiudendosi in camera.Non parlava con me e per mangiare qualcosa aspettava che io dormissi oppure uscissi,non l'avevo mai vista in quel modo,nemmeno dopo la morte di papà.E al tutto si aggiungeva che Clark era rimasto tutti i giorni dalla nonna,Italia e Adelaide erano scomparse e Sindy...bhe Sindy non sembrava più lei...
Il mio migliore amico mi stava  scuotendo una spalla,risvegliandomi dai miei pensieri.

《Angelo ma che cazzo hai?Non vedi quella bionda come cerca di entrarti nelle mutande?》ero totalmente preso dai miei pensieri che non mi ero accorto di una ragazza seduta due sgabelli dopo di noi.Era una bella ragazza bionda e con due occhi color mandorla,un corpo ben equilibrato e molto formoso,ricoperto da una gonna di jens e una camicia trasparente.Mi guardava come se volesse mangiarmi.La fissavo a mia volta ma puntai i miei occhi nei suoi,e non erano gli occhi che io desideravo guardare.Non erano scuri,quasi neri, erano troppo chiari dandomi anche la possibilità di seguire i suoi pensieri.No,non erano gli occhi che in quel momento desideravo.

Che sarebbero quelli della tua vicina di casa.
Da quant'è che non ti sentivo parlare?
Veramente tu non dovresti nemmeno parlare con me,sono pur sempre te.Quindi tecnicamente stai parlando da solo.

"E ufficiale sono diventato pazzo"

《Gigi non mi interessa,questa sera non voglio nessuno nella mie mutande》dico al mio amico che ora mi guarda scioccato.Ma è possibile che se uno non vuole far sesso viene visto come un alieno?

Forse lo sei,vorrei ricordarti che parli da solo.
In questo momento mi odio con tutto il cuore

《Sei impazzito,questa è la mia conclusione 》sbotta

《E tu dovresti mettere la testa a posto.Ma di sicuro non te lo vengo a dire》

《Col cazzo,sai che ti dico mi faccio avanti io》e se ne va dalla ragazza di prima.
Bevo l'ultimo sorso di vodka,pago e me ne vado dal locale.E meglio così se non voglio scolarmi tre bottiglie di qualsiasi cosa,pur di dimenticare mia sorella in quello stato,e non cervellarmi più per capirne il motivo.Lentamente cammino verso casa non avendo preso la macchina
Il locale non era lontano dalla mia zona,e una passeggiata non mi avrebbe fatto male.

Dalla morte di mio padre ero diventato l'unico riferimento maschile per mia sorella,e mi sento inutile non capendo il perché del suo stato d'animo.Non penso che la breve visita che aveva fatto a nostra madre la potesse ridurre in quello stato,e onestamente credo che non sia per quello che stia così.Ovviamente non era stato facile,ritrovarsi la propria madre con una piccola pancia e un anello a dito. Cristo,e noi che credevamo che stava ancora soffrendo per papà,e per questo che non stava in contatto con noi ma a quanto pare lei papà se l'era dimenticato e anche abbastanza facilmente.Non concepivo come aveva potuto tenerci fuori dalla sua vita,noi i suoi adorati bambini.
Come ci si può dimenticare del proprio sangue,per poi ricortuire una nuova famiglia?
No ,non potevo e non volevo concepire.Mia madre si era attribuita tutto il mio disprezzo.

Continuando a camminare perso sempre nei miei pensieri,sono arrivato a destinazione ma i miei occhi seguono il vialetto della casa accanto.E li seduta nella piccola veranda aperta c'era lei.Sembrava una scena di quei film strappa lacrime,oppure quelle dei libri romantici.Tra le dita una sigaretta che il vento consumava lentamente,guardava il vuoto,un punto indefinito davanti a se,era avvolta nei suoi pensieri.
Con i capelli raccolti in una crocchia scomposta,con qualche ciocca sfuggita all'elastico incorniciando il suo viso d'angelo.Indossava un leggins che fasciava perfettamente le sue gambe e una felpa il doppio di lei,che la faceva sembrare ancora più piccola.Era notte inoltrata e il freddo entrava nella ossa,e lei stava lì incurante del fatto che vestita in quel modo le poteva venire un accidente.Non so per quale assurdo motivo,ma mi ritrovai a camminare nella sua direzione.Avendo notato la mia presenza Sindy alza il volto puntando i suoi occhi nei miei,e quello che vidi mi blocco il respiro.Neri come il petrolio,e non avevano nessuna luce ad illuminarli come di solito.Notavo dalla sua espressione che era infastidita dalla mia presenza,ma non ci badai.

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