Angelo's Pov
Cammino a testa bassa e con la testa che mi scoppia. Non so cosa io abbia detto per far scattare in quel modo Adelaide, e tanto meno so il motivo per il quale Clark mi ha categoricamente detto di farmi i cazzi miei. Troppe domande affollano i miei pensieri, domande alle quali, da come ho capito, non riceverò mai nessuna risposta. Il problema e che sono cocciuto e se mi metto in testa qualcosa, non me la tolgo finché non lo raggiunta. Piccole gocce iniziano a bagnarmi i capelli, il cielo e scuro di un grigio intenso. Non ce ombra di sole nemmeno uno spiraglio di luce solare, solo grigio. La pioggiarella diventa pian piano più forte diventando un vero e proprio diluvio. Mi riparo sotto al tendone di un bar per evitare di ritrovarmi zuppo, e perché no evitando di farmi venire un accidenti.
La pioggia non da segni di diminuire, anzi aumenta. Le strada sono piene di auto e i marciappiedi sono popolati da cinque o sei persone che corrono in cerca di riparo. Sbuffo e mi guardo ancora in torno, finché i miei occhi non si posano su una figura troppo familiare. Strizzo gli occhi nella speranza di essermi sbagliato, e no non mi sono sbagliato.
Sindy cammina noncurante sotto a questo diluvio. Indossa un pantalone a vita alta a zampa di elefante nero, una camicia bianca ormai trasparente e una giacca nera e de completamente zuppa. I capelli attaccati al volto dove noto che gli arrivano al di sopra di quel sedere sodo e ben riempito. La vedo sfilarsi i sandali dal tacco alto prenderli ed alzare il volto verso il cielo, lasciando alla pioggia insistente di accarezzale il viso con forza. Sorride, un sorriso triste.
Cosa ti e successo, piccola Sindy?
Resta ferma sotto la pioggia, e io prendo tutto il coraggio che ho e mi avvicino sentendo su me stesso la potenza del cielo arrabbiato.
Mi trovo di fronte a lei, la camicia lascia intravedere il reggiseno bianco ma stranamente non mi soffermo e alzo gli occhi per guardare il suo viso, il quale ancora con gli occhi chiusi rivolti verso l'alto.
《Che cosa vuoi?》domanda, senza aprire gli occhi.《Come ti sei resa conto che ero io, senza nemmeno guardarmi? E Dio Santo ti togli da sotto alla pioggia, o vuoi che ti venga qualcosa?》
《Lo capito dal tuo profumo, e non sono cazzi tuoi quindi vattene.》
Continua a non guardarmi e io mi sto innervosendo.《Ma quanto sei stupida? Muovi il culo e riparati》urlo. I suoi occhi si puntano di scatto nei miei, prepotenti.
《Non dirmi cosa devo fare, levati dai piedi》urla a sua volta. Mi scansa e inizia a camminare, la blocco prendendola per il polso e con uno strattone la trascino nelle mie braccia. Ha gli occhi sbarrati, e noto che sta trattenendo il fiato cosa che sto facendo anche io. Le lascio il polso mettendo le mani su i suoi fianchi avvicinandola ancor di più a me. La guardo dall'alto in basso, lei non accenna a guardarmi in faccia rimanendo con gli occhi puntati sul mio petto. Con la mano le tolgo alcune ciocche attaccate alla guancia, per poi alzarle il volto. Ha un sussulto quando i nostri nasi si sfiorano.
《Che cosa stai facendo?》tenta di essere indifferente, ma la sua voce la tradisce. I suoi occhi si posano sulle mie labbra, e quando nota che lo vista tenta di voltarsi ma la fermo.《Non lo so, dimmelo tu cosa vorrei fare》
《Non fare lo stupido, Angelo non azzardarti a fare quello che penso che ti...》
Zitta. Ormai le mie labbra sono sulle sue. Rimane rigida, come un pezzo di legno ma la mia voglia di assaggiarla e troppo forte per ritrarmi.《Baciami Sindy, per favore baciami. Sarà l'ultimo è poi non ti tocchero piu》non so perché la sto supplicando, ma è più forte di me.
《Promettimi che dopo questo, non mi bacerai più.》
《Te lo prometto. Non ti bacero finché non sarai tu a volerlo》Non ribatte, non smentisce dicendo che non lo vorrà. Le sue mani che prima giacevano lungo i fianchi ora sono sul mio volto, mi guarda intensamente per poi far combaciare di nuovo le nostre labbra. Le chiedo l'accesso con la lingua e il quale lei mi concede. Scivolo nella sua bocca e il bacio ci intensifica. Non è dolce, per niente.
Sembra più un bacio disperato, come se intrambi in esso cerchiamo la salvezza. Le sue mani si aggrappano alle mie spalle, ma poi la sinistra si intrufola tra i miei capelli i quali lei tira leggermente strappandomi un gemito. Di istinto la stringo ancor di più a me facendo combaciare i nostri bacini, e questa volta sono io a strapparle un gemito. Si stacca da me troppo velocemente, la pioggia sembra peggiorata i nostri respiri sono irregolari. Occhi negli occhi, i suoi ancora più neri. La guardo, i capelli sparpagliati per tutto il viso le labbra gonfie per il bacio appena dato le gote arrossate. Incosciemente nello stesso momento sia io che lei ci sfioriamo le labbra. Io guardo la sua mano poggiata su quelle labbra che assaggerei ancora, e lei guarda la mia di mano che accarezza le labbra che lei ha appena baciato con un ipeto paragonabile a questo diluvio. Sta tremando 《Sindy torniamo a casa, hai i brividi e stai tremando. Fa freddo starai gelando. 》《Non è per il freddo》spalanco gli occhi. Le ho procurato i brividi gli stessi che lei ha causato a me. Si rende conto delle sue parole accendendo ancora di più il colorito delle sue guance.《Io...cioè...volevo dire...》Le sorrido.
《Va tutto bene, andiamo a casa prima che ci venga la brongopolponite 》mi avvicino a lei.
《Angelo ricordati che mi hai promesso che non mi avresti più baciata》
《Lo so, ma ho anche detto finché non sarai tu a volerlo》ribadisco.
《Ho sentito》
《E non hai smentito》dico, sperando che non lo faccia ora. Sono fermamente convinto che in futuro avrò bisogno di sentire di nuovo quel buonissimo sapore.
E per una volta a quanto pare la fortuna ha deciso di accarezzarmi. Riprende i sandali da terra e inizia a camminare.《Ti muovi ho fame, coglione》
NON HA SMENTITO. NON HA SMENTITO.
Vuol dire che forse sarà proprio lei a volermi baciare in futuro, e la conosco a bastanza da sapere che non direbbe mai una cosa per poi fare il contrario.《Angelo》mi richiama.
《Mmh? 》
《Non è cambiato nulla, mi rimani comunque su i coglioni. E provo odio nei tuoi confronti》mi dice, strizzandomi un occhio. Ma io lo noto. Noto il sorriso che tenta di nascondere, non è lo stesso che aveva prima che le andassi vicino.
Non era triste, tanto meno finto.
Era uno di quelli rari sorrisi che Sindy donava. Ed ero stato io a procurarglielo.《Guarda che la cosa è reciproca, psicopatica stronza che non sai altro》e dopo aver detto questo, Sindy mi meraviglia ancora di più scoppiando a ridere e io la seguo a ruota.
《Tu bastardo pallone gonfiato...》mi salta sulle spalle facendomi sbandare, prontamente le afferrò le gambe per mantenerla e non farla cadere《mi porti a casa》ride di nuovo.
《Lo faccio solo perché con queste gambe arriveremo domani a casa》mi da uno shiaffo sulla spalla.
《Non si offendono le signore, maleducato 》
《Ma tu non sei una signora, ma una pustola malefica》la informo. Smette di ridere e si avvicina leggermente al mio orecchio.
《Sai che appena ci avvicineremo a casa ritorna tutto come prima. Cioè devi dimenticarti di questo siparietto?》Mi domanda, e non so perché ci rimango un po male.《Almeno quando stanno gli altri》mi volto e la guardo.
《Perché?》chiedo.
《Perché così sono sicura che non mi lascerei andare. Non è perché sei tu, ma non voglio affezzionarmi a nessuno e questo significa tenere lontane le persone dalla mia quotidianità 》annuisco capendola. Ha paura e credo che sia per quello che ha passato, che io ancora non so. Ma non voglio rovinare questo momento, quindi ci limitiamo a tornare a casa in silenzio, dove il ruomore della pioggia che colpiva l'asfalto fa da sottofondo ai pensieri che in questo momento hanno preso il sopravvento.
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Un Nuovo Inizio (Completa)
Chick-Lit*《Ti sto chiedendo di fare l'amore con me, Angelo. Fammi sentire amata.》* ⬆Estratto dal libro. Sindy giovane ragazza madre. Si esilió dalla sua città natale trasferendosi a Londra. Costretta ad abbandonare chi l'amava per paura di infondere altre d...